
Il 22 maggio 2020 Gigi Simoni se ne andò: il nostro ricordo per uno dei personaggi più importanti della storia della Cremonese
Il 22 maggio 2020, all’età di 81 anni, morì Gigi Simoni. Colpito da un ictus nell’estate del 2019, dopo una lunga lotta il tecnico di Crevalcore lasciò un vuoto incolmabile nel mondo del calcio, in quanto simbolo di gentilezza e professionalità a 360°. Tra le squadre più legate a lui c’è senza dubbio la Cremonese, di cui è uno dei personaggi più iconici.
HALL OF FAME – Quando si parla di allenatori transitati da Cremona in quasi 118 anni di gloriosa storia, il primo nome che balza alla mente è certamente il suo. Mister per antonomasia della Cremonese, è stato al timone della squadra negli anni d’oro del club, portando i grigiorossi nell’Olimpo del calcio italiano e persino europeo. Persona umile, un vero signore, un galantòmm d’altri tempi. Arrivò a Cremona nel 1992, con all’attivo 3 promozioni in A e un campionato vinto a Carrara in C. Al primo anno vinse subito l’Anglo-Italiano, il trofeo più prestigioso presente nella bacheca grigiorossa, ed ottenne il salto in massima serie.
VETTE INESPLORATE – Il meglio doveva ancora venire, perché la Cremonese con Simoni in panchina ottenne nei 3 campionati successivi 2 brillanti salvezze retrocedendo al terzo anno, nel 1996. Mai erano state toccate vette così alte e Simoni venne ricompensato vincendo il premio di Allenatore dei sogni nel 1994. Addirittura la Cremonese, nel 1993-94, vinse all’Olimpico contro la Roma e arrivò prima dell’Inter in classifica. Negli anni successivi i grigiorossi fermarono tutte le grandi, dal Milan di Capello alla Juve di Baggio, dall’Inter di Ruben Sosa al Parma di Tanzi. Erano gli anni d’oro dei grigiorossi, diventati habitué della massima serie. Simoni lanciò giocatori come Chiesa e Tentoni facendo esprimere tutti i propri calciatori al massimo per ottenere il risultato migliore.
GLI ULTIMI ANNI – Nel 1996 lasciò Cremona e iniziò un peregrinaggio più o meno fortunato tra l’Italia e l’Europa. Ma come si sa certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. E il ritorno si manifestò in due tappe. La prima nel 2003, nell’anno del centenario, quando fu nominato miglior allenatore nella storia della Cremonese. La seconda, dieci anni dopo, quando nel ruolo di direttore tecnico tornò in grigiorosso. Rimase in questo ruolo per un anno e mezzo per poi diventare presidente della squadra per due anni, fino al 2016.
In seguito alla sua scomparsa, il 15 aprile 2021, la Lega B ha deciso di istituire il premio Gentleman Fair Play in suo onore, da dedicare all’allenatore con più signorilità.