Abbiamo seguito in tempo reale la conferenza stampa del tecnico della Cremonese Pierpaolo Bisoli a distanza di qualche giorno dal k.o. col Vicenza
Nella tarda mattinata di oggi, mercoledì 11 novembre, ha parlato alla stampa locale l’allenatore della Cremonese Pierpaolo Bisoli. Una conferenza in via telematica, naturalmente a causa dell’emergenza sanitaria in corso. Parole che arrivano a qualche giorno dalla deludente sconfitta interna dei grigiorossi contro il Vicenza, nonché nel giorno esatto del ritorno al lavoro della squadra al Centro Arvedi in vista del prossimo match, in programma lunedì 23 novembre, in notturna, sul campo della Salernitana. Abbiamo seguito live la conferenza su CuoreGrigiorosso.com.
Rivivi la conferenza stampa del tecnico Pierpaolo Bisoli
Obiettivi cambiati dopo queste prime giornate?
«Non sono cambiati, la parte sinistra della classifica resta il nostro obiettivo. Siamo in difficoltà di risultati, dobbiamo raddrizzare il percorso smentendo i risultati fin qui ottenuti con lavoro e dedizione. Non parlo di salvezza eh, con rispetto di tutti parlo che dobbiamo arrivare dall’altra parte. Tutto quello che dovevamo fare, l’abbiamo fatto. In estate».
Schierati circa 8-9 giocatori della scorsa stagione. Squadra collaudata. Il mercato seguito al 100% in estate?
«La società è stata brava, assecondando tutte le mie richieste. Dalla conferma del gruppo alla volontà di far crescere giocatori giovani. Sono molto contento di questo, non rimprovero nulla alla società. La mia convinzione resta, anche se ora sono preso per folle o per pazzo. Ora siamo in debito di risultati, devo essere bravo a svoltare. Non rinnego comunque ciò che ho detto in passato. Ringrazio ancora di più società e direttori per aver costruito la squadra, io ci credo ancora. Tutti ovviamente ora dicono che sia impossibile che io lo ribadisca, invece lo dico. Siamo consci delle criticità e siamo rammaricati, ora ci preme ancora di più».
Sul centrocampo lento che non riesce a dare vivacità all’azione. Si può risolvere come problema?
«Lento quando ci siamo tutti non è, la squadra ha caratteristiche precise. Non siamo velocissimi, ma nemmeno lenti. Ho fatto sempre fatica a schierare tutti insieme per vari problemi fisici. Il centrocampo non è da questa posizione in classifica, anzi. Bisogna andare dall’altra parte della classifica. Rispetto all’anno scorso abbiamo perso un sistema di gioco oggi di difficile attuazione, forse ora il 4-3-1-2 esalta i difetti e non i pregi dei giocatori in mezzo al campo, dobbiamo cercare di invertire questa cosa. L’allenatore dev’essere bravo a rivedere le situazioni».
Problema dell’attacco persiste.
«Chi ha sempre fatto gol, prima o poi ne farà. La scelta di tenere tutti è anche per riconoscenza per ciò che hanno fatto l’anno scorso. Avevano mandato in porto una nave con difficoltà, ma ci sono riusciti. La riconoscenza è giusta nella vita, ecco perché abbiamo confermato 12-13 giocatori. Finora non hanno segnato per colpa un po’ di tutti. Bisogna mettere in condizione i ragazzi di segnare, Ciofani ne ha fatti 3 nel finale dello scorso anno».
Soluzione può essere abbassarsi un po’ di più e ripartire?
«Siamo una squadra che gioca molto nella metà campo avversaria. Negli ultimi 15-20 metri però siamo deficitari. Forse, e anche le ultime gare lo dicono, partendo da dietro siamo più efficaci. Ci perdiamo quando siamo in tanti nella metà campo avversaria».
Buonaiuto per essere più pericolosi davanti.
«Buonaiuto ragazzo splendido, ha ritrovato la condizione. Prima si alternava ogni due giorni a lavoro, aveva piccoli problemi. Nelle ultime due settimane l’ho spremuto troppo, soprattutto a Cagliari. È forse arrivato il momento di farlo partire dai titolari, chiaro che poi dovrò vedere come procede in settimana. Ha qualità e caratteristiche che, quando la squadra è vicino all’area di rigore, può saltare l’uomo».
Meglio giocare subito o va bene la sosta?
«Io vado controcorrente, per me è meglio la sosta. Avere 15 giorni, sempre però con in mente la sconfitta col Vicenza, è importante: bisogna avere consapevolezza di creare qualcosa di nuovo. Fin qui abbiamo dato un’identità, giocare così con questo sistema di gioco non è bastato. Non dimentichiamoci però che il gruppo è ottimo, perbene, ma naturalmente siamo indifendibili sul piano dei risultati».
Cambierà proprio l’assetto della squadra? O solo gli interpreti?
«Cambieranno anche i numeri, come piace ai giornalisti. Finora abbiamo giocato 6 partite con un sistema di gioco, pareggiate 3 e perse altrettante. Ora sono ancora lucido e devo trovare un rimedio. Il sistema 4-3-1-2 dev’essere oliato, resta comunque un’opzione. Devo trovare un rimedio, ripeto, altrimenti se si va avanti così mi mandano via. Serve un sistema che vada comunque bene per le caratteristiche dei giocatori. Serve una seconda punta mobile, che va a trovare spazio sugli esterni, che crei la superiorità numerica. Ho due giocatori più statici, quindi nell’impatto siamo più vulnerabili. Il 3-5-2 potrebbe essere la soluzione, dobbiamo dare meno punti di riferimento agli avversari, trovando più alternative sugli esterni. Col Vicenza nessuno andava sugli esterni, solo i terzini ogni tanto, ed è limitante. Con la gente e la società ho trovato un buon feeling, tengo più alla Cremo che a me stesso. Ricordate lo sconforto dopo Benevento e Cosenza quest’estate? Poi sono nati molti risultati utili di fila. Si va a Salerno, combinazione, come l’anno scorso…».
Lo sconforto mentale.
«Ci manca anche una partita per essere sullo stesso piano. Non è stessa situazione dell’anno scorso, in cui eravamo dentro o fuori. Qui c’è tutto un campionato davanti, siamo ultimi in classifica e ne prendiamo atto. Comunque non c’è più tempo per rimanere attardati. È il momento giusto per rimediare, non possiamo sbagliare a Salerno. Resto dell’idea che bisogna raggiungere la parte sinistra della classifica. Sono anche stato in situazioni più complicate di questa, lo scorso anno non avevamo margini per sbagliare. Quest’anno ancora ci sarebbero, ovvio che vogliamo evitarli. Ricordate lo Spezia dello scorso anno? O il Brescia dell’anno prima? Il primo responsabile è l’allenatore, bisogna svoltare con lucidità. Io mi ritengo ancora lucido, ripeto».
Rientra Zortea, anche se ora è in Nazionale. In un 3-5-2 sarebbe perfetto.
«Purtroppo dal primo giorno di ritiro non l’ho mai avuto. Per due mesi neanche l’ho visto al campo. Alla prima che era disponibile, Zortea è entrato ed era in condizione di grande disagio, ricordate? Ma gli ho fatto capire che di lui abbiamo bisogno, perché serve un giocatore con quelle caratteristiche, che spinga sull’esterno. Sì, il 3-5-2 sarebbe buono per lui, così come Valeri o Crescenzi dalla parte opposta. Anche Buonaiuto può fare l’esterno, perfino Celar. Ma adesso questi due li tengo avanti. Gaetano non possiamo disperderlo col cambio modulo: la mezzala può farla, è un po’ più coperto così rispetto al 4-3-1-2. Zortea poi arriva da una boccata di entusiasmo in Nazionale».
Come comportarsi col giro-palla, la creazione della manovra?
«Siamo fra le poche squadre che non hanno mai lanciato il pallone dalla difesa o dalla linea mediana in avanti. Anzi, tipo col Cittadella abbiamo preso gol perché volevamo giocare palla da dietro e non buttarla via (Castagnetti, ndr). Noi abbiamo abusato di questo, troppe volte siamo partiti da dietro, trovando squadre schierate. Penso che bisogna cercare profondità più volte. E sono convinto che il 3-5-2 ci permette di avere uno sviluppo migliore».
Mister Bisoli ha poi concluso: «Spero di avervi fatto capire l’uomo più che l’allenatore. In questo momento stiamo facendo un percorso e farò e faremo di tutto per rimediare a questa crisi di risultati. Lo prometto, lo promettiamo».