Queste le parole di Michele Collocolo nella conferenza stampa di stamattina al Centro Arvedi: «Mi piace inserirmi e cercare il gol»
Michele Collocolo, fin dal suo arrivo in estate, ha dimostrato di possedere tante qualità e di potersi ritagliare un ruolo importante in una Cremonese ambiziosa. D’altronde, nella scorsa stagione ad Ascoli aveva figurato benissimo, emergendo come uno dei giovani più interessanti del campionato. Ma in questa Cremo, così colma di qualità ed esperienza, c’è da combattere per mantenere saldo il proprio posto nelle rotazioni di mister Stroppa. Collocolo ha, dunque, risposto alle domande su questo e altri temi, davanti ai microfoni, nella conferenza stampa programmata per la mattinata di oggi, mercoledì 13 dicembre, al Centro Arvedi: «Bello misurarmi con tanti giocatori forti».
Uno dei motivi che ti ha spinto a scegliere Cremona è che sei stato stregato dallo Zini da avversario.
«Sì, è vero, mi è rimasto impresso. Avevo davvero un bel ricordo della Cremonese e quando è arrivata la chiamata non ho esitato un secondo. Ho detto al mio agente di portarmi subito a Cremona».
Se oggi sei qui è anche merito della tua famiglia e del tuo papà, che fa il pescatore e non voleva che lavorassi con lui, immagino.
«Sisì, mi hanno sempre fatto capire l’importanza del mio percorso, fin da piccolo. Ancora adesso mi stanno dietro, il merito è soprattutto loro».
Non hai mai giocato nello stadio della tua città, Taranto. Non hai mai pensato di voler giocare allo Iacovone?
«Ci sono stato da piccolo, ma non ho mai pensato di doverci giocare ad ogni costo. Se in futuro arriverà una chiamata ci penserò, magari a fine carriera per avvicinarmi a casa. Ora sono concentrato sulla Cremonese».
Sei un centrocampista di rottura, ma hai anche i gol dalla tua. Come ti trovi nel tuo ruolo attuale? Preferisci partire più a destra o centrale?
«Preferisco stare a destra perchè c’è più spazio per inserirmi e cercare il gol. Ma devo essere preparato per ogni fase di gioco, che sia palleggio o fase difensiva, come tutti ne sono consapevole».
Hai già detto di trovarti bene a destra, vicino a Sernicola. Spesso parti dietro Leo, lasciandolo andare avanti e rimando a coprire.
«Sì, anche lui ha molta gamba. Spesso ci alterniamo, l’importante è che uno dei due si faccia trovare in area».
Hai dimostrato di avere molte qualità. Qual è la tua caratteristica principale, quella che senti più tua?
«Penso sia la forza fisica, la gamba, per cercare di fare entrambe le fasi e dare una mano ai miei compagni in difesa».
C’è un giocatore a cui ti ispiri, a cui guardi per migliorare?
«Da piccolo mi piaceva molto Pogba, poi crescendo ho preso caratteristiche differenti. Adesso direi Valverde del Real Madrid, in piccola parte mi rivedo in lui».
Quanta consapevolezza vi ha dato vincere col l’uomo in meno contro il Venezia? Cos’hai pensato quando il mister ha inserito Buonaiuto e Okereke, tenendo in campo giocatori dalla fase offensiva importante?
«Vincere ci dà tanta consapevolezza, ma sappiamo che ogni partita in B è difficile. Contro la FeralpiSalò dovremo rimanere umili e continuare ciò che stiamo facendo. Sì, il mister ha inserito degli attaccanti anche per allungare la squadra e farci stare più alti. Non dovevamo schiacciarci».
Come vivete un campionato dove è così difficile scalare la classifica? Può essere frustrante sapere di dover sempre vincere?
«Per me è il primo anno in una società dove sei costretto a vincere sempre. Secondo me è una cosa bella, utile per cercare di spingersi sempre oltre e dare il massimo in allenamento, come in partita».
Vazquez nel post partita ha affermato che alla fine riuscite sempre a segnare almeno un gol. È presunzione o la pensate così?
«Non è presunzione. Noi sappiamo la qualità che abbiamo lì davanti. Anche in allenamento cerchiamo in ogni situazione di trovare sempre il gol, in modo da essere preparati ad ogni evenienza in partita».
Nell prime partite andavi forte, partivi titolare, hai trovato due gol. Poi c’è stato un periodo dove ti abbiamo visto meno. Cosa è successo? Dove pensi di dover migliorare per essere un titolare inamovibile?
«Sono stato fuori qualche partita perchè la squadra è molto forte. È un’esperienza nuova dovermi misurare con giocatori di questo livello. Devo fare esperienza, apprendere dai più grandi e cercare di migliorare anche nelle difficoltà. I compagni sono sempre a disposizione per dare una mano e ognuno dà il proprio contributo alla squadra».
Non è che all’inizio eri più avanti di condizione rispetto alla squadra, che con Stroppa ha poi alzato nettamente il livello da quel punto di vista?
«Sì, siamo cresciuti tanto a livello fisico, si è visto contro il Venezia dove abbiamo tenuto per 40 minuti in dieci. Il mister nelle soste ci ha fatto correre tanto per recuperare e permettere a tutti di raggiungere la stessa condizione, in modo da essere tutti pronti per le sue scelte».
Fonte: dal nostro inviato al Centro Arvedi Michele Iondini
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