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Lecco, per aspera ad astra
Lecco, per aspera ad astra

Attraverso le asperità, sino alle stelle: analizziamo la risalita del Lecco, prossimo avversario della Cremonese al rientro dalla sosta

La Cremonese si prepara ad affrontare allo Zini, sabato 25 novembre alle 14, il Lecco, neopromossa in grande spolvero. Il secondo derby lombardo consecutivo non è una partita da prendere alla leggera, nonostante l’evidente inferiorità tecnica dell’avversario. La quinta vittoria consecutiva è tutta da conquistare. Il Lecco ha dimostrato più volte di saper risorgere dalle proprie ceneri, sebbene quella che appare sullo stemma non sia un’araba fenice, bensì un’aquila. Dal fallimento al ritorno in Serie B, passando per i Dilettanti: i blucelesti iniziano a giocare quando il gioco si fa duro, come mostrato anche nel campionato in corso.

RISALITA DANTESCA – “E quindi uscimmo a riveder le stelle“. È ciò che avranno pensato i tifosi del Lecco dopo il fischio finale di Lecco-Foggia 3-1, finale di ritorno dei playoff di Serie C 2022-23. Già, perché i blucelesti sono stati protagonisti di una risalita degna della Divina Commedia. Ironico che uno dei soprannomi societari sia, invece, i manzoniani, con tanto di terza maglia dedicata al famoso scrittore. L’inferno del Lecco si chiama fallimento, dichiarato il 5 dicembre 2016, dopo lunghe vicissitudini e con la squadra già in Serie D. Il Virgilio del club è l’attuale presidente Di Nunno, che ha rilevato la società e nel giro di due anni l’ha riportata tra i professionisti. La crescita continua, fino alla stagione della gloria. Nel campionato 2022-23 il Lecco conclude 3° nel girone A: ai playoff riesce a raggiunge la finale e battere il Foggia 2-1 allo Zaccheria e 3-1 al Rigamonti-Ceppi. A distanza di 50 anni, i blucelesti tornano finalmente in Serie B.

UNDERDOGS – Il Lecco ha rischiato di non iscriversi al campionato, come il Brescia, ma per diversi motivi, legati all’agibilità del Rigamonti-Ceppi e alle tempistiche per la scelta dell’impianto provvisorio. Alla fine, la società ha vinto il ricorso, potendo disputare un campionato conquistato sul campo. Lieto fine? Non proprio, l’inizio di stagione è stato shock: nelle prime 7 gare, la squadra conquista un solo punto. Poi la svolta, quando tutti davano già per certa la retrocessione. Vincendo 2-1 a Pisa, il Lecco inaugura una striscia di 5 risultati utili consecutivi valsi 11 punti, con 3 vittorie e 2 pareggi. Spiccano la vittoria del Barbera contro il Palermo, sconfitto 2-1, e il 3-2 interno ai danni della capolista Parma, prima vittoria casalinga della stagione. In mezzo, i pareggi con Reggiana e Spezia. Insomma, il Lecco ha saputo reagire e candidarsi concretamente alla salvezza, fermare la loro corsa sarà compito della Cremonese.

POCHI MA BUONI – A causa della situazione paradossale in cui si è ritrovato in estate, il Lecco ha ottenuto una proroga di una settimana per il calciomercato, come il Brescia. Nonostante ciò, sono comunque pochi i nuovi giocatori arrivati tra le fila dei manzoniani. La società si è affidata per forza di cose all’ossatura che ha conquistato la promozione in B: sono rimasti elementi fondamentali come il capitano Franco Lepore, simbolo della cavalcata playoff, l’attaccante Nicolò Buso, e il portiere Melgrati. I colpi di maggiore effetto sono stati Novakovich in prestito dal Venezia, Giovanni Crociata dall’Empoli e Artur Ioniță dal Pisa. Il resto della rosa è stato completato con i prestiti di giovani interessanti come Degli Innocenti dall’Empoli, Sersanti dalla Juve Next Gen e il grigiorosso Joshua Tenkorang.

LA PROBABILE – Il secondo infortunio stagionale di Melgrati costringe mister Bonazzoli ad affidarsi nuovamente al secondo portiere Saracco, già a quota 5 presenze. In difesa confermati titolari Caporale a sinistra e Celjak centrale. Per fare coppia con il croato è ballottaggio tra Marrone, titolare contro il Parma, e Bianconi. Sulla destra il jolly Lepore, che può essere schierato anche esterno alto. A centrocampo Crociata (che può anche lui agire nei 3 davanti), Ioniță e Sersanti dietro al tridente formato da Buso, Novakovich e uno tra Di Stefano e Guglielmotti (anche lui ex Cremo). Insomma, Bonazzoli ha a disposizione una rosa molto duttile, con tanti giocatori utilizzabili in più ruoli. Starà a Stroppa e ai grigiorossi interpretare la gara nel modo corretto.

Michele Iondini

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