La griglia di partenza della Serie B 2024-2025: la Cremonese in lotta per la promozione, ma occhio alle possibili outsider
Ferragosto rovente in Serie B. Ormai ci siamo: è tutto pronto per la prima, grande giornata del torneo 2024-2025, che come sempre riserverà grandi sorprese. Ma anche qualche certezza, anche perché tutti si aspettavano – per esempio – che il Parma potesse vincere lo scorso campionato. Ed è per questo che le griglie di partenza che vengono stilate in questi giorni dagli addetti ai lavori acquistano senso. Non è per nulla semplice suddividere le squadre di Serie B in fasce di valore, ma ci proviamo: inevitabilmente, la Cremonese parte per vincere la nuova Serie B dopo la finale playoff persa lo scorso 2 giugno a Venezia. La squadra è forte, la società ha allestito una squadra di grande valore. Ma non è l’unica a lottare per le posizioni di vertice.
FASCIA 1: PROMOZIONE DIRETTA – Per i primi due posti sono in quattro a giocarsela, salvo sorprese alla Como o Catanzaro della passata stagione. Oltre alla Cremonese, che ha migliorato fino a questo momento la propria rosa con elementi come Bonazzoli, Vandeputte, Fulignati e De Luca, sicuramente troviamo Sassuolo, Palermo e Sampdoria. Il Sassuolo di Grosso, appena retrocesso, dispone ancora di moltissimi giocatori che hanno fatto molto bene in A fino a qualche mese fa. Andate a leggere la formazione del match vinto 2-1 col Cittadella in Coppa Italia: ci sono ancora Doig, Obiang, Bajrami, Thorstvedt, Laurienté, Mulattieri, Boloca e addirittura Pinamonti-Berardi (anche se dovrebbero cambiare aria). Il Palermo ha puntellato la rosa in modo chirurgico: Henry è un lusso per la categoria, Nikolaou è garanzia totale in difesa, Blin è uno dei più grandi colpi della B per il centrocampo. Forse il miglior acquisto è mister Dionisi, che ha sempre fatto giocare molto bene le sue squadre. E poi abbiamo la Sampdoria, al centro di mille polemiche per i colpi incredibili messi a segno fino a questo momento nonostante le difficoltà finanziarie del club: Coda, Venuti, Romagnoli, Sekulov e soprattutto Tutino sono solo alcuni dei giocatori corteggiati dal ds Accardi e portati in blucerchiato. Senza dimenticare che sono rimasti anche Pedrola (gran talento) e Borini.
FASCIA 2: PLAYOFF – Tante squadre puntano agli spareggi promozione, tra chi rimarrà deluso per la mancata promozione diretta e chi, a salvezza acquisita, riuscirà a raggiungere almeno l’ottavo posto. Fa parte di questa fascia di certo il Frosinone, sempre insidioso anche se non ha effettuato al momento il calciomercato che ci si aspettava. Il debutto in Coppa non è andato affatto bene, ma Vivarini sa come sorprendere. In positivo. Occhio ai due giovani Ambrosino-Pecorino in attacco, reduci da una grande annata rispettivamente con Catanzaro e Sudtirol. In questa fascia anche il Pisa: Pippo Inzaghi è un vecchio volpone della categoria, ha sempre fatto bene con tutte le squadre allenate. Ancora dal mercato manca qualcosa, ma ci sono alcuni innesti dall’estero che possono fare la differenza. Aggiungiamo Brescia e Spezia: partite male lo scorso anno, si sono riprese in corso d’opera con il cambio di allenatore. Maran è riuscito addirittura ad agguantare i playoff: la squadra, di per sé, non sembra da playoff, ma il tecnico è riuscito a dare molta fiducia al gruppo, che fin qui è stato puntellato dove serviva (Juric, Verreth); lo Spezia ha rischiato grosso, ma D’Angelo ha fatto un semi-capolavoro per mantenere la categoria. In porta è arrivato Sarr, in difesa il terzino Aurelio, in attacco Soleri sempre dal Palermo ed è tornato Pio Esposito. Da capire come verrà sostituito Verde, ceduto alla Salernitana.
FASCIA 3: POSSIBILI OUTSIDER – Le squadre che potrebbero ambire a qualcosa di più di una salvezza o di un piazzamento tranquillo a metà classifica sono, a nostro giudizio, in primis Mantova, Cesena e Modena. Racchiuse da non molti chilometri tra loro, sono piazze importanti che hanno speso molto per regalarsi un anno da possibili outsider. Partiamo da chi c’era già: il Modena del patron Rivetti, che già sognava i playoff lo scorso anno, ma con Bianco le cose non sono andate bene nella seconda parte di stagione. Il sergente Bisoli ha messo a posto le cose, ora però non centrare i playoff con un attacco formato da Pedro Mendes (in doppia cifra con l’Ascoli lo scorso anno) e da Defrel (centinaia di presenze in A) sarebbe un fallimento. Dietro ci sono anche Botteghin e Caldara: il primo per la categoria è una certezza assoluta, il secondo vuole il riscatto dopo anni difficili (e pensare che giocava in Champions con l’Atalanta). Vedremo se Bisoli, partendo da zero, riuscirà a rimanere in alto come con il Sudtirol. E ora le neopromosse impazzite: il Cesena sogna il Mudo Vazquez e intanto ha già preso Curto e Mangraviti dietro, Calò e Bastoni in mezzo e il 2000 van Hooijdonk davanti. Forse manca qualcosina in attacco (Mudo permettendo), ma sicuramente è stato svolto un bel lavoro. Mantova è elettrizzata come non mai dal ritorno tra i cadetti: abbonamenti a raffica, stadio sistemato, rosa composta da certezze e possibili mine vaganti. Oltre alle tante conferme dell’anno della promozione, ecco per Possanzini Solini, Aramu e Mancuso. Attenzione a Bragantini, di cui si parla molto bene.
FASCIA 4: NEL LIMBO – Dubitiamo che il Bari rischi ancora la retrocessione: vero che non sono state fatte fin qui grandi operazioni di mercato che facciano sognare i tifosi, ma non dovrebbe più finire nelle sabbie mobili. Unico acquisto di punta finora Kevin Lasagna, in cerca di riscatto. Fa parte di questa fascia intermedia anche la Salernitana: da neoretrocessa dovrebbe ambire alla promozione, ma ci sono troppe incognite attorno ai campani, il cui presidente Iervolino oltretutto si è dimesso nei giorni scorsi. Il ds Petrachi prova a fare tutto da solo e il tempo stringe: tanti i giocatori reduci dalla A ancora da piazzare, prima di completare l’organico a disposizione di Martusciello (la questione Dia da risolvere al più presto). Intanto sono arrivati Ghiglione e Verde, due giocatori perfetti per la B. Inseriamo in questa categoria anche Reggiana, Sudtirol e Cittadella: Viali sa come si fa in B, la Regia può rimanere a galla tra playout e metà classifica, ma deve fare qualche colpo in più per rimanere tranquilla; il Cittadella è in B da tanti anni, i tempi delle finali playoff perse sono alle spalle ma non per questo deve rinunciare a disputare un buon torneo. La politica è sempre la stessa: stesso mister (Gorini), stessa filosofia, stesso monte ingaggi (il più basso fra tutte le società) e campionato di livello. Con umiltà e buonissimi giocatori presi dalla C. Quella che rischia di più, tra queste, è il Sudtirol: al terzo anno in B, non parte con le stesse credenziali della scorsa annata. È rimasto mister Valente, hanno rinnovato i capisaldi Casiraghi e Masiello, sono arrivati Mallamo e Arrigoni. Davanti, perso Pecorino, c’è bisogno di altri da affiancare a Merkaj, Odogwu e Rover.
FASCIA 5: RISCHIO RETROCESSIONE – Non ce ne vogliano, ma a rischiare di più la retrocessione in Serie C ai nastri di partenza del nuovo torneo cadetto sono Carrarese, Juve Stabia, Cosenza e Catanzaro. Partiamo dai Lupi, primi avversari della Cremonese: Alvini di sicuro vuole il riscatto dopo anni difficili tra grigiorossi e Spezia, ma al momento l’organico è di livello medio-basso. Tanti giovani interessanti, ma potrebbe non bastare. Torregrossa è l’obiettivo dell’attacco dopo l’addio di Tutino, e di certo stiamo parlando di un giocatore di esperienza. L’altra calabrese, il Catanzaro, riparte quasi da zero dopo l’exploit dello scorso anno con Vivarini, che non è l’unico a non esserci di più: Fulignati, Vandeputte, Ambrosino, Veroli, Sounas sono solo alcuni dei giocatori che hanno lasciato il Ceravolo. Resta però il totem, Pietro Iemmello, che raccoglie l’enorme entusiasmo che si respira nella città giallorossa. A rilento il calciomercato della Juve Stabia, che a nostro avviso non ha ancora raggiunto l’accordo con calciatori in grado di fare la differenza per salvarsi (squadra molto molto giovane). Quindi la Carrarese, vera sorpresa: ha confermato tanti elementi interessanti e si parla molto bene di Ryduan Palermo, figlio di Martin. Vale però lo stesso discorso degli stabiesi: occorre qualche trascinatore per evitare l’immediato ritorno agli inferi.