
Il portiere della Cremonese Nicola Ravaglia intervistato al Centro Sportivo: «L’affetto non mi è mai mancato. Esonero? In questi casi fallimento un po’ per tutti»
«Sabato siamo tornati alla vittoria dopo un breve periodo di astinenza, vincere era importante e sono contento che questo risultato sia coinciso con il mio ritorno in campo». Ha cominciato così l’intervista di questa mattina al Centro Sportivo Nicola Ravaglia, portiere che si è riconquistato il posto da titolare nella Cremo dopo l’infortunio di Radunovic. La sfida di sabato scorso contro il Livorno, terminata con il risultato di 1-0 per i grigiorossi, è stata importante non solo per il suo ritorno tra i pali ma anche per aver disputato un’ottima gara: «Sabato penso di aver fornito una bella prestazione, voglio essere utile alla causa grigiorossa nel futuro».
COLLEGHI – L’anno scorso c’erano Ujkani e D’Avino, quest’anno ci sono Boris Radunovic e Giacomo Volpe, ma per Ravaglia il rapporto con i colleghi è sempre rosa e fiori: «Essendo il portiere più esperto cerco sempre di aiutare entrambi, Boris purtroppo ha avuto il problema che tutti conosciamo e ci dispiace per lui, Giacomo è un ragazzo dal sicuro avvenire, è molto attento ai particolari e al migliorarsi ogni giorno. Per il momento la nostra convivenza è sicuramente ottima».
TITOLARITÀ – Dopo poco più di un anno di attesa, per Ravaglia la titolarità rappresenta un elemento da sfruttare sotto tutti i punti di vista: «La cosa più importante è avere sempre dei sogni e degli obiettivi, io ci ho sempre creduto e sapevo che prima o poi sarei tornato utile alla causa. Nel ruolo del portiere a volte passano dei periodi molto lunghi, ma il fatto di essere consapevole che mi stavo allenando bene mi ha permesso di analizzare ogni momento e farmi trovare pronto. Questo mi ha dato grande consapevolezza e nella partita con il Livorno sono arrivato pronto e deciso. Società e mister mi hanno fatto sempre sentire importante, adesso tocca a me dimostrarlo sul campo».
CAMBIO TECNICO – La sfida di sabato è stata importante anche perché la Cremonese veniva da una settimana particolare, avendo Rastelli ha sostituito Mister Mandorlini sulla panchina grigiorossa. «Quando si passa da un esonero è un po’ un fallimento per tutti. Nel calcio di oggi paga sempre la persona per tutta la squadra – ha commentato Ravaglia ai nostri microfoni -. Ovviamente la Cremonese va avanti e deve continuare a vincere, quindi bisogna resettare e ripartire. Il mister ci ha dato una mano nel rimanere più uniti e compatti che mai, l’essere partiti con una vittoria ci darà molta più autostima».
AFFETTO – Nonostante il periodo non da protagonista, l’affetto dei tifosi nei confronti di Ravaglia c’è sempre stato: «L’affetto non mi è mai mancato, nemmeno in questo anno abbondante in cui sono stato fuori. La gente mi ha sempre dimostrato grande affetto e grande calore, questo l’ho sempre recepito». Il portiere romagnolo è, insieme a Brighenti, Marconi e Perrulli, uno dei giocatori grigiorossi considerati della “vecchia guardia”. Hanno sempre mostrato dedizione e impegno anche nei momenti più difficili: «Noi calciatori avvertiamo questa cosa, sappiamo che in questi anni abbiamo fatto cose importanti e vogliamo farle anche in futuro. Questo ci fa molto piacere, ma rimane il fatto che le nostre prestazioni devono essere il vero garante per la stima di tutti».
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Dal nostro inviato Lorenzo Coelli
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