Quello che sta accadendo per Serie B e Serie C è l’ennesima dimostrazione che il calcio italiano presenta problemi giganteschi. Nessun rispetto per le tifoserie, che già avevano organizzato i propri impegni di campionato, e per molte squadre, che da mesi sono in ritiro non sapendo il proprio futuro
Il calcio italiano è malato, sia da un punto di vista prettamente sportivo – basti osservare la partita di ieri sera contro la Polonia dell’Italia di Mancini -, sia dal punto di vista politico. All’inizio di questo anno solare siamo rimasti senza un presidente della Federcalcio dopo le dimissioni di Tavecchio, ma al contempo anche senza il presidente della Lega Serie A e senza quello della Lega Serie B. Questo per mesi. Mai successo nella storia del calcio del nostro Paese che le principali cariche fossero simultaneamente vacanti.
Credevamo di aver toccato il fondo, e forse è stato così, vista l’esclusione dai campionati del mondo 60 anni dopo la prima e unica volta, ma quello che sta accadendo con la Serie B e la Serie C ha dell’incredibile. Un’attesa infinita per capire se il campionato cadetto, già iniziato da tre settimane con 19 squadre, tornerà a 22 con le sentenze del Collegio di Garanzia del Coni. E senza queste decisioni non potrà cominciare nemmeno la terza serie, il cui calendario inizialmente doveva essere stilato a inizio agosto, poi oggi, sabato 8 settembre, ma ancora si dovrà attendere. Perciò quando inizierà il campionato? L’inizio era previsto per il prossimo weekend, quello del 15-16 settembre, eppure quasi certamente dovrà subire un nuovo rinvio. E pensare che le squadre sono in ritiro da mesi, senza conoscere il proprio futuro.
Il campionato di B doveva cominciare a 22 squadre, come da regolamento. Sarebbe stato corretto dunque ripescare tre squadre ad agosto, stando alla costituzione, ma dal momento in cui Balata, presidente di Lega B, ha deciso di continuare imperterrito sulla strada del torneo inedito a 19 squadre, perché cercare in tutti i modi di cambiare le carte in tavola? Come inserire a calendario stilato e campionato iniziato tre squadre riammesse dalla C? Le partite mancanti dovrebbero essere recuperate a metà settimana, inoltre probabilmente si tornerebbe a giocare durante le soste per le nazionali, cambiando i programmi delle società, che già si erano cautelate da quel punto di vista. E le formazioni che consegnano molti giocatori alle nazionali? Chiederanno il rinvio del proprio match, generando ancora più disordine. Giocare ogni tre giorni per vari periodi dell’anno non piace a nessuno.
Insomma, commesso un errore si rischia di farne un altro. E poi un altro ancora e così via, all’infinito. Una guerra politica in cui le parti procedono per nefandezze, perché convinti che alla fine chi ne commetterà di più trionferà, a scapito di tutti gli appassionati delle squadre di Serie B e Serie C, in numero spropositato benché faccia spesso “comodo” pensare che siano tornei di importanza decisamente minore rispetto alla Serie A.
Alzi la mano chi aveva già programmato trasferte per supportare i grigiorossi seguendo il calendario sorteggiato poco prima di Ferragosto. Non si tiene per nulla conto della passione della gente, del calore delle piazze. Con un campionato a 22 squadre vivremmo una stagione più intensa e sarebbe più complicato passare da una parte della classifica a un’altra, quindi essere ad esempio risucchiati in zona retrocessione se si inanellano risultati negativi in serie.
Tutto vero, forse, ma questo non si può minimamente paragonare ai sentimenti del tifoso, che durante la settimana lavora e per i weekend ha già incastrato gli impegni per riuscire a non mancare mai allo stadio. Già siamo stati raggirati – mi ci metto pure io – dalle questioni televisive, che hanno portato a una suddivisione delle partite in giorni e orari senza un briciolo di senso logico. Cambiare l’intero calendario sarebbe l’ennesimo colpo gobbo che sancisce la totale mancanza di rispetto.
Si sa che è tutta una questione di soldi. Avellino, Bari e Cesena non si sono potute iscrivere per difficoltà economiche, e allora la Lega B quale interesse doveva avere per “recuperare” tre squadre dalla C? Per limitare i danni, bastava agire secondo quanto dichiarato dal presidente della terza serie Gravina un paio di settimane fa: “Rispondiamo proponendo 7 promozioni alla fine del campionato 2018/2019”. Evidentemente, ancora oggi, sarebbe la soluzione più comoda e agevole. Le sei squadre in lizza per il ripescaggio naturalmente non possono essere d’accordo, dovendo sorbirsi un altro torneo di C, ma quantomeno avrebbero più possibilità di raggiungere la cadetteria. E in più per meriti sportivi, sul campo.