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C’era una volta… Luca Tabbiani, motorino grigiorosso della Cremo di Roselli
C’era una volta… Luca Tabbiani, motorino grigiorosso della Cremo di Roselli

Il settimo episodio di “C’era una volta…” è dedicato a Luca Tabbiani, uno dei protagonisti della doppia promozione tra il 2003 e il 2005.

Un giocatore umile e duttile che ha vissuto in prima linea gli anni d’oro della Cremonese di Prisciandaro e Roselli, una squadra schiacciasassi capace di compiere un doppio salto dalla C2 alla B nel giro di due stagioni. Luca Tabbiani, centrocampista classe 1979 nativo di Genova, è stato uno dei tasselli fondamentali della Cremonese d’inizio 2000 e con indosso i colori grigiorossi il giocatore ha vissuto i momenti più esaltanti di tutta la sua carriera.

L’ARRIVO – Tabbiani arriva in sordina nell’estate del 2002: l’epoca di Vincenzo Rispoli, Gigi Gualco e Graziano Triboldi, un periodo in cui molti giocatori di Genova (guarda caso città di Rispoli), ex Genoa o sotto l’ala protettrice del procuratore a capo della triade presidenziale approdavano in grigiorosso. Gli ex del Grifone in squadra sono molti: c’è il centrale De Mattei (giovane con mezzi interessanti ma molto sfortunato), c’è il terzino Pierpaolo Lanati (un onesto mestierante), c’è Angelo Iorio (molto meglio dei primi due) e c’è soprattutto l’allenatore Claudio Maselli, mai completamente amato dalla piazza cremonese. Tra questa schiera di giocatori arriva anche Tabbiani, una rapida seconda punta che in carriera non ha mai entusiasmato per il quantitativo di gol realizzati. Dopo i primi esordi con il Genoa il giocatore disputa qualche stagione a Mestre e a Trento, senza però lasciare il segno in maniera evidente. Inizialmente Maselli lo fa giocare in attacco ma per tutta la stagione 2002/2003 quasi nessuno si accorge delle sue qualità. Il cambiamento, però, è dietro l’angolo. 

L’INTUIZIONE – Maselli è stato esonerato dopo 4 giornate, al suo posto c’è Giorgio Roselli. Nello scacchiere grigiorosso per Tabbiani non c’è posto: d’altronde, con Marchesetti, Taddei e Prisciandaro, per Tabbiani restano le briciole. La corsia di destra era spesso sguarnita e così il tecnico grigiorosso decide di piazzarci quella rapida seconda punta che nel suo ruolo naturale faticava a trovare un posto. Da quel momento Luca si impadronisce della fascia, diventando un pilastro fondamentale per la Cremonese vincente di Roselli. Con quello spostamento, l’ex attaccante matura tatticamente e diventa un vero trottolino inarrestabile. Sulla corsia di destra macina chilometri e scaglia in area moltissimi cross per la prolifica testa di Priscia o di chi per esso. Risulterà essere uno degli uomini fondamentali del doppio salto fino alla B, categoria che lo vede protagonista in un’annata purtroppo sfortunata. 

LA B CON LA CREMO – Dopo aver assaporato la categoria con la maglia del Genoa, Tabbiani è titolare con il 4 sulle spalle e alla fine del campionato sarà uno dei più positivi.

La sua voglia di fare e di sudare per la maglia grigiorossa vengono a galla nel grigiore generale e nell’annata sfortunata iniziata con Roselli e terminata sciaguratamente con Dellacasa, Tabbiani gioca sia da esterno alto sia da terzino, sudando sette camicie e facendosi in quattro per i propri compagni. Alla fine del campionato è uno dei pochi a raccogliere cori in suo onore e a mantenere un buon rapporto con la tifoseria grigiorossa. Nell’estate del 2006, dopo circa 130 partite con la maglia grigiorossa, il suo ciclo a Cremona termina.

DOPO CREMONA – Complice il ridimensionamento subito dalla squadra, Tabbiani dice addio alla Cremo e vola a Bari. Dopo qualche altro anno tra Bari e Trieste giocato sempre a discreti livelli (e sempre da ala destra), Luca scende di categoria giocando anche con Pisa e Lecco, terminando la carriera a Sestri Levante. Una volta appesi gli scarpini al chiodo, Tabbiani inizia la carriera da allenatore, sedendo principalmente su panchine liguri. Nel 2019 si riavvicina a Cremona, e più precisamente a Fiorenzuola, dove allena tuttora.

Nicolò Bonazzi

Collaboratore esterno

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