fbpx
Stroppa: «Siamo tornati “squadra”, per episodi partita molto bella»
Stroppa: «Siamo tornati “squadra”, per episodi partita molto bella»

La conferenza di Stroppa dopo Catanzaro-Cremonese 0-0: «Ci prendiamo il punto, teniamo il Catanzaro a distanza e poi mancano quattro partite»

Al termine di Catanzaro-Cremonese 0-0, come di consueto il tecnico grigiorosso Giovanni Stroppa si è presentato in conferenza stampa. Ecco le sue parole al completo rilasciate ai giornalisti presenti.

Un punto che giudichi come? Guadagnato perché tiene il Catanzaro a 4 punti di distacco o c’è più rammarico per non aver dato seguito alle vittorie di Como e Venezia? 
«Entrambe le cose, non era semplice venire a Catanzaro e fare questo tipo di partita. Mi prendo il punto, teniamo a distanza gli avversari di oggi. E poi mancano ancora quattro partite, non è finito nulla. Peccato aver perso terreno da chi ci precede, le partite bisogna vincerle quando capitano le occasioni: è un trend che ci vede protagonisti da quando sono arrivato, dato che la percentuale tra ciò che creiamo e ciò che concretizziamo purtroppo non è così alta. Era importante non prendere gol, siamo tornati a essere “squadra”, giocando con personalità. All’inizio eravamo in difficoltà, in quei frangenti abbiamo perso due palloni da cui il Catanzaro è ripartito. Poi piano piano abbiamo preso le misure».

Forse un rammarico può essere quello di non aver colpito a inizio ripresa quando la Cremo sembrava avere ben più spazio per organizzare la manovra, a fronte di un Catanzaro che forse aveva pagato un primo tempo di grande gamba?
«Dovevamo fare delle buone scelte in fase difensiva e siamo simili a come gli avversari affrontano questo tipo di discorso. Noi abbiamo scelto di andare forte, non era facile mantenere quell’attenzione e quella capacità di andare in avanti. Il Catanzaro è poi arretrato, potevamo approfittarne, poi potevamo segnare sia noi che loro. Per episodi è stata una partita bellissima».

Hai scelto di tenere lo stesso assetto offensivo con Johnsen-Tsadjout praticamente fino alla fine. Ti stava piacendo molto?
«Era una partita che si giocava sul filo del rasoio, bastava un movimento sbagliato che potevano metterti in difficoltà. Non volevo fare un cambio in quel momento per evitare di rompere determinati equilibri, poi ho messo le punte più fresche cercando di non “rompere” le coppie che si erano formate».

Nel discorso di gestione delle forze abbiamo rivisto in campo dall’inizio Castagnetti, Zanimacchia, Vazquez e Bianchetti. Coda no: credi sia più indietro rispetto agli altri da quel punto di vista?
«Questa era una partita di corsa o di rincorsa, e penso che in tal senso Tsadjout dia molto. L’inversione con Johnsen seconda punta e Vazquez mezzala ci ha dato più possibilità di palleggio e tali caratteristiche sono venute fuori. Peccato per le occasioni, ma anche Vivarini avrà qualche rammarico in questo».

Le ultime sconfitte hanno un po’ scosso la squadra, c’è qualche fragilità mentale arretrata? E in attacco si poteva fare qualcosa in più?
«Riusciamo a verticalizzare se abbiamo lo spazio davanti, il Catanzaro però copriva bene l’area e gli spazi in generale. Dovevamo agire negli uno contro uno. Nel secondo tempo abbiamo comunque creato occasioni, nonostante il Catanzaro ci stesse chiudendo centralmente. Rimpianti? Li avrà anche Vivarini, entrambe potevano vincerla. In difesa più fragili? Abbiamo regalato occasioni per essere scivolati su due palle alte e per una palla svirgolata. E a inizio partita sembrava un’esercitazione di allenamento quando abbiamo aperto la strada alla ripartenza del Catanzaro».

Due squadre che meritano i playoff, è stato un po’ un antipasto degli spareggi. E lì ogni episodo può decidere tutto.
«Per un lungo periodo le squadre di testa sono andate molto forte, bastava un pareggio o una sola sconfitta per rimanere arretrati e così è successo. Ora siamo a giocarci il quarto posto. Nelle ultime cinque partite ne abbiamo perse tre e continuo a pensare che da alcuni match siamo usciti sconfitti dopo aver dominato. A livello psicologico abbiamo pagato la freschezza mentale a inizio match: lì il Catanzaro era ben più fresco di noi da quel punto di vista».


Fonte: dal nostro inviato allo Stadio Ceravolo Andrea Ferrari
Ogni replica, anche se parziale, necessita della corretta fonte CUOREGRIGIOROSSO.COM

Andrea Ferrari

Caporedattore, Content Manager e Social Media Manager

Potrebbe interessarti anche: