L’episodio di “C’era una volta…” oggi è uno speciale dedicato alla nascita della Cremonese, che proprio oggi compie 121 anni
Ogni persona ha delle date che ricorderà per sempre. L’anniversario con il proprio compagno, il compleanno della figlia, la scomparsa di un caro. Date che portano con sé sensazioni positive e negative, malinconia e nostalgia, date che per un motivo o per un altro restano scolpite inesorabilmente e inevitabilmente dentro di sé. E per molti il 24 marzo, più esattamente il 24 marzo 1903, non è e non sarà mai una data casuale. Centoventuno anni fa, infatti, in un mondo radicalmente diverso da quello moderno prendeva vita quella fede e quella passione che nonostante tutto (soprattutto questo’anno) ci ha tenuto e ci tiene uniti, facendoci battere il cuore sempre un battito oltre l’ostacolo. Il 24 marzo 1903 nasceva l’Unione Sportiva Cremonese.
L’Unione Sportiva Cremonese nasce ufficialmente alla trattoria Varesina di Piazza Sant’Angelo, uno dei tanti ritrovi dell’epoca che ospitava lavoratori a fine giornata o studenti o giovani benestanti che cercavano tranquillità e cordialità in un ottimo bicchiere di vino rosso. Il calcio era ancora uno sport di nicchia, non così praticato come la bicicletta o come la ginnastica. In Inghilterra si è già avanti, in altre città d’Italia pure (come a Genova o Vercelli), ma le notizie sono frammentarie, se non in alcuni casi quasi del tutto assenti.
I soci fondatori della Cremonese non potevano sapere, cosa il calcio sarebbe diventato e che emozioni avrebbe veicolato. Ed è così che viene redatto l’atto costitutivo della Cremonese. L’iscrizione costa 1 Lira al mese, da versare entro l’8 mese stesso, in aggiunta ad una tassa di iscrizione di 2 lire. I soci fondatori, invece, hanno versato “non meno di 25 lire”. I colori sociali sono il bianco e il lilla. La Cremonese nasce così ufficialmente e “il gioco del pallone” viene inserito tra gli sport offerti dalla società. I soci fondatori sono 41 e scelgono Emilio Faia come presidente, sarto cremonese dalla corporatura minuta e dal baffo perfettamente arricciato, come spesso si vedeva all’epoca.
Il primo torneo ufficiale verrà giocato nel 1912, 9 anni dopo, sul campo di Piazza d’Armi. Si tratta della coppa città di Cremona, che la Cremonese disputerà vincendo contro il Verolanuova, ma perdendo in finale contro il Brescia (che a sua volta aveva battuto il Crema). Sono le prime partite di una storia gloriosa e che ha coinvolto sentimentalmente migliaia di cremonesi di generazioni diverse.
Centoventi anni di storia sono un viaggio eterno, un’altalena di emozioni: da uno Scudetto quasi sfiorato negli anni ‘20, alla prima Serie A a girone unico, alle perdite incolmabili (le morti di Zini e Rossi), per arrivare al precipizio della Quarta Serie e alla sconfitta contro la Leoncelli. E poi la risalita fino alla Serie A nell’84’, lo spareggio di Pescara, l’altalena con la B fino alla Coppa Anglo Italiana con Simoni. La discesa verso la C2, l’effimera risalita con Roselli, il calcioscommesse e la promozione sotto il diluvio con la Racing Roma, fino alla vittoria di Como e alla promozione in Serie A del 2022.
Quante emozioni abbiamo vissuto finora, e quante ancora ne vivremo. Perché al di là del risultato, si nasce con una sola fede, un amore che non verrà mai sotituito. L’amore per la propria squadra del cuore. L’amore per il grigio e per il rosso.
“Amarsi ancora, fallo dolcemente, solo per un’ora, perdutamente”
Buon compleanno, Cremo!