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Salernitana, una salvezza tira l’altra
Salernitana, una salvezza tira l’altra

Il focus sulla Salernitana, prossimo avversario della Cremonese: si gioca sabato sera, 3 giugno, alle ore 21 allo Zini

Faceva bene chi, prima dell’inizio dell’attuale Serie A, posizionava la Salernitana tra le squadre che non avrebbero avuto grossi problemi a salvarsi. Dopo infatti l’impresa dello scorso anno firmata Nicola-Sabatini, la società è stata presa in carico dall’imprenditore Danilo Iervolino e sono arrivati colpi di mercato di buon livello per la categoria. E così, confermato il tecnico Nicola, è iniziato un percorso che ha condotto i granata alla salvezza. Non del tutto tranquilla, soprattutto all’inizio, ma meritata e archiviata con largo anticipo. Anche grazie a Paulo Sousa, subentrato a Nicola nel mese di febbraio.

RISALITA – La linea della continuità è stata fondamentale per la Salernitana, che con Sousa in panchina ha perso pochissimo, pareggiato tanto e vinto quando è stato fortemente necessario. Parliamo infatti della squadra con più pareggi in A (15, di cui 6 consecutivi fra inizio marzo e metà aprile) e con appena una sconfitta nelle ultime 14 (quella di Empoli dello scorso 8 maggio, con entrambe le squadre già praticamente certe della permanenza in categoria). Un cammino notevole, anche perché è stato l’unico k.o. con il tecnico portoghese. Sono discorsi che rendono sempre poco, ma pensate se i campani avessero ottenuto quei punti anche nel girone di andata. Forse sarebbero in Europa.

PRIMA PARTE – La prima parte di campionato infatti è stata tortuosa, anche se mai la Salernitana si è davvero avvicinata alle ultime tre posizioni. Perso il primo match di misura con la Roma, 5 punti nelle successive 7 gare, poi la sconfitta per 2-1 in casa col Lecce e soprattutto il duro 5-0 incassato a Reggio Emilia col Sassuolo. Un primo turning point della stagione. Le vittorie con Spezia e Lazio hanno risollevato l’umore di tutto l’ambiente, ma a cavallo della sosta per i mondiali si contano 5 sconfitte in 6 giornate, di cui il pesantissimo 8-2 con l’Atalanta. Lì Nicola fu esonerato, poi richiamato, anche perché lo stesso mister aveva grande voglia di rifarsi. Ma i tre k.o. di fila con Juventus, Verona e Lazio (senza gol fatti) hanno comportato il nuovo esonero (stavolta effettivo) e l’arrivo di Sousa.

DIA TRASCINATORE – Con Sousa è cambiato tutto, o quasi. Come detto, solo la sconfitta di Empoli in tutto il suo operato, per il resto risultati importanti anche con le big: vedasi i pari di San Siro col Milan prima e con l’Inter poi grazie a prestazioni gagliarde, o anche il 3-3 con la Fiorentina rocambolesco, oppure il pari del San Paolo che ha negato l’aritmetica dello Scudetto al Napoli, in una domenica in cui era tutto pronto per i festeggiamenti. Nel finale segnò Boulaye Dia, vero trascinatore del gruppo: giunto dal Villarreal, ci si aspettava tanto da lui e ha addirittura superato ogni più rosea aspettativa. L’attaccante ha messo a segno 16 gol, tutti ben distribuiti, impreziositi dalla tripletta con la Fiorentina. Un colpo strepitoso, un giocatore ora ambito dai top club.

ROSA AFFIDABILE – E poi tutti gli altri: la solidità di Troost-Ekong dietro con Daniliuc e Gyomber, il super colpo Ochoa in porta che ha salvato la Salernitana da tante possibili sconfitte con interventi miracolosi, le qualità di Vilhena e Kastanos a centrocampo, la corsa e l’intelligenza di capitan Mazzocchi, l’eccezionale imprevedibilità di un giocatore esperto come Antonio Candreva, che ha tolto le castagne dal fuoco un sacco di volte. In attacco la possibilità di scegliere fra l’ex Milan e nazionale polacco Piatek e il giovane Bonazzoli per fare coppia con Dia. Una bella rosa completa in ogni reparto, costruita per salvarsi e anche qualcosina di più.

STARTING XI – Solitamente la Salernitana di Paulo Sousa si schiera a tre dietro, quattro a centrocampo e due trequartisti ad agire dietro una sola punta. Contro la Cremonese, per l’ultima di campionato, mancheranno di sicuro Vilhena (squalificato), Bradaric, Dia, Fazio e Valencia; forse anche il difensore Lovato. In porta spazio per Sepe, già protagonista all’Arechi nel 2-2 dell’andata, in difesa Troost-Ekong o Daniliuc con Gyomber e Pirola. Mazzocchi sulla fascia sinistra, Sambia a destra e in mezzo Nicolussi Caviglia e Bohinen dovrebbero dare il cambio a Coulibaly. Candreva trequartista con Maggiore o Kastanos alle spalle di Piatek.

Andrea Ferrari

Caporedattore, Content Manager e Social Media Manager

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