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Grande festa per i 121 anni della Cremonese in Piazza Sant’Angelo
Grande festa per i 121 anni della Cremonese in Piazza Sant’Angelo

Passato e presente che si incontrano: la Cremonese festeggia i 121 anni tra le parole di Montorfano e di Buonaiuto

La Cremonese del passato, la Cremonese del presente. Con un sugardo fisso al futuro, pur mantenendo intatti certi valori fondamentali. Potremmo riassumere così la festa che si è svolta oggi – domenica 24 marzo – in Piazza Sant’Angelo a Cremona per i 121 anni della gloriosa società grigiorossa, organizzata da un comitato spontaneo di tifosi, da alcune attività del territorio e dal club stesso. A fare gli onori di casa Tommaso Giorgi di CRART, come di consueto: «Ci ritroviamo qui un anno dopo aver svelato la targa commemorativa – racconta Tommaso alle centinaia di tifosi presenti -. Qui il 24 marzo 1903 è nato tutto e qui ci incontreremo nei prossimi anni in questa data. Celebriamo il passato e il presente, sottolineando che sono poche le società di calcio che possono festeggiare oltre 120 anni di storia».

LE PAROLE DI MARIO – Terminato il saluto introduttivo, è stato il momento di presentare le “vecchie glorie” grigiorosse: Mario Montorfano, Ivan Rizzardi, Felice Garzilli. A cui, poco dopo, si è aggiunto Aristide Guarneri, uno dei cremonesi più vincenti della storia del calcio (fu difensore della Grande Inter di Herrera e vinse l’Europeo del ’68 con Valcareggi c.t.). Lungo, sentito e commovente il discorso di Montorfano: «Ho fatto 34 anni di Cremonese, Cremona è stata la mia seconda città, la mia vita professionale e la mia vita personale, perché ho ancora tanti legami coi miei ex compagni di squadra – esordisce Mario, leggenda grigiorossa -. Sono arrivato nel 1975 e la Sud nemmeno esisteva: dal settore giovanile sono arrivato in C e giocavo con quelli che vedevo da lontano alla domenica. Poi la Serie B e la Serie A che hanno regalato emozioni enormi a me e alla città di Cremona. Se posso mettermi una medaglia sul petto, non è per aver sfidato Van Basten, Rummenigge, Völler o Klinsmann, ma per il fatto che Favalli nel 2001-02 con la società a rischio fallimento girò per Cremona per raccogliere 400 milioni per iscriverci al campionato di C2. E riuscimmo a salvarci».

IL PRESENTE – Il discorso di Montorfano, interrotto spesso da applausi scroscianti, è terminato con un riferimento ai tifosi della Cremonese, presenti a sostenere i colori grigiorossi anche quando i grigiorossi perdevano 4-1 a San Giovanni Valdarno. La passione di ieri, la passione di oggi con le nuove generazioni e la Cremo attuale che lotta per tornare in Serie A. Presenti per i ragazzi di Stroppa i due centrocampisti Cristian Buonaiuto e Gonzalo Abrego. Il primo, tra i veterani della squadra, ha confermato le parole di Montorfano: «La storia è tanta, vogliamo difenderla e confermarla: quando scendiamo in campo diamo tutto per voi, per la passione che riponete tutti nei confronti della Cremo. Ne abbiamo passate tante, speriamo di scrivere altre importanti pagine di storia». Qualche parola in italiano anche per Abrego, giovane argentino alla prima stagione in grigiorosso: «Grazie davvero a tutti voi per esserci sempre».

STATUTO E CORI – Parte finale del pomeriggio in Piazza Sant’Angelo dedicata alla lettura dei primi articoli dello Statuto originale dell’Unione Sportiva Cremonese, fondata il 24 marzo 1903. E anche la lettura dei soci fondatori, tra cui Emilio Faia, primo presidente del club grigiorosso. Largo poi a fumogeni rossi, bandieroni, tamburi e cori a gran voce, come se fosse la Curva Sud dello Stadio Zini. O come se fosse ogni Settore Ospiti degli stadi in cui la Cremonese, per l’Italia, prosegue un viaggio che dura da oltre 120 anni. Un compleanno vissuto tutti insieme, un compleanno che continuerà anche domani – 25 marzo – con mister Giorgio Roselli e Gioacchino Prisciandaro collegati sulla pagina Facebook di Cuore Grigiorosso a partire dalle ore 21.

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Andrea Ferrari

Caporedattore, Content Manager e Social Media Manager

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