Il venticinquesimo episodio di “C’era una volta…” è dedicato a Josè La Cagnina, duttile jolly protagonista della Cremo di Roselli.
Quando parliamo di Josè La Cagnina parliamo di un giocatore magari non eccelso dal punto di vista tecnico, ma dotato di un cuore grandissimo e di uno spirito di sacrificio encomiabile. Arrivato alla Cremo nell’estate del 2003, Josè vive all’ombra del Torrazzo due stagioni bellissime e si vive in prima persona il doppio salto dalla C2 alla B con Roselli in panchina.
L’ARRIVO A CREMONA – La Cagnina nasce a Como il 20 giugno 1973. Dopo qualche presenza a Biella, il trequartista si trasferisce a Pavia dove gioca le sue stagioni più belle sotto il punto di vista realizzativo. In quattro stagioni segna quarantotto gol come seconda punta e, proprio con la maglia biancoblù indosso, si fa notare agli occhi della Cremo che appunto nell’estate del 2003 lo tessera.
JOLLY – La squadra grigiorossa ha voluto fare piazza pulita dopo alcune stagioni fallimentari e costruisce una squadra per tentare la risalita in C1. In attacco ci sono Prisciandaro, Taddei e Marchesetti: con un parco attaccanti del genere La Cagnina non trova molto spazio ma, all’accorrenza, Giorgio Roselli lo schiera in tutti i ruoli. Prima da trequartista poi da centrocampista centrale, da esterno e infine da terzino. Josè gioca in tutte le posizioni possibili e non fa mai mancare l’apporto alla sua squadra. A fine anno segnerà soltanto a Olbia e a Biella ma alla fine sul carro dei vincitori ci sale pure lui per impegno e attaccamento alla maglia dimostrato durante tutta la stagione.
STESSO CONTRIBUTO ANCHE IN C1 – In C1 la musica non cambia e anche nel 2004/05 è costretto quando l’emergenza incombe a giocare in tutti i ruoli possibili e immaginabili. Dopo una gara in cui giocò come terzino La Cagnina rispose: “Per me non fa differenza il ruolo in campo. E’ vero che io sono un attaccante ma, se dovessi essere utile alla squadra, mi metterei pure in porta”. Uomini così nel calcio di oggi sono merce rara. Dal punto di vista della prolificità stavolta il buon Josè migliora: all’inizio segna due gol nelle prime due gare, poi timbrerà il cartellino anche a Acireale e a Grosseto finendo a quattro reti all’attivo. A trentadue anni, al termine della stagione, per La Cagnina arriva la Serie B, una categoria conquistata dopo tanto sudore e tanta fatica. Nell’estate del 2005, però, l’attaccante grigiorosso saluta tutti e se ne va tornando nella “sua” Pavia. Prima di appendere le scarpe al chiodo giocherà anche nel Voghera e a Noceto nel Crociati.
La Cagnina per la Cremonese è stato uno degli eroi del doppio salto, un giocatore che ha dato sempre l’anima e il cuore per cercare di fare del suo meglio. Disponibile e cordiale con i tifosi, Josè ha aiutato la squadra nella conquista della cadetteria con tante prestazioni utili alla squadra. Sempre con un cuore grande così.