Fisico, contrasti e gol. La Cremonese con Lochoshvili ha trovato il suo stopper. E la difesa sta registrando miglioramenti
Non c’è solo Kvaratskhelia. Tra le fortunate scoperte georgiane della Serie A c’è anche Luka Lochoshvili. L’inizio di stagione sotto Alvini è stato difficile per tutti, ma lui e pochi altri hanno accumulato prestazioni sufficienti; e con Ballardini il roccioso difensore grigiorosso è diventato, insieme a Vasquez (forse l’emblema della svolta), uno dei pilastri della difesa della Cremonese. È vero, dopo la vittoria di domenica del Verona contro il Lecce la salvezza è diventata più lontana, ma avere una difesa finalmente ritrovata non può essere altro che una spinta in più in vista del finale di stagione.
LA VIDA LOCHA – Poco meno di un mese e per migliaia di studenti in tutta Italia usciranno le pagelle. Chi potrà però godersi l’estate in tutta tranquillità e senza debiti è sicuramente Luka Lochoshvili, promosso a pieni voti. Secondo infatti le pagelle della nostra testata il difensore georgiano è stato fin da inizio uno dei migliori. Nelle ultime quattro gare, inoltre, la sua media personale ruota addirittura attorno al 7, a cui va aggiunto anche il fatto di essere stato il man of the match della sfida di Coppa Italia contro la Fiorentina.
ALLA VECCHIA MANIERA – A Lochoshvili va subito dato un grande merito, ossia il fatto di essere stato fin dalla prima giornata un grande professionista e di aver giocato sempre e tutte e 22 partite con un grande cuore (col quale, tra l’altro, ha segnato contro la Sampdoria). Un difensore, insomma, alla vecchia maniera, cattivo quanto basta, deciso negli interventi (riguardare la scivolata contro lo Spezia dove a momenti travolge Carnesecchi), che – in un tempo non tanto addietro – sarebbe stato definito un vero e proprio stopper.
ATTENTI A QUEI 4 – Nulla è casuale nella vita, cosi come nel calcio. E non lo è sicuramente il fatto che la Cremonese da quando è passata da giocare a tre a quattro in difesa è migliorata di parecchio, soprattutto nelle prove individuali dei singoli giocatori. I ragazzi sembrano infatti essere più a loro agio in questo sistema di gioco e riescono anche a tirare fuori dal cilindro prestazioni che fino a un mese fa non erano minimamente immaginabili. I soli 2 gol subiti nelle ultime 4, d’altronde, non sono altro che l’emblema di quanto detto. Gran parte del merito va però attribuita a Ballardini, che – a prescindere da come finirà la stagione – è riuscito riuscito a dare un senso al finale di stagione dopo una prima parte disastrosa.