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Di Carmine: «Cremo, onorerò la maglia»
Di Carmine: «Cremo, onorerò la maglia»

Il nuovo bomber della Cremonese Di Carmine si presenta: «Mister e proprietà mi hanno convinto. Qui per dimostrare il mio valore»

La ciliegina sulla torta del mercato grigiorosso. Questa mattina la Cremonese ha presentato in conferenza stampa Samuel Di Carmine, attaccante ufficializzato nella giornata di ieri. Ad introdurre l’ex attaccante dell’Hellas Verona è stato il ds Simone Giacchetta: «Oggi è un giorno importante in questa fase di mercato, ma fa parte del percorso che volevamo fare. Abbiamo portato a termine un’operazione rimportante e colgo l’occasione per ringraziare la proprietà che ci ha permesso di acquisire il giocatore dal Verona. Era un nostro obiettivo, pensiamo di aver dato tutte le caratteristiche possibili al tecnico per avere un ventaglio di scelte importanti e darci maggiori opportunità in questo campionato, che resta difficile. Il nostro obiettivo è fare meglio dello scorso anno a prescindere da quello che si è visto domenica».

LA SCELTA – Di Carmine prende la parola e racconta come è nata la storia tra lui e la Cremo: «Ringrazio la proprietà che mi ha portato qui, la trattativa è stata abbastanza lunga. Ero lì lì per scendere di categoria perché quando sali in Serie A dopo 12 anni di B non è mai facile, ma proprietà e mister mi hanno fatto sentire importante e sono felice della scelta che ho fatto». Il suo obiettivo è molto chiaro: «Dopo un anno a secco la voglia di fare gol è tanta. Sono qui per spingere al massimo e dimostrare il mio valore. Nella mia carriera ho fatto tanti gol per salire in Serie A e spesso non è bastato. Quando ci sono arrivato ho dimostrato di meritarmi un posto e voglio fare lo stesso qui». Il calcio di Pecchia può valorizzare le sue doti: «Sono venuto qui perché il gioco del mister può esaltare le mie qualità. Il calcio di oggi è più offensivo? Dipende, Juric è un allenatore che punta tanto sul pressing ma non è offensivo, gli attaccanti si stancano molto».

TIFOSI – I sostenitori grigiorossi attendevano da tempo l’arrivo di un attaccante come Di Carmine, che gli manda un messaggio: «Sui social ho già ricevuto tantissimi messaggi, mi hanno fatto sentire importante e non vedo l’ora di vederli. A loro dico che in campo darò tutto per onorare la maglietta, ma non prometto un numero di gol: vedremo a fine stagione». Qualcuno ha sollevato dubbi su di lui a causa dell’età (33 anni il 29 settembre): «Intanto i 33 li compio tra un mese (ride, ndr). Sarà il campo a dire se sto bene o male, tutti sanno che tipo di giocatore sono e come gioco. Io farò il massimo per essere sempre al 100%. Numero di maglia? Volevo la 10 che è occupata, ho scelto la 29 per la mia data di nascita».

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Di Carmine posa con la maglia della Cremonese. Foto: Germano Coelli

CENTRAVANTI – L’ex Perugia e Gallipoli si descrive: «Io sono un centravanti, amo essere finalizzatore e muovermi all’interno dell’area. Devo stare sempre più avanzato del mio compagno di reparto, che deve affidarsi a me così come io con lui. Conosco Buonaiuto, sa benissimo cosa voglio e io lo conosco bene, ci troveremo sicuramente bene. Tutti sanno che vivo per il gol e il mio obiettivo è quello, ma voglio anche inserirmi al meglio nel gruppo e aiutarlo». Nonostante non abbia fatto il ritiro, Di Carmine è in buone condizioni (è subentrato nelle prime due partite ufficiali con il Verona): «Non ho fatto il ritiro per alcuni problemi con il Verona, sapevo che sarei andato via ma quando sono sceso in campo pensavo solo a divertirmi dopo aver passato un anno difficile. E ho quasi fatto gol! (sorride, ndr) Ora arriva la sosta e potrò prepararmi al meglio».

IL VERONA – L’esperienza triennale all’Hellas Verona lascia emozioni miste all’attaccante fiorentino: «Per me è stata la squadra che mi ha fatto arrivare in A, ci sono aspetti positivi e negativi. Sicuramente mi ha fatto crescere, ma sono successe varie cose: il primo anno avevo una media gol alta per i minuti che ho giocato, a gennaio sono andato a Crotone per cambiare metodologia d’allenamento, dopo tre partite è andato via Stroppa, eravamo retrocessi e non ho più giocato». Di Carmine ritrova una Serie B più competitiva rispetto al passato: «In realtà, nomi a parte, la B è sempre difficile e ci sono sempre squadre rognose. L’importante è il gruppo che si crea giorno dopo giorno. Con l’Hellas nel 2018 dovevamo vincere il campionato a febbraio e invece abbiamo vinto a giugno a fatica, nonostante una rosa di grandi nomi».


Fonte: dal nostro inviato al Centro Arvedi Lorenzo Coelli.
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Lorenzo Coelli

Redattore e Social Media Manager

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