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Cremonese, le magie del Vazquez di Siviglia
Cremonese, le magie del Vazquez di Siviglia

La Cremonese accoglie Franco “El Mudo” Vazquez. Come lo utilizzerà mister Ballardini?

Franco Vazquez è un paradosso. All’ultimo acquisto della Cremonese non servono presentazioni (ma se ne volete leggere una, la potete trovare qui). È uno di quei giocatori che ha gli occhi dietro la testa, che non ha bisogno di essere veloce per dribblare, che almeno una vola a partita accarezza la palla con la suola e la fa passare tra le gambe degli avversari. Insomma, uno che quando gioca c’è da divertirsi.

MANDA IN PORTA CHI NON CI ARRIVA DA SOLO – Una descrizione che farebbe pensare a giocatori tipo Ronaldinho, sempre con il sorriso stampato in faccia. Vazquez invece è soprannominato El Mudo, “il muto”: c’è una distanza siderale tra quello che esprime con il linguaggio del corpo e le giocate che poi mette in atto, come se fosse condannato dal suo stesso talento. La sua indole è la sua forza, perché come tutti i (finti) pigri cerca sempre di andare dal punto A al punto B nel minor tempo possibile, e se sul tragitto c’è un avversario beh, peggio per lui. Dalla trequarti in su può fare praticamente tutto e bene (è forte pure di testa). Parafrasando il paradosso del barbiere (non quello di Siviglia, anche se c’è stato), Vazquez è quel giocatore che manda in porta tutti i compagni che non ci arrivano da soli. Ma come lo utilizzerà Ballardini?

FANTASIA AL POTERE – Il mister grigiorosso ha già allenato Vazquez ai tempi del Palermo e il suo acquisto arriva su sua esplicita richiesta. In campo molto probabilmente andrà a fare il trequartista classico, con licenza di svariare. A Parma ha giocato praticamente in tutti i ruoli, dal regista al falso nove. Alla Cremonese probabilmente lo vedremo alle spalle di una punta in un 4-2-3-1 o un 4-4-1-1. Appare complicato invece pensare a un 4-3-1-2, se non in situazioni di svantaggio. Ormai 34enne, non brilla in fase di ripiegamento e appare difficile pensare di partire con tre uomini oltre la linea del pallone. Attenzione, questo non vuol dire che sia un giocatore non integro o poco cattivo. Lo scorso anno ha giocato 36 partite su 38 da titolare (ha saltato la gara contro il Sudtirol per squalifica e quella contro il Bari perché arrivava dai 120’ in Coppa Italia contro l’Inter) e nelle ultime due stagioni, oltre a gol e assist, ha collezionato anche 17 cartellini gialli.

REGISTA AVANZATO – Nella Cremonese di Ballardini Vazquez sarà il regista avanzato. Da lui passeranno tutte le trame offensive della squadra perché l’argentino, oltre che tecnico, è uno di quelli che sa giocare con i tempi giusti. Se la società riuscirà a trattenerli, Sernicola e Valeri saranno molto sollecitati da Vazquez, abile a tenere palla, aspettare il movimento del compagno e servirlo quando è il momento. La sfera farà anche il percorso opposto, perché quando i terzini arriveranno sul fondo imbeccati da altri compagni sapranno che potranno metterla all’indietro ad occhi chiusi. A beneficiare del lavoro del Mudo sarà sicuramente anche la punta. Il buon Franco sa attirarsi la pressione degli avversari, spostandoli con il suo fisico e usando la suola per ripartire e suggerire in profondità. Giacchetta e Missiroli devono quindi essere bravi a trovare il profilo adatto da affiancargli: serve una punta abile ad attaccare la profondità e a liberarsi dall’uomo con il classico movimento a mezza luna per allargarsi a ricevere e puntare la porta. Attenzione poi a quando ci saranno gli spazi: se non può mandare in porta nessuno Vazquez ci va volentieri da solo, palla al piede. Perché lui manda in porta chi non ci arriva da solo: anche (o tranne?) se stesso.

Nicola Guarneri

Direttore Responsabile

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