Il tecnico dei liguri Stankovic al termine di Sampdoria-Cremonese 2-3: «Abbiamo gestito bene e creato molto, poi è calata la tensione»
La Sampdoria perde 3-2 in casa con la Cremonese e piomba all’ultimo posto in Serie A. Al termine della gara il tecnico dei blucerchiati Dejan Stankovic è intervenuto in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti. Ecco le sue dichiarazioni.
Come si analizza questa sconfitta con altri gol presi nel finale?
«Difficile trovare le parole per questa sconfitta, non vorrei dire sempre le stesse cose. Il dato di fatto è che abbiamo perso, non abbiamo immaginato questo match, noi lo avevamo preparato alla grande. Per me i ragazzi hanno fatto il loro dovere, hanno creato tanto e gestito tanto; poi arrivano i 15′ finali fino al recupero in cui ci sono tanti perché per quello che è successo, ma non voglio addentrarmi. Era un pomeriggio bellissimo prima della fine, l’atmosfera era quella che ci serviva e la risposta in campo è stata giusta fino al 2-2. Poi le richieste dei cambi con tre-quattro giocatori che alzano il braccio per la stanchezza, per febbre o per infortuni… allora ho dovuto fare cambi, ma non me la prendo con nessuno. Dopo il 2-2 la botta l’ho subita io in panchina, chissà loro in campo, è cascato il mondo. Siamo stati meno lucidi, anche se Gabbiadini ha avuto una grande occasione. Loro hanno segnato con la pancia e con un… non so cosa, una volée riuscita male. Io ho la mia strada, non so se giusta o sbagliata ma è mia, non mi vedo in nessun altro posto che qui. Se la società avrà pensieri diversi, li accetto e va bene, ma il mio posto è questo. Non è bastato il mio apporto fin qui, forse potevamo fare meglio ma sinceramente non so quanto…».
Sui cambi.
«Zanoli ha giocato con la febbre e stava male anche all’intervallo, poi mi ha chiesto il cambio due-tre volte ma non è stato possibile fare il cambio. Anche Augello aveva dei problemi e gli ho detto di resistere, e allora in campo cominciano ad esserci degli adattamenti. Siamo stati troppo leggeri nel finale, i contrasti devono andare in gradinata, non si va così sulla palla. Gli episodi ci sono costati caro».
All’andata la Cremonese ha creato di più, ma ha perso. Oggi il contrario? E poi un’osservazione sul fatto che i ragazzi danno tutto.
«Ho sempre sottolineato la personalità e la dedizione dei miei ragazzi, sarei un bugiardo se non lo riconoscessi. Danno tutto, poi si può analizzare se basta o non basta. Anche io mi prendo le mie colpe, che merito o che non merito. All’andata nel primo tempo la Cremonese è stata brava a leggere la partita come non l’abbiamo letta noi, nella ripresa più equilibrio con un pallone che ha deciso la partita. Oggi abbiamo gestito e creato, anche dopo l’1-1 abbiamo avuto altre occasioni, con il 2-1 venuto fuori con una bella azione. Il bello del calcio è anche che una squadra che domina alla fine non vince, è una cosa che succede soprattutto in questo girone di ritorno per noi».
Dopo il vantaggio, la tensione si è un po’ abbassata. Forse c’era la convinzione di averla vinta? E ancora: dice che i tifosi sono da dieci, come pensa di poter aiutare tutto l’ambiente da qui alla fine?
«Il mondo è crollato oggi? Scusate se rispondo con una domanda a una domanda. Tutto è crollato da tempo, anche su di me. Cosa volete che dica? Vado avanti. Il momento è brutto, ma il mondo è crollato da tempo: tutti lo sanno, nessuno lo dice. È nell’aria, e sarà dura andare avanti. Ma quando il gioco diventa duro, noi ci dobbiamo essere, io sicuramente sono qua qualunque cosa succeda».
Differenze tra la Cremonese di Alvini e Ballardini?
«Difficile giudicare, i giocatori sono cambiati quasi tutti tra i titolari. Hanno saputo soffrire nei momenti difficili oggi, sapevano che alla fine avevano forze fresche dalla panchina per poter cambiare la situazione. Anche con la Fiorentina la Cremonese poteva pareggiare con le forze fresche, prima del 2-0 per i toscani. Ho visto una Cremo tosta e organizzata, quella che aspettavamo, ma siamo stati bravi anche noi nel primo tempo a metterli in difficoltà. Il campo poi diventa più grande, le distanze si allungano, il pallone diventa più piccolo… è calata un po’ di tensione, ci sono state scelte sbagliate».
Rimane anche dopo questo campionato?
«Le valutazioni tecniche le fanno altre, io sto qui anche col mondo che mi crolla addosso. Se si va in B il contratto mi scade, se ci salviamo si attiva la clausola. Io rimango fino a quando non mi manderanno via».
Fonte: dai nostri inviati allo Stadio Ferraris Lorenzo Coelli e Andrea Ferrari
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