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Cremonese, bicchiere mezzo pieno
Cremonese, bicchiere mezzo pieno

Il secondo posto è andato, il terzo quasi, ma il pareggio di Catanzaro deve essere visto come un punto di partenza per la Cremonese

Sarebbe fin troppo facile vedere tutto nero dopo il pareggio della Cremonese a Catanzaro. Il punto raccolto in Calabria non basta a tenere vive le speranze di promozione diretta dei grigiorossi. Anzi. Dopo la vittoria del Como arriva anche quella del Venezia e ora anche la terza posizione sembra irraggiungibile. Ma bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno, perché la Cremo vista in Calabria renderà la vita dura a tutti.

CON I TITOLARI (QUASI) – Per la trasferta del Ceravolo mister Stroppa torna a schierare gli uomini che hanno dato più garanzie in questa stagione. Tornano quindi titolari Bianchetti, Castagnetti e Zanimacchia. Solo Coda resta ancora in panchina visto che nelle ultime due uscite Tsadjout ha più che convinto. In mezzo al campo tocca a Pickel sostituire lo squalificato Collocolo. Stroppa però opera una variante tattica: non gioca Vazquez in appoggio a Tsadjout ma Johnsen, con il Mudo che scala a fare la mezzala.

ERRORI – L’inizio di gara non è certo da ricordare. Entrambe le squadre commettono errori piuttosto grossolani in fase di possesso, regalando occasioni all’avversario a causa di disimpegni ballerini. Il primo è – ovviamente – il Mudo, che dopo nemmeno cinque minuti sbaglia un passaggio di cinque metri che causa la prima ripartenza del Catanzaro. La Cremonese non sta a guardare e cerca il recupero palla con il pressing sulla trequarti avversaria. L’infortunio di Ravanelli (non proprio fortunata la sua centesima in grigiorosso) scombina i piani. La modifica dell’assetto difensivo crea qualche problema. Bianchetti ci mette un po’ a registrare la linea, Antov (e non è la prima volta in stagione) segue troppo l’uomo non facendo scattare la trappola del fuorigioco. Succede così che le ripartenze del Catanzaro fanno paura: è bravo ancora una volta Saro a ipnotizzare Vandeputte nell’uno contro uno.

SI SPRECA – Con il passare dei minuti la Cremonese si registra, grazie anche al positivo ingresso di Lochoshvili che interpreta in maniera coraggiosa il ruolo di braccetto sinistro. I grigiorossi alzano ritmo e baricentro e nella seconda parte del primo tempo prendono in mano la gara. Le occasioni iniziano ad arrivare. Fulignati, come ogni portiere che si trovano di fronte i grigiorossi, si trasforma in supereroe e nega a Pickel il gol del vantaggio. Johnsen è il solito, tanto che quando a fine primo tempo ha la palla buona per calciare dal limite in pochi si aspettano il gol. Il norvegese è comunque tra i più positivi nella prima frazione perché salta sempre l’uomo e crea la superiorità in tutte le zone del campo, visto che da seconda punta ha più opportunità di andare a cercare gli spazi. A Venezia la sua assenza si sentirà parecchio.

SOLO CREMO – Nella ripresa la Cremo mette le tende nella metà campo calabrese. Il predominio territoriale non si traduce in occasioni. È evidente che la gamba dei grigiorossi non è quella dei giorni migliori. Zanimacchia non salta l’uomo, Vazquez da mezzala è normalizzato e non tenta la giocata, lui che in queste partite dovrebbe essere l’apriscatole. Tsadjout si sbatte ma non conclude, il più pericoloso è Pickel che si inserisce con puntualità. Come contro la Ternana alla fine quasi arriva la beffa, perché il Catanzaro è fenomenale nelle ripartenze. Con tre tocchi gli avversari arrivano dalle parti di Saro, dove Bianchetti e Antov non sono nella loro migliore giornata. Dopo il gol sbagliato da Stoppa a ridosso del novantesimo la sensazione è che quello del Ceravolo sia un punto guadagnato.

CONDIZIONE DA MIGLIORARE – Il turnover visto nelle precedenti due gare si legge in maniera diversa dopo la prova contro il Catanzaro. I titolari sono arrivati con le pile scariche al momento clou della stagione e i cambi erano una necessità, non un vezzo. La Cremo vista in Calabria è apparsa poco brillante e appesantita, nonostante ciò i grigiorossi sono riusciti a imporre il proprio gioco in casa della quinta in classifica, segnale che la qualità non è in discussione. Non è un caso che i più in palla siano stati Pickel, Lochoshvili e Johnsen: i primi due hanno giocato meno dei compagni, il terzo è arrivato a gennaio. Stroppa è ben conscio della situazione e la turnazione dei giocatori sembra indicare una programmazione tale da poter arrivare ai playoff in condizioni ottimali.

BICCHIERE MEZZO PIENO – Dopo la trasferta di Catanzaro il bicchiere deve essere visto come mezzo pieno. La vittoria del Como alle 14 aveva già complicato i piani per un’eventuale rimonta, l’obiettivo quindi diventava difendere la quarta posizione dall’assalto dei padroni di casa. I grigiorossi hanno quattro punti da difendere nelle prossime quattro partite per evitare il turno preliminare dei playoff. Stroppa potrà calcolare bene come e chi utilizzare per arrivare in piena forma alle partite decisive del campionato. Consapevole che anche quando non gira a mille questa squadra ha la qualità per comandare il gioco.

Nicola Guarneri

Direttore Responsabile

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