
Una grande Cremonese doma la Roma e regala ai tifosi la prima vittoria in campionato
Dicono che l’appetito vien mangiando, ma provate a restare a digiuno (di vittorie) per nove mesi e poi vediamo se non vi viene fame. Di questo si parlava fino a qualche giorno fa, commentando lo sciagurato campionato della Cremonese. In una stagione compromessa restava obbligatorio provare in ogni modo a regalare qualche soddisfazione ai tifosi. La gioia vista al fischio finale sugli spalti ripaga mesi e mesi di sofferenze, di punti buttati e partite regalate. Probabilmente il destino è già scritto, ma questa squadra ha il dovere morale di continuare sulla strada intrapresa e provare a regalare alla sua tifoseria altre serate come quella/e contro la Roma.
CON IL 3-4-3 – Dopo l’esperimento del secondo tempo di Torino mister Ballardini sceglie di confermare il 3-4-3. Un modulo rischioso, forse azzardato, perché sarebbe poi difficile cambiare la gara non avendo a disposizione ricambi all’altezza sulle fasce. Rispetto ai secondi 45 minuti contro i granata il mister cambia solo un uomo: Vasquez si riprende il suo posto da braccetto sinistro, con Aiwu che scivola in panchina. Sta fuori quindi anche Meité (sostituito all’intervallo lunedì scorso), in mezzo al campo ci sono Pickel e Benassi. Davanti conferma per Tsadjout, ai suoi lati Okereke e Afena-Gyan.
ROMA BLOCCATA – Lo schema partita è presto chiaro. Gli uomini di Mourinho, schierati praticamente a specchio, aspettano sornioni un errore da parte della Cremonese per colpire. I grigiorossi però sono attenti, soprattutto a traslare rapidamente sui cambi di gioco: quando la palla è dalla loro parte Sernicola e Valeri prendono gli esterni, rispettivamente Spinazzola e Zalewski. Quando il gioco è sulla sponda opposta stringono in mezzo al campo, lasciando il lato debole scoperto e andando a dare man forte al braccetto in raddoppio su Dybala/Pellegrini.
SI PUÒ FARE MALE – La Roma, in cui manca un regista classico in grado di fare lunghi cambi di gioco a pescare l’uomo libero sul lato debole, non riesce a sfondare il muro grigiorosso. Merito anche dei ripiegamenti degli esterni alti, Okereke e Afena-Gyan, poco incisivi in fase offensiva ma ligi nei compiti in fase difensiva. Con il passare dei minuti la Cremonese intuisce le difficoltà della Roma e prende fiducia, iniziando a mettere fuori il muso. I grigiorossi annusano il momento e capiscono che possono fare male. Mentre Pickel incontra qualche difficoltà nel fronteggiare Wijnaldum, Benassi prende in mano le redini del centrocampo e si sdoppia tra fase difensiva e regia.
TSADJOUT DA OSCAR – Tra le tante cose fatte bene da Ballardini (preparazione della partita, blocco degli spazi, pressing intenso e organizzato) c’è anche la scelta degli uomini. E la più azzeccata è senza ombra di dubbio la conferma di Tsadjout al centro dell’attacco dopo il gol di Torino. Al di là della splendida rete che sblocca la partita, l’attaccante fa bene tutte le cose che un attaccante di una squadra di bassa classifica deve fare. Gioca quasi sempre in inferiorità numerica ma vince una marea di duelli, prende tanti palloni di testa contro i marcantoni di Mourinho, corre e ripiega in aiuto quando la partita lo richiede. Sarà difficile ora non vederlo con una maglia da titolare.
SOLITA AMNESIA, CIOFANI PROVVIDENZIALE – Nella ripresa Mourinho fa il Mourinho e la Cremonese fa la Cremonese. L’allenatore giallorosso si fa espellere e dà la scossa ai suoi, cambiandone quattro. Ballardini passa al 3-5-2 inserendo Meité (stavolta mezzala sinistra, con Benassi in cabina di regia). La solita disattenzione difensiva, condivisa da quasi tutta la linea, permetta a una brutta Roma di tornare in gara. Ma ieri era una di quelle serate già scritte che non si possono cambiare. Succede quindi che la decide chi la deve decidere: Ciofanone, che va a fare a sportellate e manda in porta Okereke (rinato da seconda punta), steso da Rui Patricio per un rigore sacrosanto. Il capitano trasforma e lo Zini riassapora una sensazione attesa 27 anni.
ALLA GIORNATA – La tentazione di controllare classifica e calendari delle dirette concorrenti va subito accantonata. Come raccontato nel post partita da Ballardini la Cremonese deve vivere alla giornata. La vittoria è importante perché sblocca mentalmente la squadra e regala finalmente una gioia ai tifosi. La squadra però deve concentrarsi sul processo di crescita e continuare a fare quello sta facendo nelle ultime uscite: giocare compatta, partita dopo partita, lavorare per migliorare. Solo così può salvare la stagione.