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La Cremo del decennio: gli allenatori
La Cremo del decennio: gli allenatori

Riviviamo gli anni ’10 della Cremonese: Tanti sono sono gli allenatori seduti sulla panchina grigiorossa. Il più longevo non può essere che Attilio Tesser

Quattordici sono gli allenatori della Cremonese nel decennio che va dal gennaio del 2010 al dicembre del 2019. Si parte con Roberto Venturato, che quell’anno perse poi i playoff nella famosa disfatta di Varese. Il suo posto venne preso da Marco Baroni che, a causa anche di una squadra che di fatto gli giocava contro (e lo sappiamo bene), durò soltanto 10 giornate. Leo Acori e Montorfano completarono poi la stagione portando la squadra a una salvezza più o meno tranquilla.

BREVI MA INTENSI – Nel 2011 arriva Oscar Brevi che, dopo un avvio sprint, centra i playoff ma non li vince. Viene confermato la stagione successiva, salvo durare solo 4 giornate, venendo sostituito da Giuseppe Scienza, ricordato soprattutto per i tanti pareggi accumulati da lì a fine stagione. Il 2013 parte sotto il segno di Vincenzo Torrente, portato dal duo Simoni-Giammarioli con cui aveva vinto la Serie C a Gubbio, ma dura 24 giornate; dalla 25esima in poi l’allenatore è invece Davide Dionigi: la Cremo arriva ai playoff, sconfitta in semifinale dal Sudtirol.

SCELTA DI CUORE – Il 2014 parte invece con una scelta sorprendente, ovvero la promozione dal settore giovanile di Mario Montorfano (in lacrime durante la conferenza di presentazione). I risultati, però, sono tutt’altro che positivi, perciò altro ribaltone a novembre con un altro nome altrettanto sorprendente: Marco Giampaolo. Il tecnico di Giulianova, Abruzzo, che non allenava dalla fuga di Brescia, non riesce a portare la squadra ai playoff ma la risalita in classifica gli vale la chiamata della Serie A ad Empoli, sotto raccomandazione di un certo Sarri.

DA PEA A ROSSITTO – La dirigenza è quindi costretta a trovare un’altra guida: è Fulvio Pea, vecchia conoscenza di Simoni. Anche lui però verrà sostituito appena dopo l’inizio del girone di ritorno da Fabio Rossitto. Con lui la squadra cambia gioco e passo ma non riesce a rientrare nel novero delle contendenti alla promozione a causa, come al solito, di una situazione già compromessa ancora a gennaio. Due le sconfitte decisive, quelle in trasferta con Padova e Lumezzane.

ARRIVA IL COMANDANTE – Potenzialmente il tecnico friulano si sarebbe anche meritato la conferma data l’elevata media-punti, ma la dirigenza per il 2016-17 decide di puntare sull’esperienza e il carisma di Attilio Tesser. Mai scelta fu più azzeccata dato che, l’allenatore ora al Pordenone, è l’artefice della promozione in B, e oggi è anche il più longevo dell’era Arvedi visto che l’esonero è arrivato a campionato (quello successivo, il primo in serie cadetta) quasi concluso. Gli subentrerà Andrea Mandorlini.

BARONI, ANCORA TU? – AMandorlini il compito di guidare la squadra, in caduta libera, alla salvezza. Ma la stagione successiva il tecnico ravennate dura soltanto un paio di mesi. Viene sostituito da Massimo Rastelli che prima sfiora i playoff, e poi perde la panchina all’ottava giornata della stagione seguente (ovvero quella in corso). Al suo posto di nuovo Baroni. Come tutto era iniziato.

2009-2010: Roberto Venturato
2010-2011: Marco Baroni, Leonardo Acori, Mario Montorfano
2011-2012: Oscar Brevi
2012-2013: Oscar Brevi – Giuseppe Scienza
2013-2014: Vincenzo Torrente – Davide Dionigi
2014-2015: Mario Montorfano – Marco Giampaolo
2015-2016: Fulvio Pea – Fabio Rossitto
2016-2017: Attilio Tesser
2017-2018: Attilio Tesser – Andrea Mandorlini
2018-2019: Andrea Mandorlini, Massimo Rastelli
2019-2020: Massimo Rastelli, Marco Baroni

Redazione

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