
Compie oggi 56 anni Matjaz Florjancic, calciatore sloveno della Cremonese tra il 1991 e il 1996 e protagonista negli anni d’oro della Serie A
Un totale di 20 reti in 5 anni per un attaccante sono poche, è vero. Ma ci sono anche situazioni in cui un calciatore può entrare nella storia nonostante le statistiche non siano dalla sua parte. Il caso di Matjaž Florijančič è uno di questi. Oggi lo “sloveno di Cremona” compie la bellezza di 56 anni e vogliamo fargli tantissimi auguri di buon compleanno!
FONDAMENTALE – Per la Cremo degli anni d’oro Florijančič era fondamentale. I gol spesso latitavano ma la sua classe e la sua tecnica messe al servizio della squadra hanno creato numerose gioie ai tifosi grigiorossi nei suoi quattro anni a Cremona. Non a caso è uno degli eroi di Wembley, titolarissimo anche in quella occasione a formare la coppia d’attacco con Tentoni, creando un duo leggendario tuttora indimenticato.
DALLA RETROCESSIONE ALLA GLORIA – La prima annata non fu fortunata: sole 4 marcature e una retrocessione. Ma l’anno dopo la Cremo risalì immediatamente, trascinata dalle 16 reti di Tentoni e anche da quelle proprio di Matjaž Florijančič, protagonista con le sue giocate e con la sua umiltà. Così nel 1993, ottenuta pure la vittoria dell’Anglo-Italiano, la Cremonese si ritrovò in A. Fu una stagione memorabile conclusasi con una salvezza tranquilla. Memorabile fu anche la data del 5 dicembre 1993, quando i grigiorossi umiliarono il Piacenza vincendo 4-0. Il poker lo firmò lui e benché sia l’unica rete della stagione, Matjaž Florijančič entrò ulteriormente nel cuore dei tifosi.
EPILOGO – Rimase altri due anni sotto il Torrazzo, fino alla retrocessione del 1996, segnando altre 11 reti, per un totale di 20 goal in 148 gare. Concluse la carriera in Italia giocando con altre sei squadre, calcando ancora i prati della A con la maglia dell’Empoli per poi finire nelle serie minori, raccogliendo il poco invidiabile score di tre retrocessioni di fila.
Tanti auguri Matjaž Florijančič! Un calciatore entrato nel cuore dei tifosi perché dava sempre il cento per cento in campo, perché dava l’anima in ogni occasione. E questo conta più delle statistiche e dei gol fatti.