La conferenza di Stroppa alla vigilia di FeralpiSalò-Cremonese: «Il rischio più grande è sottovalutare l’avversario»
Domani, sabato 16 dicembre alle 14, andrà in scena al Garilli di Piacenza, casa provvisoria dei verdeblù, il delicato match tra il fanalino di coda FeralpiSalò e la Cremonese, che dovrà raccogliere l’opportunità di dare seguito alla vittoria contro il Venezia. Di seguito la conferenza integrale di mister Giovanni Stroppa alla vigilia del match.
Che gara si aspetta a livello tattico?
«Giochiamo con lo stesso schieramento delle scorse gare, quindi sarà una partita fatta di tanti duelli. Oltre all’aspetto caratteriale, servirà voglia di vincerli tutti».
La partita con il Lecco potrebbe essere da monito sotto questo punto di vista…
«Esatto. A contare non è il nome o la classifica, ma il periodo nel quale si incrociano le varie squadre. Per come è composta la FeralpiSalò parliamo di giocatori di livello. I risultati dicono altro, ma tutte le partite devono essere disputate. C’è grande rispetto per una squadra che farà una partita molto importante. Se non metti in campo il carattere poi non combini niente, non esalti le tue qualità. Abbiamo parlato dell’importanza di saper fare la partita “più sporca”, anche stavolta conterà l’aspetto caratteriale».
Ha cercato di allenare la testa oltre alle gambe?
«Da allenatore cerco di fare il mio meglio, così come i ragazzi fanno. Domani non possiamo rilassarci, anzi dovremo dare continuità ad un percorso straordinario, che sembra non darci la possibilità di portare a casa quello che vorremmo. Bisogna affrontare questa partita al 200%, come fatto col Venezia».
Dopo la partita con il Venezia ha detto che nulla era ancora stato fatto. In effetti, con le vittorie delle altre concorrenti, è vero.
«La Serie B è difficilissima, ormai da anni. 10-12 squadre possono ambire ad un risultato importante. Richiede una continuità incredibile, il pareggio di due giornate fa ci aveva già rimesso a distanza. Non bisogna mollare».
Si aspettava questa striscia di imbattibilità?
«Non è una sorpresa, tutti vogliamo sempre evitare di prendere gol. È importante per l’autostima della squadra. Quando sono arrivato si prendeva gol banalmente, bisogna sempre cercare di curare il particolare, che possa essere per segnare o per non subire occasioni».
Si parlava dell’arrivo di un portiere a gennaio, ma Jungdal sta facendo bene, ha carattere e sta dimostrando di valere.
«Assolutamente. D’altronde è il portiere della Cremonese. Al di là delle parate, ha dimostrato maturità. Il fatto che non prenda gol è anche perchè la squadra lavora bene. Come per Coda che riesce a segnare perchè la squadra esalta le sue qualità. Siamo contenti di avere Andreas».
Nonostante le critiche subite da Bianchetti, l’ha confermato braccetto ed è risultato fondamentale. Inoltre la squadra dà, in generale, la sensazioni di saper gestire meglio gli errori.
«È solo questione di lavoro, autostima e consapevolezza. Bianchetti è un giocatore importante per la Cremonese e per la categoria. Ma il fulcro di tutto è il lavoro, non si può prescindere da esso, da un’idea che possa esaltare i calciatori, i quali a loro volta esaltino l’idea comune. Può sembrare scontato, ma il lavoro settimanale è fondamentale».
Darà fiducia a Lochoshvili e Tuia come spiegato dopo la gara col Venezia?
«Assolutamente, Lochoshvili e Tuia saranno della partita. Aggiungo che affrontiamo una partita difficile sotto tutti i punti di vista. Il rischio più banale è quello di sottovalutare la classifica dell’avversario. Ci deve essere grande rispetto per il nostro avversario».
Vista “l’emergenza” in difesa, ha pensato di cambiare modulo, andando a quattro dietro?
«Non ne vedo la necessità. Questa squadra può anche cambiare, ha ciò che servirebbe, ma al momento mi sembra che abbia un’identità ben precisa e dei giocatori che possono permetterci di non doverlo fare. È già difficile avere un’identità forte tatticamente e tecnicamente, non me la sento di cambiare tanto per cambiare».
Zanimacchia come sta? È già pienamente recuperato?
«Si allena a pieno regime da una settimana ed è a disposizione. Peccato per quella botta che lo ha tenuto fermo contro il Venezia settimana scorsa».
Nelle ultime settimane ha cambiato soprattutto a centrocampo, a parte Castagnetti, sempre presente.
«Mi piacerebbe sostituirlo, qualcuno con cui alternarlo potrebbe esserci, come già accade per gli altri ruoli. La squadra sta crescendo in tutti i suoi componenti e questo mi dà la possibilità di poter variare in base alle caratteristiche dei giocatori».
Fonte: dal nostro inviato al Centro Arvedi Michele Iondini
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