La Cremo non va oltre il pareggio contro la Reggina. La vittoria sfuma per errori di giocatori e arbitro, ma i grigiorossi restano in testa alla classifica.
Alla fine va bene così. Dopo le vittorie contro Pordenone e Spal la Cremo viene fermata dalla Reggina. Allo Zini va in scena una partita dai mille volti, con un alto numero di variabili. Le sensazioni cambiano da un minuto all’altro, un po’ come il meteo su Cremona che alterna sole, acqua e grandine. Il turnover, grigiorosso e climatico, produce un pareggio che alla fine non va poi così male. Grazie alla vittoria del Benevento i grigiorossi restano primi in classifica (e oggi ci raggiungerà il Monza).
CAMBI – Terminata l’ultima sosta nazionali con la batosta dell’eliminazione dai Mondiali dell’Italia (con annesso pesce d’aprile del ripescaggio, forse era meglio il nostro), Pecchia ricomincia da dove aveva finito. Ovvero schierando una Cremo che vuole fare la partita ma che allo stesso tempo butta un occhio all’ennesimo turno infrasettimanale di questa stagione. Stanno quindi fuori Fagioli, Baez e Buonaiuto, giocano Valzania, Gaetano e Strizzolo. Dietro Crescenzi vince il ballottaggio con Casasola, davanti c’è Ciofani vista la squalifica di Di Carmine.
SORPRESI – Sin dall’inizio si capisce che sarà una giornata complicata. Dopo pochi secondi Bianchetti, nel tentativo di lanciare lungo sullo schema del calcio d’inizio, si piglia il giallo per fallo su Folorunsho, catapultatosi in pressing come un proiettile (era diffidato, salterà la gara di martedì contro l’Alessandria). L’inizio degli ospiti è veemente, la Reggina fa la Cremo. Pressa a tutto campo, va in raddoppio, recupera alto e blocca le ripartenze. Il 3-5-2 di Stellone è asimmetrico e pende a sinistra, dove Di Chiara, braccetto atipico, parte spesso in sovrapposizione su Lombardi, trovando campo libero. Nei primi 15 minuti i grigiorossi soffrono e solo un grande Carnesecchi tiene in piedi la partita.
ESCE LA CREMO – I tagli di Folorunsho e Rivas fanno male, la Cremo resiste e passata la paura prende in mano la partita. Merito di un Castagnetti superlativo in mezzo al campo, non accompagnato a dovere da un Valzania ancora in ritardo di condizione. I grigiorossi però faticano negli ultimi metri. Gaetano è in giornata no, Zanimacchia è meno brillante rispetto alle ultime uscite. Manca la scintilla, le conclusioni della Cremo arrivano tutte dalla distanza. Ci pensa così Ciofani a sbloccare la gara a inizio ripresa con una girata delle sue. Il vantaggio è meritato e la Cremo ha la partita in mano.
ERRORI – Grazie anche all’ingresso di Fagioli la Cremo tiene bene il campo e dà la sensazione di poter raddoppiare al primo affondo. Ai grigiorossi però viene il braccino e basta un episodio per cambiare una stagione una partita. L’arbitro Abbattista, noto per molte cose ma non per la sua parsimonia nell’uso dei cartellini e nella gestione delle partite, espelle Crescenzi, reo di aver tirato la gamba un po’ più in alto di quanto concesso. La resistenza dura meno di dieci minuti, perché poi Sernicola commette un mezzo fallo in area che il sempre attento Abbattista non vede l’ora di fischiare. Galabinov trasforma il rigore e finisce 1-1. Solo il tempo dirà se sono stati due punti persi o uno guadagnato, ma chi scrive propende per la seconda.
CONCENTRATI SU NOI STESSI – Messa da parte l’ironia che la nostra penna può concedersi, torniamo seri. Gli errori arbitrali fanno parte del calcio e il danno più grande non lo fanno in campo, ma fuori. Pecchia ha deciso di non parlare nel post-partita. Decisione saggia, visto che dichiarazioni a caldo avrebbero potuto trascinare ben oltre il novantesimo emozioni che devono finire al termine della gara. La squadra non può perdere la serenità avuta finora a causa di eventi su cui non ha alcun potere, come quelle arbitrali. Allenatore e giocatori devono concentrarsi su ciò che possono cambiare, ovvero gli errori commessi. Al di là delle disattenzioni individuali di Crescenzi e Sernicola, probabilmente nate dalla poca tranquillità creata dalla gestione di Abbattista, i grigiorossi hanno sbagliato quando non hanno chiuso la partita. Ci sono stati momenti in cui la Cremo era palesemente in controllo ma non ha voluto affondare, gestendo il risultato. Non ci si stancherà mai di ripetere che basta un episodio per cambiare una partita.
SPENSIERATEZZA – Fortunatamente martedì si torna subito in campo. Allo Zini arriva l’Alessandria per un match da vincere ad ogni costo. Per restare in tema meteorologico, a Cremona pioverà sul bagnato. Alle assenze già note di Valeri e Di Carmine si aggiungeranno quelle di Crescenzi, Bianchetti e Fagioli. Ma come sottolineato più su, queste sono cose su cui non si ha potere. Pecchia deve dare poco peso alle assenze, dimenticare la gara di ieri e far sentire la fiducia a chi scenderà in campo. È con la spensieratezza che la Cremo è arrivata in cima alla classifica, è con la spensieratezza che la Cremo ci deve rimanere.