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C’era una volta… Enrico Chiesa, un giovane promettente che esplose con la Cremo
C’era una volta… Enrico Chiesa, un giovane promettente che esplose con la Cremo

Il secondo episodio di “C’era una volta…” dedicato a Enrico Chiesa, uno degli attaccanti più forti della sua generazione e passato da Cremona

Per molti Enrico Chiesa è stato uno fra i più grandi e talentuosi attaccanti italiani della storia recente. Piede vellutato, rapidità d’azione e grande senso del gol hanno caratterizzato tutta la sua brillante carriera. L’unica sua “colpa” è stata quella di nascere in una generazione piena di fenomeni, altrimenti avrebbe sicuramente raccolto molto di più. Chiesa, però, prima di diventare quel bomber così stimato da tutti gli addetti ai lavori, è passato da Cremona. E la stagione con indosso la maglia grigiorossa gli è servita da trampolino di lancio per poter iniziare la sua brillante cavalcata nel mondo del calcio.

ALBORI – Siamo nell’estate del 1994: i grigiorossi sono reduci dalla prima salvezza in Serie A della loro storia e la dirigenza, per cercare il bis, decide di affidarsi ad un giovanotto di belle speranze proveniente dal Modena ma di proprietà della Sampdoria. Il giovane Enrico, però, fatica ad ambientarsi: all’inizio il ragazzo non riesce a inserirsi bene negli schemi tattici di Gigi Simoni. Dopo alcuni mesi di adattamento, il 18 dicembre 1994 arriva la svolta: al 45′ di Cremo-Torino, Chiesa segna il 3-0 per i grigiorossi. Rete inutile, si potrebbe pensare: tuttavia quella data risulterà fondamentale per la prosecuzione del suo campionato e per il raggiungimento del traguardo finale per la Cremonese.

PROGRESSI E SOGNI – Da quel momento, infatti, l’attaccante non smetterà più di segnare. La Cremo ingrana la quarta e grazie alle reti di Chiesa (oltre a quelle di Tentoni) porta a casa la seconda salvezza consecutiva, battendo un nuovo record storico. Alla fine dell’anno Enrico giocherà tutte e 34 le partite mettendo a segno 14 reti. Chiesa va in doppia cifra in Serie A per la prima volta nella sua carriera, giocando un anno molto positivo sotto diversi punti di vista. I dirigenti della Sampdoria vedono i progressi fatti dal giocatore e decidono di richiamarlo alla base (e con buone ragioni, visto che l’anno successivo segnerà molti gol in coppia con Robert Mancini). Da lì in poi i cammini di Chiesa e della Cremonese saranno opposti: il ragazzo di Genova inizierà la sua brillante carriera in Serie A che lo portera’ anche a vestire la maglia della Nazionale, mentre la Cremonese inizia un periodo buio che la porterà fino alla C2. E, curiosamente, proprio parlando di Nazionale, Chiesa esordisce con la maglia azzurra il 29 maggio 1996 in un’amichevole contro il Belgio, proprio allo Stadio Zini, segnando il gol del definitivo 2-2. 

ULTIMA PARTE – Dopo una carriera costellata di successi, ma anche ricca di sfortune (due crociati rotti, l’ultimo proprio nell’ultimo anno di attività) Chiesa decide di giocare l’ultima stagione a Figline in Toscana, in C2. Prima della firma sul contratto, quando il mondo del pallone viene a conoscenza della decisione del giocatore, alcuni tifosi grigiorossi invocano il suo nome, sperando che qualcuno lo contatti per convincerlo a tornare a Cremona per aiutare la squadra a tornare grande come un tempo. Di quell’affare non se ne fece nulla, ma è evidente che Chiesa ha lasciato comprensibilmente il segno tra il tifo cremonese anche a distanza di molti anni.

Nicolò Bonazzi

Collaboratore esterno

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