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Cremonese, Vasquez e nuvole
Cremonese, Vasquez e nuvole

La Cremonese centra una vittoria fondamentale contro lo Spezia e torna a sperare in una salvezza che sarebbe clamorosa

La Cremonese c’è. I grigiorossi chiudono un mese di fuoco con la vittoria contro lo Spezia che riapre i giochi in chiave salvezza. Dalla gara contro la Sampdoria dell’8 aprile sono arrivati 11 punti in 6 partite, con un solo passaggio a vuoto nella brutta trasferta di Udine. In attesa di Lecce-Verona di questa sera i grigiorossi tornano a -3 dal quartultimo posto, cosa che non succedeva da novembre.

BALLA MISCHIA LE CARTE – Alla quinta gara in tredici giorni Ballardini continua con il suo turnover ragionato. Consolidato il 4-2-3-1, il mister sceglie Ferrari come terzino destro, alzando Sernicola sulla linea dei trequartisti. In mezzo non c’è Chiriches, appena rientrato da un infortunio delicato, ma la coppia Vasquez-Lochoshvili, con Valeri terzino sinistro. In mezzo al campo ci sono Meité e Castagnetti, sulla trequarti, oltre al già citato Sernicola, Galdames e Okereke. Davanti tocca a capitan Ciofani.

SPEZIA CON FURORE – L’inizio ospite è veemente e sorprende i grigiorossi. Con le fatiche della gara di Milano nelle gambe la Cremonese non riesce a ribattere colpo su colpo. Lo Spezia pressa alto, attacca le seconde palle e grazie alla velocità di Agudelo e Gyasi alza il baricentro. Quando la Cremo riesce a replicare, lascia pericolosi spazi che gli spezzini prendono senza farsi pregare. In questo senso si rivela decisiva la scelta di Ballardini di schierare due centrali veloci e non Chiriches, pur tra i migliori contro il Milan. Se nella prima mezzora la Cremo non capitola è grazie agli interventi provvidenziali di Vasquez e Lochoshvili, oltre che ai miracoli di Carnesecchi, ancora una volta in versione Superman.

SEGNA SEMPRE LUI – La Cremonese dimostra di non aver gettato al vento gli errori commessi nella prima parte di stagione e di essere cresciuta e maturata. Qualche mese fa la squadra si sarebbe depressa e disunita di fronte alla superiorità dell’avversario. Contro lo Spezia invece i grigiorossi soffrono con ordine, senza perdere le distanze in campo e la tranquillità. Soprattutto, come fanno le squadre di questa categoria, ha imparato a sfruttare gli errori avversari. E non è un caso che su quella palla bislacca sottovalutata dalla difesa dello Spezia ci sia il giocatore più esperto del gruppo, quello con la fascia al braccio. Il mancino di Ciofani che buca la rete a fine primo tempo fa saltare tutto lo Zini e restituisce un po’ di quella buona sorte mancata nelle ultime uscite.

LA FACCIA FELICE DELLA CREMO – Il vantaggio a fine primo tempo sarà stato anche fortunoso, ma la vittoria finale è meritata. Nella ripresa lo Spezia riparte da dove aveva chiuso, attaccando con furia e collezionando corner. Dopo l’ingresso di Nzola Ballardini corre ai ripari e passa al 5-3-2. Sembra presto, ma a differenza di altre gare il mister fa bene ad abbassare il baricentro perché toglie agli ospiti la possibilità di attaccare con la palla sopra la difesa. L’ingresso di Chiriches porta centimetri ed esperienza nel complicato finale, prima che la partita sia risolta dall’uomo simbolo della rinascita grigiorossa: Johan Vasquez. Il centrale messicano, oltre a sfoderare l’ennesima ottima prestazione, vola oltre le nuvole per la capocciata del 2-0. E pensare che con Alvini era stato bocciato dopo poche apparizioni insicure, in cui era costretto a un’interpretazione del ruolo che non esaltava le sue caratteristiche.

RUSH FINALE – Nonostante il bel ruolino di marcia la salvezza resta un’impresa complicata. A quattro giornate dal termine i punti da recuperare restano (almeno) tre. Insomma, è giusto gioire per un successo che riaccende la speranza ma il difficile arriva ora. Già domenica prossima a Torino serve un’altra impresa. La Cremonese non si può più permettere di lasciare punti per strada e anche contro la Juventus serve muovere la classifica. Se non altri i grigiorossi ci arriveranno con una settimana intera di allenamenti nelle gambe, cosa che non succedeva da metà aprile. Tempo utile per recuperare le energie, e magari qualche giocatore per sperare di fare come Johan Vasquez: volare sopra le nuove, nel cielo della salvezza.

Nicola Guarneri

Direttore Responsabile

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