
Una Cremonese dai due volti rimanda ancora l’appuntamento con la prima vittoria in Serie A
A un certo punto sembrava la volta buona: lo scaldabagno tirato in porta da Valeri e la corsa dell’esterno sinistro verso il Settore Ospiti del Grande Torino sembravano l’epilogo più giusto di una partita brutta, iniziata male e ribaltata con cattiveria. La Serie A però è ancora troppa roba per questa Cremonese e la prima vittoria è ancora rimandata.
SEMPRE QUELLI – Ballardini in settimana recupera qualche giocatore, ma non abbastanza per mettere in dubbio le sue scelte iniziali («Abbiamo la fortuna di avere la rosa corta» dirà scherzosamente nel post-partita). L’unico che trova una maglia da titolare è l’insostituibile Okereke, al cui fianco gioca Tsadjout. Dietro Bianchetti sostituisce l’infortunato Chiriches mentre Aiwu viene confermato come braccetto sinistro della difesa a tre.
TORO SCATENATO – L’inizio non è dei migliori. Come all’andata la Cremonese soffre il Torino, squadra che surclassa i grigiorossi non solo sul piano tecnico (cosa che fanno quasi tutte le altre squadre del campionato) ma anche dal punto di vista fisico. Il due trequartisti di Juric (all’andata Vlasic e Radonjic, ieri Karamoh e Miranchuk) creano scompiglio alla retroguardia della Cremo che senza punti di riferimento va in costante difficoltà.
LINEE DI PASSAGGIO – I due ricevono troppo spesso palla liberi sulla trequarti, dove mancano le coperture di Meité. Il francese (spoiler: verrà sostituito all’intervallo) non riesce ad oscurare le linee di passaggio perché troppo attirato dal pallone e poco dai movimenti degli avversari alle sue spalle. Bianchetti ci mette qualche pezza, ma se il Toro si trova avanti solo di una rete all’intervallo è per qualche merito di Carnesecchi e per tanti demeriti dei suoi attaccanti, il cui rapporto occasioni create/occasioni realizzate è inversamente proporzionale.
RIBALLATA, ANZI NO – Dopo uno dei peggiori primi tempi della sua gestione, Ballardini la ribalta nell’intervallo: fuori Meité, dentro Afena-Gyan e Cremonese schierata con un aggressivo 3-4-3. I grigiorossi alzano il baricentro e nonostante diversi errori tecnici trovano due splendidi gol. Prima Tsadjout corona una prestazione da migliore in campo con un tiro a giro sul secondo palo che gli vale il primo gol in Serie A, poi Valeri – tra i peggiori fino a quel momento – manda in porta il missile dell’1-2. La voglia della Cremo di andare oltre i propri limiti si infrange su di essi con brutale realismo. Basta un’azione ragionata del Toro per trovare libero Singo sul secondo palo e ristabilire un pareggio che durerà fino alla fine.
SENZA SPERANZA – Resta complicato dare letture diverse allo stesso risultato (pareggio o sconfitta, poco cambia) ogni volta. A Torino arriva un punto che dà un minimo di morale – non di speranza, visto che la zona salvezza resta un miraggio. Nemmeno quando i grigiorossi riescono a diventare spietati – due conclusioni nello specchio e due gol – arriva la tanto sognata prima vittoria in campionato. Questa Serie A continua a sembrare troppa roba per la Cremonese, che anche quando le cose vanno per il vesto giusto non riesce a far restare la partita sui propri binari. Il rettangolo verde d’altronde è specchio di vita e non mente mai: gli errori si pagano a caro prezzo. Soprattutto quelli fatti fuori da esso.