Compie oggi 31 anni Andrea Brighenti, il capitano della Cremo, in cui gioca da 6 stagioni, nonché secondo miglior cannoniere del club
Il capitano. Questo è il ruolo di Andrea Brighenti. Attaccante, sì, ma soprattutto trascinatore della truppa grigiorossa con quella fascia al braccio. Dal 2013 a Cremona è stato guidato da ben nove allenatori e ha giocato con più di un centinaio di compagni. Si può quindi dire che Andrea Brighenti rappresenti la memoria storica della Cremonese delle ultime annate, dove è riuscito peraltro a diventare – a suon di gol – il secondo miglior marcatore di sempre del club dopo un certo Emiliano Mondonico.
Lui c’era e lui c’è. Da Torrente a Rastelli, passando per Tesser, Giampaolo e Pea per citarne alcuni. Dalla Cremo di Moi e Zieleniecki alla Cremo di Paulinho e Terranova. Andrea Brighenti è un elemento imprescindibile della storia grigiorossa degli ultimi anni, uno che c’è sempre stato, anche nei momenti più difficili, per segnare e per far sognare la gente. Dal primo gol a Busto Arsizio all’esordio all’ultima marcatura realizzata contro il Livorno. Tanto è cambiato in questi anni, ma lui no, che fosse il Comunale di Lumezzane o il Barbera di Palermo.
Gol e sogni raggiunti. Arrivato dal Renate, alla Cremonese è sempre andato in doppia cifra negli anni di Serie C. E mai una parola fuori posto, idolo della piazza, presente ad ogni iniziativa che riguardasse il mondo grigiorosso. E nel primo anno di Serie B avrà anche realizzato pochi gol, ma nessuno si è sacrificato quanto lui, in grado di sorreggere il gruppo e l’ambiente anche nel lungo periodo di difficoltà. Quella Serie B che ha sfiorato a più riprese, perché il mercato lo stava per portare in qualche club cadetto in un paio di sessioni estive (2015 e 2016), ma alla fine è rimasto per provarci con la Cremonese del suo cuore, riuscendoci con Tesser in panchina.
Tanti auguri al simbolo della Cremonese, senza dubbio il giocatore più rappresentativo degli ultimi anni grigiorossi.