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C’era una volta… Corrado Verdelli, il capitano
C’era una volta… Corrado Verdelli, il capitano

Il ventiquattresimo episodio di “C’era una volta…” è dedicato a Corrado Verdelli, capitano della Cremonese d’oro di Gigi Simoni.

Difensore prestante ed elegante, Corrado Verdelli è il capitano della Cremonese di Gigi Simoni. Il libero di scuola Inter vive sotto l’ombra del Torrazzo gli anni più belli della sua carriera, collezionando 204 presenze e una rete nei vari campionati con la casacca grigiorossa, vivendo sulla propria pelle il periodo migliore della storia della Cremonese.

L’ARRIVO A CREMONACorrado Verdelli nasce a Lodi il 6 settembre 1963. Dopo qualche anno fra le fila nerazzurre, dove vince anche uno scudetto, Verdelli approda a Cremona nella stagione 1990/91. E’ la stagione di Gustavo Giagnoni e dell’immediata risalita in Serie A. Il giovane calciatore, appena arrivato, si impadronisce subito della maglia da titolare e non se la scolla più di dosso, giocando 33 gare e contribuendo con la sua solidità alla promozione nella massima serie (miglior difesa del campionato con appena 21 gol subiti). Con il passare delle partite Verdelli diventa anche capitano dei grigiorossi. Il suo stile di gioco e il suo perfetto senso della posizione ne faranno uno dei pilastri della Cremonese degli anni ’90.

LA COPPA ALZATA AL CIELO – Nella memoria collettiva grigiorossa, inoltre, tutti si ricorderanno per l’eternità il momento in cui proprio Verdelli alza al cielo la Coppa Anglo-Italiana, il trofeo più importante esposto nella bacheca della Cremo. Siamo nel 1993 e la squadra allenata da Simoni sta per giungere all’ennesima promozione in Serie A. Il 27 marzo, dopo aver liquidato il Bari in semifinale, la Cremonese vola a Londra per affrontare il Derby County. E’ una partita magica, dalla cornice stupenda: millecinquecento tifosi seguono la squadra oltremanica e la Cremo vince: dopo 11′ è proprio Verdelli ad aprire le marcature, seguito poi da Maspero su rigore e da Tentoni. Finirà 3-1 e a Cremona è il delirio: per le strade esplode la festa per aver toccato l’apice di tutta l’intera storia grigiorossa. Gli anni successivi, Verdelli è protagonista della doppia salvezza sempre con Simoni al timone ma, purtroppo, gli anni d’oro stanno per finire. Nel 1996 l’ultima apparizione in A, poi il lento e doloroso declino. Verdelli resta anche in B ed assiste impotente al ritorno in Terza Serie dopo sedici lunghi anni. Al termine del campionato 1996/97 Corrado se ne va lasciando un vuoto difficile da colmare al centro della difesa.

LA VITA DA ALLENATORE – La vita grigiorossa del capitano, però, non finisce qui: nel 1999 Verdelli inizia ad allenare il Fanfulla, prima di passare all’Inter. Dopo anni nel settore giovanile meneghino, con una presenza anche in Serie A dopo l’esonero di Cuper, l’ex difensore grigiorosso passa alla Ternana in Serie B, ma dopo poche giornate viene esonerato. Nell’estate del 2006, arriva il ritorno a Cremona. Rispoli lo chiama per un progetto apparentemente allettante. E Verdelli accetta di buon grado. La stagione 2006/2007 è quella antecedente l’arrivo di Arvedi: la Cremonese è appena retrocessa in C1 dopo un anno disastroso in cadetteria e la coppia Rispoli-Gualco decide di fare tabula rasa: via tutti i “vecchi” e largo ai giovani. Dall’anno prima resta solo capitan Carparelli e qualche fedelissimo come Smanio, Carotti e Giorgio Bianchi. Alcuni giovani diventeranno protagonisti nelle categorie superiori negli anni a venire (su tutti Pisacane), ma il gruppo è acerbo e Verdelli si ritrova a gestire molti ragazzi non pronti per la categoria. E alla fine, il 27 dicembre 2006, viene esonerato. Quell’annata di transizione fu terribile per tutti e fu fatale anche al tecnico di Lodi.

Nonostante quell’amaro esonero, però, l’immagine di Verdelli non è mai stata scalfita e anche se da allenatore non ha raccolto molta fortuna rispetto a quando dirigeva la difesa della Cremonese, questo poco importa. Quel che conta è che Verdelli è e resterà sempre nel cuore e nella memoria di ogni tifoso grigiorosso, ricordato come quel roccioso libero che ha vissuto in prima persona gli anni più belli della storia grigiorossa.

Nicolò Bonazzi

Collaboratore esterno

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