La Cremonese batte la Carrarese grazie a un’invenzione del “Mudo” Vazquez negli ultimi minuti di gioco
In questo momento della stagione, in cui la condizione fisica è ancora approssimativa, la Cremonese non può fare a meno della qualità di Franco Vazquez. Arriverà il momento in cui il gioco di Stroppa sgorgherà fluido e la squadra girerà a piacere; fino ad allora non si può fare a meno dell’argentino. Tre indizi d’altronde fanno una prova. Gli unici due gol stagionali sono arrivati con il Mudo in campo che ha fatto cambiare marcia alla squadra con i suoi ingressi contro Bari e Carrarese. E a Cosenza, quando era squalificato, la Cremonese è stata incapace di rendersi pericolosa.
CAMBI RAGIONATI – Stroppa affronta la Carrarese con il miglior undici possibile, senza pensare al big match di martedì allo Zini contro il Palermo. Se Fulignati-Antov-Ravanelli-Bianchetti rischia di diventare una filastrocca, da metà campo in su il mister deve fare qualche cambiamento. Davanti a Castagnetti non c’è Collocolo, fermato da una contusione. Spazio quindi a Pickel e Vandeputte, nuovamente schierato come mezzala sinistra. Sulle fasce ci sono Sernicola e Barbieri, all’esordio da titolare. Davanti la coppia votata dai tifosi: Bonazzoli e De Luca.
PASSI IN AVANTI – La Carrarese si presenta con un 3-4-2-1 da battaglia, in cui Panico è pronto a lanciare a rete Finotto. Il possesso iniziale della Cremonese è sterile ma si vedono miglioramenti rispetto alla trasferta di Cosenza (in verità non era poi così difficile). Sernicola viene sacrificato e fa un movimento ad accentrarsi che permette a Vandeputte di andare a cercare le sue zolle preferite. Il belga non è ancora quello di Catanzaro ma mostra segnali incoraggianti: partendo da sinistra punta l’uomo e mette in mezzo palloni pericolosi, come quello recapitato sulla testa di De Luca che chiama Bleve al grande intervento.
COPPIA CHE SCOPPIA – La miglior notizia di un grigio primo tempo è la prestazione di Bonazzoli. L’ex Salernitana è quello che finora ha interpretato meglio il ruolo di punta di raccordo alle spalle del classico 9. Riesce infatti a liberarsi per ricevere senza doversi abbassare troppo, riuscendo quindi a dare sfogo alla manovra senza lasciare solo De Luca. I due si cercano spesso e danno vita a buone triangolazioni che portano al tiro Bonazzoli, il più pericoloso nella prima frazione. Anche l’ex Samp ha un paio di palle buone ma quelle lunghe leve lasciano intendere che per vederlo al meglio dovremo aspettare ancora qualche settimana.
IL RE È MUDO – Nell’ottica della gestione delle forze Stroppa all’intervallo sostituisce proprio Vandeputte e Bonazzoli, buttando nella mischia Vazquez e Johnsen. I due cambiano la partita. Due invenzioni del Mudo nei primi cinque minuti mandano il norvegese alla conclusione, la prima parata da Bleve (non un errore, ma poteva fare meglio) la seconda finita sul palo (non un errore, ma poteva fare meglio). Sono sempre loro due a decidere la partita a due minuti dalla fine. L’argentino trova un corridoio che noi umani possiamo solo immaginare e Johnsen si guadagna il rigore trasformato dallo stesso Vazquez. Il segnale è importante, perché è la prima volta che il Mudo fa quello per cui è stato acquistato ormai un anno fa. La sua classe serve a sbloccare questo tipo di partite, il suo piede è l’unico in grado di pescare i colori grigiorossi negli affollati spazi delle aree avversarie.
COPERTA CORTA – I tre punti raccolti con la Carrarese non devono far nascondere la polvere sotto il tappeto. Perché prima o poi lo sporco viene a galla. Per aumentare la pericolosità della Cremonese Stroppa ha dovuto sacrificare l’equilibrio della squadra. Johnsen è stato una spina nel fianco degli avversari ma ha offerto meno copertura di Vandeputte, mentre Vazquez non ha garantito lo stesso lavoro senza palla di Bonazzoli. Il campo ha così restituito una Cremo spaccata in due che ha offerto il fianco alle ripartenze della Carrarese. Fortunatamente Fulignati sa il fatto suo, così come il pacchetto arretrato. Antov, Ravanelli e Bianchetti hanno giocato egregiamente, sia individualmente che di reparto, risolvendo diverse situazioni in cui si sono ritrovati in inferiorità numerica. Il miglioramento della condizione fisica e il rientro di Collocolo, l’unico in grado di fare le due fasi, sono le ricette per ritrovare l’equilibrio.
INDICAZIONI – La gara contro la Carrarese ha lasciato altri spunti di riflessione. Innanzitutto, va sempre schierata una mezzala di qualità. Pur non brillando, Vandeputte ha regalato giocate e incisività in fase di possesso, aumentando il tasso tecnico di un centrocampo che a Cosenza aveva terribilmente faticato a costruire azioni palla a terra. L’altra indicazione è che Zanimacchia è indispensabile. Pur essendo lontano dai suoi standard è l’unico esterno in rosa in grado di interpretare il ruolo in maniera intraprendente, perché Sernicola, Quagliata e Barbieri sono più difensori che attaccanti. Sia contro il Cosenza sia contro la Carrarese la sua presenza in campo ha dato un’arma in più alla Cremonese e una preoccupazione in più agli avversari.