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Cremonese, segnale al campionato
Cremonese, segnale al campionato

Ancora una volta la Cremonese punta sulla difesa: dopo una gara sottotono trova i tre punti grazie a gol di Bianchetti in pieno recupero

I segnali, quelli giusti. Dopo aver visto a turno le avversarie per la promozione trovare punti fortunati in pieno recupero tocca finalmente alla Cremonese gioire a tempo scaduto. Un segnale che aspettavamo da qualche mese (dalla trasferta di Cittadella), perché queste vittorie sono fondamentali per raggiungere il bersaglio grosso. Certo è che sabato prossimo contro il Como servirà tutt’altra prestazione.

SORPRESA – Squadra che vince non si cambia si cambia solo in parte. Stroppa restituisce una maglia da titolare agli assenti giustificati di Genova, Bianchetti, Sernicola e Castagnetti. Torna titolare anche Coda, risparmiato contro la Samp. Conferma per Pickel, alla terza gara da titolare, e soprattutto per il duo vincente di martedì Johnsen-Falletti. Che significa seconda panchina consecutiva per il Mudo Vazquez, solo la terza in tutto l’anno.

PAURA EH? – Pronti via e la Cremo rischia subito: Jungdal respinge centrale un tiro di Gerli e Gliozzi calcia a colpo sicuro, Antov per fortuna è nel posto giusto al momento giusto e respinge sulla linea. L’inizio del Modena è veemente, gli uomini di Bianco sono a loro volta schierati con il 3-5-2 e fanno molta densità a centrocampo dove Palumbo fa il bello e il cattivo tempo.

POCA INTENSITÀ – Dopo lo spavento iniziale la Cremonese prova a mettere fuori la testa guardinga, come chi si aspetta che da un momento all’altro tornerà a piovere e deve uscire senza ombrello. Senza il Mudo tocca a Falletti legare tra i reparti. La grande fisicità del Modena però impedisce all’uruguaiano di trovare gli spazi per ricevere e portare palla nella metà campo avversaria. Rispetto a Vazquez ha un deficit fisico che gli impedisce di poter ricevere con due uomini alle calcagna. I grigiorossi ancora una volta dimostrano di soffrire le squadre che fanno ritmo e ben presto la gara si indirizza su binari già percorsi contro Ascoli e Reggiana.

PRESENZA IN AREA – Nel primo tempo la Cremo si aggrappa alle scorribande di Zanimacchia, ancora una volta l’unico a riuscire a creare qualche pericolo. I suoi cross però non arrivano mai a destinazione; colpa – anche – dei compagni, poco veloci a riempire l’area quando lui punta l’uomo e va sul fondo. Più volte Sernicola e Johnsen arrivano in ritardo su palloni che attraversano tutta l’area avversaria. Proprio il norvegese – insieme a Falletti – è la nota negativa di giornata. Al netto dell’espulsione (forse un po’ esagerata) nel finale, l’ex Venezia non riesce a incidere come contro la Samp. Dopo il primo tocco e il primo uomo saltato cerca sempre una giocata difficile a una velocità ipersonica e finisce per regalare il possesso agli avversari.

SEGNALI – Nella ripresa la Cremo avrebbe le occasioni per fare male perché il ritmo del Modena inevitabilmente cala. I grigiorossi però sono poco precisi e quasi sulle gambe, nonostante Castagnetti diriga il traffico come il più scafato dei vigili. Sono soprattutto le ripartenze ad essere gestite male, con Johnsen che negli spazi dovrebbe essere letale e invece sbaglia sempre qualcosa. Alla fine ci pensa la vecchia guardia. In pieno recupero e con l’uomo in meno (ci sarebbe da raccontare un palo del Modena ma si sa, la storia la scrivono i vincitori) Sernicola ha ancora energie per arrivare sul fondo e crossare con il mancino per la testa di Bianchetti che regala tre punti importantissimi a una squadra che non molla mai (cit. Stroppa). Vincere una partita così nel recupero è un segnale estremamente importante in un campionato in cui tante altre squadre finora avevano trovato punti importanti dopo il novantesimo.

DIFESA AL COMANDO – Forse non c’era bisogno dell’ennesima dimostrazione, ma la Cremonese dimostra ancora una volta che se riuscirà a centrare il bersaglio grosso sarà grazie alla sua solidità difensiva. Quella che poteva sembrare paradossale scegliendo un allenatore come Stroppa, amante del gioco offensivo, ora è la certezza più solida. Segnare a questa squadra è difficilissimo nonostante i grigiorossi tengano un baricentro molto alto. Merito della velocità con cui si recupera palla e delle prestazioni individuali nel pacchetto arretrato. Ieri tutti i difensori sono stati decisivi: Bianchetti con il gol, Sernicola con l’assist, Antov con il salvataggio sulla linea e Ravanelli con una prestazione clamorosa per duelli vinti e palle recuperate.

AD ARMI PARI – Sabato prossimo allo Zini contro il Como andrà in scena uno dei momenti più importanti della stagione, secondo solo al ritorno contro il Venezia. Per avere ragione dei lariani (ieri vittoriosi proprio contro i lagunari per 2-1) servirà tutt’altra prestazione. È ipotizzabile una gara ad armi pari. Il Como, nonostante i 10 gol subiti in più, ha una fase difensiva importante (impreziosita dall’innesto di Goldaniga a gennaio) e ha giocatori offensivi in grado di fare la differenza in qualsiasi momento (Verdi, Strefezza). Non si potranno concedere ripartenze e servirà grande precisione negli ultimi metri per sfruttare ogni mezza occasione. Insomma il contrario di quanto visto a Modena. Di sicuro servirà tutt’altra intensità da parte della squadra per portare dalla propria parte uno snodo cruciale di questo campionato.

Nicola Guarneri

Direttore Responsabile

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