Le parole di Stroppa alla vigilia di Brescia-Cremonese: «Vincere i duelli, incidere nelle giocate individuali, sia in attacco che in difesa»
Alla vigilia di Brescia-Cremonese, gara valida per la settima giornata del campionato di Serie B, ha parlato in conferenza stampa il tecnico grigiorosso Giovanni Stroppa. I grigiorossi sono ancora alla ricerca di continuità di risultati, prima che di gioco, fondamentale per agganciare i primi posti della classifica. La sconfitta infrasettimanale contro il Cagliari non ha decisamente aiutato in questo senso. Ecco le parole al completo rilasciate ai giornalisti presenti al Centro Arvedi.
Derby sì, ma anche partita che di fatto mette in palio il 2° posto?
«Bellissima partita contro un avversario forte, oltre che un’occasione da sfruttare per entrambe».
Il Brescia ha perso a Pisa forse immeritatamente. È una squadra di corsa e più aggressiva dello scorso anno.
«Penso che si sia continuità in questo senso, dato che l’allenatore è lo stesso. Quest’anno hanno il vantaggio di una classifica diversa che da entusiasmo, consapevolezza. Hanno inserito 2-3 giocatori per completare la rosa. È una squadra quadrata, di gamba. È una partita bella da affrontare, anche se sicuramente difficile. Noi abbiamo le nostre armi».
Anche nelle ultime uscite si sono sbagliate delle occasioni. È un problema che rimane dall’anno scorso quello della concretizzazione…
«Io posso rispondere che se la squadra crea, noi è chiaro che lavoriamo per questo. Poi dobbiamo mettere dentro più qualità, incisività, cattiveria».
Fin qui è mancata un po’ di continuità: lo ha detto anche dopo Catanzaro. Il derby capita al momento giusto per rompere questo equilibrio?
«Siamo lì davanti e già questo è importante. Potremmo essere più avanti, se ci fosse stata la continuità, parliamo di 2-3 risultati consecutivi, ci avrebbero dato una classifica e un entusiasmo diverso. Dico diverso perché già c’è, la squadra si allena bene e sa che opportunità abbiamo domani sera. Cercheremo di sfruttarla al massimo».
Lei parla spesso di episodi. Come si deve reagire a questi episodi che spesso hanno rovinato anche prestazioni buone?
«Anche rivedendo la partita di Cagliari, a parte i primi 10′ del primo tempo, sono stati timidi. È il carattere che fa la differenza, vincere i duelli, essere protagonisti su ogni pallone. Fa parte anche delle caratteristiche individuali dei giocatori. Non può essere solo un’idea comune a darti questa personalità, bisogna incidere nelle giocate individuali, sia nella volontà di fare gol che in fase difensiva. Si è visto anche a Cagliari, rincorrevamo l’avversario quando invece noi sappiamo fare una fase difensiva più aggressiva e dominante. A inizio secondo tempo abbiamo fatto meglio, andando più in verticale. Dobbiamo migliorare nella gestione dei momenti della partita, capire quando essere più concreti».
Appunto, anche a Catanzaro le azioni più belle sono nate quando si è andati in verticale. Pensa di riproporre una formazione simile o ha delle scelte obbligate?
«Dietro rientra Ceccherini, Lochoshvili è ancora fuori per squalifica, mentre Ravanelli probabilmente rientrerà con il Bari. A centrocampo e in attacco ho delle scelte ma devo capire come partire per poi eventualmente mettere gente fresca a gare in corso».
Sul piano tattico è una partita complessa. Spingeranno molto in fascia e cercheranno di rompere il gioco. Il particolare può fare la differenza.
«Assolutamente sì. Gli episodi e i particolari faranno la differenza, come in tutte le partite. Il Brescia attacca in un modo e difende in un altro, può anche cambiare a partita in corso. Noi abbiamo studiato, lavorato, visto i video come sicuramente hanno fatto loro con noi. Come dicevo prima, capire i momenti farà la differenza, riconoscere come si difenderanno, se uomo contro uomo, più alti o più bassi. Avere pronta la giocata decisiva».
Partita molto sentita, mentalmente come va affrontata e approcciata?
«In maniera serena e consapevole. Ci deve essere la determinazione a voler fare una partita di livello. Per come siamo abituati a vedere la Cremonese, il livello va alzato. Ci sono tante partite nella partita: derby, 2° posto e così via».
Come sta Zanimacchia? Convocato a Cagliari, in distinta non c’era.
«Sta bene, aveva solo una botta al piede e abbiamo voluto preservarlo».
Tutte queste assenze sono solo deleterie durante la settimana o possono stimolare altre situazioni?
«Si creano delle opportunità come lo è stato per Moretti: una bella scoperta condizionata dalle assenze. Si è fatto trovare pronto e sono contento. È un’alternativa che può diventare ancora più importante in futuro. In settimana è difficile perché spesso bisogna pescare dalla Primavera per svolgere allenamenti completi o far fare dei ruoli non propri. Sono cose normali ma le difficoltà possono mostrare anche cose diverse».
Uomo contro uomo, la Cremonese ha poca capacità di saltare l’uomo nello stretto. Quanto conta?
«Saltare l’uomo è la prima regola del calcio. O lo fai individualmente o con una superiorità numerica. A tutti piacerebbe avere chi può farlo in tutti i ruoli, ma non è possibile. Diventa fondamentale la gestione di palla. Chi ha queste caratteristiche ora è disponibile: Buonaiuto, Johnsen, Vandeputte, Zanimacchia. Pretendo di più da Sernicola, Quagliata e Barbieri perchè negli ultimi 25 metri diventano attaccanti, quindi devono incidere, soprattutto individualmente nello spirito e nell’intraprendenza».
Vi siete sentiti con Maran dato che c’è un rapporto particolare?
«A dire il vero no, è un po’ che non lo sento».
Campionato lungo, ma il Pisa è già lassù. Sta dimostrando forse più determinazione. La Cremonese deve cominciare a correre…
«Non entro nelle situazioni extra campo, ma senza sarebbe lì con noi. Non nego il lavoro straordinario di Inzaghi che è partito molto forte come spesso gli capita. Non so se sia coraggio, determinazione o altro. Noi dobbiamo dare continuità, fare un filotto come quello di inizio ritorno l’anno scorso. altrimenti sei sempre a rincorrere».
Adesso vi presentate con una bella striscia però.
«Se devo guardare a ciò che poteva essere penso a Palermo, Spezia. Quello che è adesso è che stiamo bene, siamo in crescita, stiamo avendo continuità di prestazioni, è chiaro che devono esserci i risultati».
Fonte: dal nostro inviato al Centro Arvedi Michele Iondini
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