Il quattordicesimo episodio di “C’era una volta…” è uno speciale dedicato a Gianluca Vialli, scomparso oggi all’età di 58 anni
Ci sono articoli che non si vorrebbero mai scrivere, ci sono notizie che non si vorrebbero mai dare. Dopo una lunga malattia, iniziata nel 2017, è venuto a mancare oggi Gianluca Vialli, “ambasciatore di Cremona” che ha fatto le fortune di Sampdoria, Juventus, Chelsea e anche, naturalmente, della Cremonese.
Gianluca Vialli nasce calcisticamente all’oratorio del Cristo Re del quartiere Po di Cremona. Dopo un breve passaggio al Pizzighettone, gli osservatori della Cremonese lo notano e decidono di portarlo nel settore giovanile grigiorosso. Da qui ha inizio la sua brillantissima carriera, diventando uno dei perni più importanti di quella Cremonese che tornò in Serie A dopo 54 anni di assenza nel 1984.
L’ARRIVO IN PRIMA SQUADRA – Il 10 maggio 1981 Vincenzi chiama Vialli in prima squadra e il gioiellino grigiorosso debutta in C1 alla tenera età di 16 anni. Nonostante Vialli fosse solo un ragazzino dimostra già di avere nel repertorio numeri e tecnica non indifferenti e infatti il tecnico grigiorosso gli darà un’altra occasione anche contro la Reggiana. Le presenze alla fine della stagione sono solo due, ma il destino è tracciato.
UNA STELLA CHE BRILLA – Nella stagione successiva la Cremo sale in B e lui, non ancora maggiorenne, diventa un pilastro inamovibile della squadra di Mondonico (subentrato a Vincenzi). Alla sua prima stagione da titolare segna soltanto cinque reti, ma il suo apporto qualitativo alla squadra è tangibile e fondamentale. Nel 1982/83 le reti segnate salgono e Gianluca arriva a quota otto marcature in 37 gare di campionato. Vederlo giocare è uno spettacolo e i tifosi della Cremonese si godono il loro gioiellino. La stella del ragazzo di Cremona brilla senza mai affievolirsi.
LA CONSACRAZIONE IN GRIGIOROSSO – Il riccioluto attaccante grigiorosso si consacra definitivamente nel 1983 quando con i suoi dieci gol segnati spinge la Cremonese in Serie A dopo 54 anni dalla sua ultima apparizione (l’unica a girone unico nel 1929/30). Vialli è l’uomo in più di una squadra solida e cinica, è l’attaccante che fa la differenza nonostante la sua ancor giovanissima età. E per questo giocatore, uno dei prodotti del vivaio più forti di tutta la storia cremonese, si aprono le porte del grande calcio. Mantovani bussa alla porta di Luzzara e lo porta alla Sampdoria per 3 miliardi di lire. Da lì in poi Vialli vincerà tutto. E Il resto è storia.
Come detto, dal 2017 stava affrontando la sua personale lotta contro un tumore al pancreas, un cliente scomodo che nessuno vorrebbe affrontare. Gianluca Vialli l’ha fatto a testa alta, con grande lucidità e grande consapevolezza. Fino alla fine.
Ciao Gianluca, per sempre cuore grigiorosso.