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Cremo, l’attacco non va: scommessa persa in estate
Cremo, l’attacco non va: scommessa persa in estate

La decisione di mantenere invariato il settore avanzato della Cremonese si sta rivelando un’arma a doppio taglio che rischia di compromettere l’intera stagione

Che la Cremonese abbia un problema serio con gli attaccanti da quando è tornata in Serie B è noto ormai da tempo. Dal 2017 ad oggi sono state tantissime le punte passate dall’ombra del Torrazzo che per un motivo o per l’altro non hanno reso quanto ci si aspettava. Nell’estate del 2020 però la società grigiorossa ha fatto una scelta ben precisa, controcorrente rispetto a quanto visto nei tre anni precedenti: confermare in blocco il reparto avanzato composto da Ciofani, Ceravolo e Celar (dopo una stagione a dir poco deludente) e riaccogliere Strizzolo, fresco di playoff con il Pordenone, che gli hanno permesso di dimenticare i 6 mesi precedenti a Cremona.

CHI È CAUSA DEL SUO MAL… – Sì, perché se negli anni precedenti gli infortuni (vedasi i casi di Mokulu, Paulinho e Montalto) e l’arrivo tardivo senza preparazione (Ciofani e Ceravolo versione 19-20) potevano essere delle piccole attenuanti, quest’anno l’assenza totale di gol degli attaccanti è frutto di errate decisioni estive. Il ds Bonato ha sempre dichiarato di voler puntare sul riscatto di Ciofani e Ceravolo, sulla crescita di Celar e la voglia di Strizzolo in nome della continuità. Allo stesso tempo mister Bisoli si è detto contento a tutto tondo del mercato grigiorosso e sperava di rivitalizzare i due colpi di mercato del 2019 con il suo 4-3-1-2. Dopo 8 giornate di campionato (di cui 7 giocate) la Cremonese si ritrova però ultima in classifica con il peggior attacco, con tutte le punte ferme a quota 0 realizzazioni.

I MOTIVI – Le conseguenze del coronavirus hanno colpito anche i club, ed è possibile che alla Cremonese non convenisse “svendere” due giocatori come Ciofani e Ceravolo su cui si è puntato così tanto poco più di un anno prima. Così com’è possibile che si sia voluta evitare una spesa che si sarebbe poi potuta rivelare inconveniente dal punto di vista economico. Gli elementi su cui monetizzare però c’erano: uno infatti è stato ceduto (Montalto) e l’altro è stato trattenuto (Strizzolo) nonostante il Pordenone l’avrebbe volentieri riportato a casa e avesse caratteristiche molto simili ad altri elementi in rosa. Col senno di poi l’arrivo di un volto nuovo (anche se low cost) avrebbe potuto portare un po’ di freschezza in un reparto sempre più impantanato, ogni anno che passa.

Per concludere, nessuno ovviamente si aspettava che l’attacco grigiorosso avrebbe reso così poco, ma allo stesso tempo erano tanti gli indizi che lasciavano presagire nuove difficoltà offensive anche nella stagione 2020-21. E se altrove le punte ex Cremonese iniziano a segnare (Montalto, Carretta x2, Coda x3, Forte x2 e Djuric solo per citare chi ha segnato nell’ultimo turno) viene da pensare che la “nuvola fantozziana” si trovi proprio al di sopra del Centro Arvedi. Un motivo in più per cercare di cambiare subito rotta e strategia. Perché errare è umano, ma perseverare è diabolico.

Lorenzo Coelli

Redattore e Social Media Manager

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