
Il portiere Ravaglia in conferenza stampa, ad un passo dai 100 gettoni in grigiorosso: «Questi colori per me sono una seconda pelle, la soddisfazione più grande dobbiamo ancora togliercela»
Allegro, umile, frizzante e genuino, ma al tempo stesso riflessivo, determinato e concentrato sull’obiettivo da raggiungere. Chi non vorrebbe un ragazzo come Nicola Ravaglia nei panni di leader, carismatico e tecnico, della propria squadra? Sabato scorso sotto il diluvio dello Scida di Crotone ha preso il posto dell’infortunato Agazzi, è tornato a difendere dopo 2 mesi la porta grigiorossa, alla quale è legato ormai da diverso tempo. Il risultato è noto a tutti: secondo tempo da spettatore non pagante. «In panchina resto sempre con atteggiamento vispo, voglio rimanere comunque in prima linea – ha commentato a riguardo il portiere romagnolo in conferenza stampa -. Ci siamo accorti che Michael (Agazzi, ndr) aveva ricevuto un colpo alla testa e che c’era possibilità di una sostituzione. Nell’intervallo il cambio si è concretizzato e mi sono fatto trovare pronto».
PACCHETTO DIFENSIVO – Non solo quando siamo allo stadio, spesso anche sui social abbiamo la possibilità di ammirare il gruppo dei portieri in grande amicizia, che va oltre al lavoro sul campo. «Si è sviluppato un rapporto bellissimo tra di noi, anche con il preparatore David Dei – ha proseguito Ravaglia, che ha sempre voglia di migliorarsi –. Lavoriamo spediti focalizzandoci sugli obiettivi da raggiungere. Io e Agazzi siamo i più esperti del mini-team, ci piace trascinare ma anche essere trascinati. Credo nel lavoro e nella consapevolezza dei propri mezzi». La difesa della Cremo è la migliore della B e lo si deve anche agli altri che compongono il pacchetto arretrato (4 gol subiti in meno rispetto alla scorsa stagione dopo 31 giornate, e già era punto di forza della squadra): “I numeri ci danno ragione, merito di tutti i ragazzi”. Ravaglia tiene alta la guardia, essere uomo-spogliatoio significa soprattutto questo: «Mai sentirsi appagati, l’appagamento toglie. Solo alzare l’asticella e migliorare ogni giorno l’apprendimento ci permette di essere protagonisti, in senso positivo».
È QUASI QUOTA 100 – Mancano solo 3 presenze, fra tutte le competizioni, e Ravaglia festeggerà le 100 partite con la maglia della Cremonese. Ormai una seconda pelle, avendo nettamente disputato più gare in grigiorosso che con tutti gli altri club in cui è stato. «Non sapevo di questa ricorrenza, è un traguardo importantissimo – ha detto Ravaglia ai giornalisti presenti -. In quanto a presenze e soddisfazioni questi colori per me significano molto, è stata battuta anche Cesena, che come sapete è casa mia. Ma la soddisfazione più bella dobbiamo ancora togliercela». Lo sguardo al futuro è una costante della conferenza stampa, senza però mai dimenticarsi di quel 6 maggio 2017 (Ravaglia è l’unico superstite della promozione grigiorossa in B): «Più trascorri il tempo in una società e più il senso di responsabilità cresce, è giusto nei momenti difficili confrontarsi e mettere a disposizione la propria esperienza». E ci auguriamo che a Cremona l’avventura continui a lungo: «Al momento ho un contratto fino al 2020, in futuro vedremo se prolungare il rapporto».
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SERIE POSITIVA – Emblematica la risposta di Ravaglia quando gli è stato chiesto in che modo si è arrivati, da 3 sconfitte consecutive e una posizione molto pericolante di classifica, alla serie di 6 risultati utili di fila: «Non credo né alla sfortuna, né alla fortuna. Le cose non accadono per caso, se adesso raccogliamo più di prima è perché siamo stati bravi a capire cosa non funzionasse. Ci siamo rinforzati nel lavoro quotidiano e nell’attenzione ai particolari». Cosa diranno le ultime 5 partite? «Molto sinceramente ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto che si ragiona una gara alla volta. Adesso pensiamo solo a Cittadella, partita di lunedì sera. Non sappiamo quello che succederà, non facciamo programmi». A proposito del Tombolato, è ancora fresco il ricordo di quella vittoria in 9 contro 11 (o 12?) con gol di Cavion al 96′ dell’ottobre 2017: «È vivo, fu una rimonta bellissima. Lunedì saremo in notturna e bisogna avere il piacere di giocare gare così, oltre che la voglia di fare una grande prestazione».
Dal nostro inviato al Centro Arvedi Andrea Ferrari
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