Il Sassuolo, affidata a Fabio Grosso, fa il suo ritorno in Serie B dopo più di 10 anni, ma l’obiettivo è l’immediata promozione diretta
Si torna sempre dove si è stati bene e il Sassuolo, come il figliol prodigo della parabola biblica, ha fatto il suo ritorno in Serie B dopo 12 anni. Al contrario del protagonista dell’episodio raccontato nel Vangelo secondo Luca, i neroverdi sono stati bene anche lontano da casa, in Serie A, per lungo tempo, vedi la qualificazione in Europa League del 2016. Salvo, poi, sperperare la ricchezza di una rosa competitiva in una stagione quasi incomprensibile. Ora, la squadra di Grosso dovrà destreggiarsi in un torneo assai arduo, ma che in passato ha reso grande la piccola squadra di provincia.
ADOLESCENZA – Il campionato cadetto per il Sassuolo è stato il ponte tra l’oblio calcistico nel quale navigava da decenni in quanto piccola realtà provinciale, e i grandi palcoscenici raggiunti grazie ad un modello societario innovativo ripreso e perfezionato poi, ad esempio, dall’Atalanta di Gasperini. La Serie B rimarrà, per i neroverdi, l’adolescenza, periodo di crescita personale che racchiude i ricordi più belli della vita di ogni persona. E ogni tanto è piacevole tornare indietro nel tempo. Così, i ragazzi di Dionisi proveranno a ripercorrere le gesta di quelli di Di Francesco, che nel 2013 vinsero la serie cadetta portando il Sassuolo in A dopo due semifinali playoff perse nei tre anni precedenti. Così facendo, quest’annata rimarrebbe un tuffo nel passato, e non l’ingresso in un limbo lontano dai vecchi fasti.
PASSO FALSO – La sensazione è che il Sassuolo in B non avrebbe dovuto esserci. A scanso di fraintendimenti: la retrocessione della scorsa annata è più che meritata. Ma per quanto fatto nel precedente decennio, per la qualità della rosa e per la solidità della società, risulta quasi assurdo che sia potuto accadere. Pur con il lunghissimo infortunio di Berardi, i neroverdi avevano le carte in regola per restare in A. Ma la classifica parla chiaro: a fine anno la squadra di Dionisi prima e Ballardini poi termina 19ª con soli 30 punti. La squadra, affidata a Fabio Grosso, non è partita alla grande nemmeno in questa Serie B, conquistando solo 5 punti nelle prime tre gare contro Catanzaro, Cesena e Bari. Rigore sbagliato da Laurienté al 95′ al Ceravolo, gol partita del 2004 Russo contro i bianconeri e pareggio subito al 93′ contro i pugliesi.
PEZZI PREGIATI – Che il Sassuolo faccia sul serio lo si evince anche dal mercato estivo. Odenthal, Caligara, Pierini e Lovato sono giocatori sufficienti come dichiarazione d’intenti. Il primo arriva dal Como per più di 1 milione di euro, il secondo dall’Ascoli e il terzo torna in Emilia dal Venezia, l’ultimo in prestito dalla Salernitana. Poi, il portiere Moldovan a titolo temporaneo dall’Atletico Madrid, che dovrebbe diventare titolare a breve. Infine, il giovane centrale Muharemovic dalla Juve Next Gen. Valore aggiunto sono i due ottimi prospetti Justin Kumi e Flavio Russo, promossi in pianta stabile dalla Primavera. Tante le cessioni di lusso: Bajrami ai Rangers, Matheus Henrique al Cruzeiro, Pinamonti al Genoa, Defrel al Modena da svincolato, Turati al Monza. Tanti anche i prestiti terminati: Cragno ha fatto ritorno in Brianza, Viti al Nizza, Kumbulla alla Roma, Pedersen al Feyenoord, Castillejo al Valencia. Complessa la situazione Laurienté: il giocatore è stato dichiarato non in vendita da Carnevali nelle ultime ore di mercato, ma pare verrà messo fuori rosa. Colpaccio invece, le permanenze di Thorstvedt e dell’infortunato Berardi.
LA PROBABILE – Mancato l’arrivo di Gytkjaer, le chiavi dell’attacco dovrebbe rimanere affidate a Mulattieri, già in gol alla 1ª giornata. Affianco a lui, uno tra Antiste e il giovane Russo . A centrocampo, imprescindibili Thorstvedt e Boloca. Da capire se giocherà Obiang in mezzo e chi tra Kumi, Caligara e Lipani agirà da mezzala sinistra. In difesa, Romagna sostituirà lo squalificato Lovato, espulso contro il Bari. Al suo fianco Odenthal, mentre a sinistra confermato Doig. Come terzino destro, Grosso potrebbe affidarsi all’esperienza di Toljan oppure alla gamba di Missori. In porta, Satalino mantiene saldo il posto a completamento del 4-3-2-1. Tante le armi dalla panca: Pierini, D’Andrea, Moro, Russo, per citarne alcuni.