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Monza, Palladino: «Il blackout nel finale è anche merito della Cremo»
Monza, Palladino: «Il blackout nel finale è anche merito della Cremo»

Il tecnico dei biancorossi al termine di Cremonese-Monza 2-3: «Alvini ha fatto le scelte giuste, ho perso dieci anni di vita»

Dopo aver vinto a Cremona per 3-2, il tecnico del Monza Raffaele Palladino è intervenuto in conferenza stampa. I biancorossi con questo successo – con brivido nel finale – si portano a 21 punti, ben lontani dalla zona salvezza.

65 minuti perfetti, poi un blackout.
«Sono d’accordo che sia andata così, ma vorrei sottolineare l’approccio alla gara: ci tenevo tantissimo, erano determinanti i primi minuti. Complimenti ai ragazzi, sono stati perfetti per un’ora e oltre. Abbiamo incanalato bene la partita, sembrava in totale controllo, poi siamo mancati un po’ nel finale. Merito anche della Cremonese, che è stata brava a metterci in difficoltà. Anche Alvini bravo a fare i cambi giusti, non è dunque solo demerito del Monza. Abbiamo sì smetto un po’ di giocare e ci siamo abbassati tanto, ma abbiamo fatto una bella partita. Mi è piaciuto soffrire coi ragazzi, oggi ho perso dieci anni di vita (sorride, ndr)».

Perché cambio di Birindelli e ancora qualcosa su questo calo nel finale.
«Birindelli era ammonito e avevo paura di un altro giallo, così come Caprari. Birindelli è un’ala-terzino e rischiava davvero il rosso e non volevo chiudere in dieci assolutamente. L’approccio è stato ottimo, il calo è stato evidente ma merito – ripeto – anche della Cremonese. Con Ciofani dentro, è stato un bel duello sulle palle aeree. Bravi a segnare i due gol, noi meno nel non segnare nelle ripartenze che abbiamo avuto».

Una domanda sul reparto offensivo: bene Petagna, doppietta Caprari e gol di Ciurria.
«Sono felicissimo del lavoro dei miei attaccanti, soprattutto in fase di non possesso. Se lavori così per la squadra, la squadra ne viene fuori bene e crea occasioni da gol. Abbiamo segnato perché abbiamo alzato il livello e fatto le scelte giuste negli ultimi metri. Giovedì in Coppa Italia? Ancora non so come mi schiererò, di certo darò spazio a tanti altri del gruppo. È una bella vetrina, ho stima nei confronti di tutti e farò certamente dei cambi».

Dopo un avvio complicato, il Monza può puntare alla parte sinistra di classifica.
«La svolta è stata con la Juventus: ho dato entusiasmo a un gruppo che era in difficoltà a livello mentale e di risultati. Le tre vittorie di fila ci hanno permesso di percorrere questa strada. Poi sono arrivati i principi di gioco, è arrivato il lavoro fisico e stiamo crescendo. Sono strafelice, non dimentichiamoci poi che siamo neopromossi ed è un gruppo nuovo. Per noi la salvezza equivale a uno Scudetto, questo non va dimenticato e ci tengo a precisarlo».

Non solo l’aspetto mentale: il Monza è migliorato molto anche nel giocare a calcio con qualità.
«Penso che tecnicamente è la gara giocata meno bene dai miei, sapevamo che la Cremonese poteva farci giocare male: è squadra molto intensa e aggressiva, mi aspettavo un match così e dal punto di vista del gioco potevamo fare meglio. Dopo una settimana a Monzello conoscevo individualmente ogni giocatore e sono di qualità, e questi vanno fatti giocare a calcio, metterli nelle condizioni migliori per esprimersi al 100%».

Il Monza ha tanti giocatori con tanta esperienza in Serie A, cosa che la Cremonese non ha.
«Conta tanto, la Serie A è molto diversa dalla Serie B. Il Monza ha un po’ subito lo sbalzo di categoria nelle prime sei giornate, poi però i giocatori di categoria ti alzano il livello della gara e conta molto avere giocatori come Pablo Marì, Pessina, Caprari, Petagna e così via».

Si aspettava di venire a Cremona e segnare due gol in 19′?
«Volevo partire forte, ci tenevo tantissimo. Mi aspettavo una loro partenza forte, l’inerzia volevo che fosse sul binario giusto. Poi i gol sono anche episodi, siamo stati bravi a sfruttare ogni minima occasione».

L’intervento di Birindelli su Pickel è stato forte e preciso.
«Sì è stato forte, non l’ho ancora rivisto in tv. Chi l’ha visto però avrà valutato meglio di me».

Il Monza può credere in qualcos’altro oltre la salvezza?
«Le pressioni mi piacciono, sennò non avrei accettato questo incarico. Noi dobbiamo però – ripeto – pensare che siamo una squadra nuova e siamo neopromossi. Il primo anno in A di sempre è l’anno più difficile, serve rimanere cauti, anche se capisco l’entusiasmo. Quando e se raggiungeremo la salvezza, penseremo al resto».

La squadra domina sulla Cremonese per 65′, poi il 2-3 e il miracolo di Di Gregorio.
«Il primo nostro tifoso in panchina è proprio Cragno, incita e aiuta i compagni. È anomalo avere due portieri così forti per una neopromossa, loro danno tutto in allenamento. Purtroppo il ruolo è delicato e può giocarne soltanto uno, io ho fatto una scelta e so che Cragno sta soffrendo ma giovedì in Coppa Italia toccherà a lui e ha il mio totale appoggio».


Fonte: dai nostri inviati allo stadio Zini Andrea Ferrari e Nicola Guarneri.
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Redazione

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