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Ballardini: «Ho incontrato la società per parlare del futuro»
Ballardini: «Ho incontrato la società per parlare del futuro»

Mister Ballardini alla vigilia di Lazio-Cremonese: «Dovremo fare una bella partita. Incontrerò di nuovo la proprietà settimana prossima»

L’obiettivo salvezza è sfumato, ma ci sono ancora due gare da giocare per onorare il campionato di Serie A. Alla vigilia di Lazio-Cremonese, il tecnico grigiorosso Davide Ballardini è intervenuto in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti. Ecco le sue dichiarazioni.

Qual è il significato della partita con la Lazio per la squadra? E per lei, che con la Lazio ha vinto un trofeo.
«Il significato lo abbiamo capito col Bologna, se fai una partita così è brutto da vedere. Sarà importante presentarsi con il dovere di fare una bella partita. La dignità tua, della squadra, rappresenti la società e le tante persone che vogliono bene alla squadra. Il significato è la responsabilità che ognuno di noi ha di fronte a tutto quello che ho detto»

Troveranno spazio alcuni giovani come Acella e Basso Ricci?
«Siamo una delle squadre che ha ruotato più giocatori nonostante la rosa non sia così ampia, ma i 25-26 giocatori hanno giocato tutti, ma è chiaro che Basso Ricci e Acella hanno giocato poco, è giusto che stiano con noi ma anche che gli si dia il tempo e soprattutto il campionato che fa per loro. Ad oggi non è certamente la Serie A, hanno debuttato ma è chiaro che devono fare il loro percorso»

Ha già pensato al futuro e parlato con la società?
«Si, ci siamo visti e ci rivedremo. Fa parte di quello che deve essere il finale di campionato e anche la chiarezza nei programmi futuri. Ci siamo incontrati questa settimana e probabilmente ci troveremo anche la prossima». Confermata l’esclusiva di CuoreGrigiorosso dello scorso 25 maggio (QUI i dettagli).

Cosa è uscito dal confronto di cui ha appena parlato?
«Siamo soddisfatti di quanto fatto da quando siamo arrivati, poi è chiaro che i primi a sapere che in certi momenti e certe partite potevamo essere più bravi siamo noi. L’errore non lo sapete voi, lo sappiamo noi. È chiaro che se hai un margine di errore strettissio è facile magari incappare in certi errori, se invece hai una rosa altamente competitiva, se sei strutturato in maniera più solida l’errore quasi non si percepisce. I margini di errore nel nostro caso erano limitatissimi e quelle volte che potevamo fare meglio l’abbiamo capito»

Se la Cremonese è rimasta in corsa fino alla fine il merito è suo e del suo staff. Crede che ora la squadra sia senza motivazioni?
«No, le dico che il merito è della squadra, staff compreso. I ragazzi hanno dimostrato, anche se l’ultima partita eravamo un po’ vuoti e si vedeva che facevamo fatica ed eravamo slegati mentalmente, ma questo è a riprova che il merito del percorso che abbiamo fatto è anche grazie alla squadra. Penso di no, alla fine sei un giocatore e ci tieni a fare bella figura contro una squadra importante, non avrebbe senso non andare a giocarsela e avere voglia di lottare e dimostrare che al più presto vuoi tornare a quei livelli lì»

Il mese decisivo poteva essere aprile, invece la squadra ha trovato sicurezza qualche settimana più tardi. Secondo lei cosa ha portato a ciò?
«La consapevolezza che ti è venuta sempre più dalle prestazioni, il fatto che siamo andati avanti in Coppa Italia e che vedessi di potertela giocare. La consapevolezza è cresciuta nel corso delle giornate»

Cosa si porta a casa da questi primi mesi a Cremona?
«Ci portiamo a casa dei valori sportivamente sani. L’ambiente è sano, le persone e i tifosi sono vicini alla squadra, è chiaro che sono critici quando lo devono essere perchè la situazione non è delle migliori. Ma ci portiamo tutti a casa un ambiente sano, che ha dei valori importanti e destinato solo a crescere. Ci sono basi solide e sane e l’ambizione di voler crescere in un modo sano. Alcuni vogliono farlo in modo non sano, qui non è così»

Con la Lazio saranno le motivazioni a fare la differenza?
«Magari fossero solo quelle… (sorride, ndr). Loro saranno motivatissimi perché ci sarà lo stadio pieno e vorranno salutare i loro tifosi con una bella partita, per noi sarà altrettanto stimolante affrontare dei campioni, perché la Lazio ne ha. Ci sono motivazioni elevatissime da parte loro ed è chiaro che servirà averne altrettante»

Lei è spesso partito a stagione in corso. Può valere la pena di partire dall’inizio qui a Cremona?
«Ripeto che la base è solida e sana e ci sono ambizioni. Sono tre aspetti che per ogni allenatore sono necessari per iniziare un percorso, più chiaro di così… Poi ti devi confrontare con il direttore sportivo, il direttore generale… Magari l’allenatore vuole un giocatore che non si può prendere per tanti motivi e bisogna trovare la soluzione che faccia piacere a tutti»

Rispetto ad altre stagioni, partendo dall’inizio qui potrebbe avere la squadra costruita secondo le sue richieste.
«Sì, ma ci sono comunque difficoltà nel costruire la squadra. Quando qualcuno subentra analizza la rosa per capire se è stato fatto un buon lavoro»


Fonte: dal nostro inviato al Centro Arvedi Lorenzo Coelli.
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Lorenzo Coelli

Redattore e Social Media Manager

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