Il sogno della Coppa Italia, l’amara retrocessione e la voglia di risalire: la sintesi di un anno che, nel bene e nel male, ricorderemo per molto tempo
Cara Cremo,
siamo ormai giunti agli sgoccioli di questo 2023: il cotechino sta già girando nel pentolone, le lenticchie stanno cuocendo nella padella a fianco… ma prima di gettarci nel nuovo anno, è giusto salutare e tributare questi dodici mesi grigiorossi che stanotte giungono al termine. Un periodo importante che, come ogni fase della vita di tutti noi, ci ha regalato gioie (comprensibilmente da tifoso ne avrei volute di più), situazioni difficili e delusioni dalle quali però è obbligatorio rialzarsi e ripartire.
L’anno che ci lasciamo alle spalle è iniziato con molte novità: gennaio ci ha infatti regalato un nuovo mister, nuovi volti in campo a vestire la nostra amata maglia e qualche chicca inaspettata a ridare linfa e speranza ad una stagione iniziata male. È impossibile archiviare il 2023 senza ricordare il cammino incredibile che ha portato la Cremo a giocare le semifinali di Coppa Italia, dando il ben servito a squadroni come Napoli prima e Roma poi. La favola si è purtroppo interrotta nel doppio confronto con la Fiorentina, quando il popolo dello Zini iniziava già a fantasticare (ovviamente senza sbandierarlo ai quattro venti, non è nel nostro DNA) un viaggetto per la finale all’Olimpico di Roma e soprattutto una vacanza irripetibile in quel di Riyadh il mese prossimo.
In campionato si è iniziato a raccogliere punti, riuscendo nell’impresa di battere la Roma in casa e cominciare a credere in una rimonta a cui è mancato veramente poco per compiersi. Permettetemi di vagare con la memoria e ricordare la gioia immensa provata dal settore ospiti al gol del 2-3 nel recupero della gara di Marassi, l’entusiasmo al termine della gara casalinga con lo Spezia e la tensione vissuta a San Siro nel vedere la piccola-grande Cremo giocarsi la vittoria fino all’ultimo istante contro il Milan.
L’epilogo del campionato è stato ahimè amaro, la sonora sconfitta dello Zini con il Bologna ha riportato alla realtà un popolo a cui va dato il grandissimo merito di aver sempre sostenuto la squadra in un’annata travagliata, vissuta con le difficoltà dalle quali una neopromossa catapultata dopo oltre 25 anni su un palcoscenico insperato non poteva ovviamente sottrarsi.
La nuova stagione è iniziata con una rosa allestita per avere un ruolo da protagonista nel campionato cadetto, un avvio balbettante che ha portato al cambio della guida tecnica della squadra e una lenta risalita verso il vertice della classifica sporcata, se vogliamo, dai passi falsi di Piacenza – argh – e di Palermo in queste ultime settimane.
Cosa posso chiedere e augurare alla Cremo per l’anno che fra pochissime ore si annuncerà ai nostri campanelli? Di continuare a lottare, di vendere cara la pelle su qualsiasi campo e chissà… magari regalare alla nostra città un’altra parentesi di gioia immensa come quella che abbiamo vissuto in quell’indimenticabile notte grigiorossa in piazza Duomo nel maggio del 2022.
Il nostro 2024 calcistico inizia fra pochissimo, con una trasferta a Roma che tanto ci ha fatto esultare dodici mesi fa. Ammirazione – e lo ammetto, un filo di invidia – per chi mercoledì sera potrà essere all’Olimpico al fianco della squadra. Per me che purtroppo dovrò guardarla dalla TV… avanti Cremo, ci rivediamo il 14 allo Zini contro il Cosenza. Perché tanto, nel bene e nel male, sai benissimo che mi ritroverai sempre sul solito gradone a sostenerti.
BUON ANNO GRIGIOROSSO A TUTTI!