Il tecnico dei campani Sousa al termine di Cremonese-Salernitana 2-0: «Siamo cresciuti nella ripresa, ma anche i nostri avversari»
La Salernitana perde 2-0 con la Cremonese e finisce il campionato con 42 punti. Al termine della gara il tecnico dei campani Paulo Sousa è intervenuto in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti presenti allo Stadio Zini. Ecco le sue dichiarazioni.
La voglia di vincere c’era tutta. Un commento sulla partita e su quello che accadrà dopo: lei resterà sulla panchina della Salernitana?
«Partendo dalla fine, io sostengo che con il gioco voglio vincere campionati e altri titoli. Dobbiamo conoscere la realtà attuale della Salernitana, il patron c’è da due anni, mi congratulo con lui per ciò che sta facendo e che sta dando alla piazza e ai tifosi. Di conseguenza, ho detto alla società che ho bisogno di stabilità di idee e di progetti, e di calciatori competitivi per rimanere. Dipende anche dalla disponibilità economica del club e dalla bravura dei dirigenti sul mercato. Io ho un’idea di rosa già espressa a loro, vorrei il meglio possibile per continuare a crescere, con le condizioni dette prima. Sulla partita, credo che nella prima parte abbiamo avuto un atteggiamento sbagliato, perché è stato uno dei primi tempi in cui potevamo fare meglio in assoluto per come stavano le cose. Invece non tutti sono stati disponibili nel recuperare il pallone, e le occasioni sono mancate. Nella ripresa abbiamo spinto, abbiamo segnato ma era fuorigioco, c’era un rigore poi tolto dal Var, quindi siamo cresciuti. La Cremonese però al contempo è cresciuta nella ripresa e non ci ha permesso di crescere. Comunque abbiamo fatto gol praticamente sempre, è la direzione che dobbiamo seguire. Mi rende orgoglioso ciò che abbiamo fatto in questi mesi».
Bonazzoli fuori spesso, come mai? Fu vicino alla Cremonese a gennaio.
«Nessun problema con lui, ritengo di far giocare chi veramente lavora tanto per la squadra. Bonazzoli per me è straordinario e tecnicamente è fortissimo, ma la decisione di lasciarlo fuori è stata più tecnico-tattica da parte mia».
Si parla di lei anche alla Juventus.
«Il mio futuro è il presente, sto lavorando per questa società e sto dando tutto il mio sapere e la mia passione per la Salernitana. Basta poco per cambiare tutto, nel bene e nel male, e soprattutto nel male. Dispiace, perché per creare una cultura serve la mentalità di superarsi ogni giorno. È il senso di unità e quello di appartenenza ad aver fatto la differenza in questo campionato per noi».
Fonte: dai nostri inviati allo Stadio Zini Lorenzo Coelli e Andrea Ferrari.
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