
La Fiorentina passeggia contro la Cremonese allo Zini: solo i tribunali ora potranno salvare i grigiorossi
Nell’antichità il colore viola era associato al mistero, alla magia, al segreto. Forse per questo la Fiorentina ha deciso di presentarsi di bianco vestita nella trasferta contro la Cremonese. Perché non c’è alcun mistero, alcun segreto da nascondere, nessuna incertezza: la sconfitta contro i viola condanna i grigiorossi, a -12 dal quartultimo posto a 12 giornate dal termine.
CON IL REGISTA – A differenza da quanto fatto intendere nella conferenza prepartita, Ballardini torna a schierare la Cremonese con un 3-5-2 classico. La vera sorpresa è proprio in cabina di regia, dove gioca per la prima volta dal primo minuto Galdames. Davanti c’è la coppia pesante Dessers-Tsadjout, per il resto squadra praticamente confermata con il rientro di Ferrari al posto dell’infortunato Chiriches.
PERSA DA DUE GIORNI – I primi minuti di gioco confermano lo stato d’animo che si respira sugli spalti. La Cremonese questa partita l’ha persa venerdì sera, quando la vittoria dello Spezia contro l’Inter ha di fatto reso quasi impossibile la disperata rincorsa al quartultimo posto. Per la prima volta nella gestione Ballardini la squadra sembra slegata, poco convinta che sia possibile fare l’impossibile.
SENZA RIFERIMENTI – Dall’altra parte la Fiorentina di Italiano porta a casa il bottino pieno senza nemmeno schiacciare sull’acceleratore. Senza strafare i viola sfiancano la Cremonese. I continui cambi di gioco a pescare l’uomo libero sul lato debole rendono nulli i tentativi dei grigiorossi di abbozzare un pressing sul portatore, visto che la Fiorentina riesce sempre a mandare la palla dove c’è bassa densità di giocatori. Gli uomini di Italiano poi non tengono mai posizioni fisse e non danno riferimenti alla difesa grigiorossa. Ikoné fa impazzire Valeri e Vasquez, Saponara crea densità in mezzo al campo liberando lo spazio per le scorribande di Biraghi.
GALDAMES CON PERSONALITÀ – Il primo tempo finisce 0-1 con il solito gol di Mandragora sulla solita palla sporca in area che una volta sì e l’altra pure finisce agli avversari, più cattivi ed evidentemente anche più bravi. L’unica cosa da salvare nei primi 45’ è la prestazione di Galdames. Il cileno entra in squadra con personalità, guida e manovra i compagni gesticolando come un vigile all’uscita delle scuole. Il nuovo play ha anche il merito di non limitarsi al passaggio semplice ma cerca il cambio di campo senza paura, facendo vedere cose che in tutto l’anno a Cremona si sono viste solo quando giocava Castagnetti (ancora una volta inspiegabilmente in panchina per novanta minuti).
SENZA ENERGIE – Il gol di Cabral a inizio ripresa chiude una gara mai aperta. L’azione della Fiorentina è anche di qualità, ma è agevolata da una fase difensiva della Cremonese fatta con sufficienza. Ferrari si trova preso in mezzo da due avversari perché i compagni non seguono gli inserimenti. Solo i cambi risvegliano un po’ la Cremo. Buonaiuto dà la scossa, Ciofani catalizza i palloni e aumenta il peso offensivo di una squadra che quando non funzionano Valeri e Sernicola non riesce a portare la palla nella metà campo offensiva.
QUALI OBIETTIVI? – La sconfitta condanna la Cremonese a una quasi certa retrocessione. Sono dodici i punti da recuperare sullo Spezia in dodici partite, gli stessi raccolti dai grigiorossi nelle prime 26 giornate. Dodici partite sono poche per sperare in un miracolo, ma sono tante da gestire senza un obiettivo tangibile da perseguire. Come in ogni ambito della vita, gli ostacoli da superare non devono però essere visti come un problema ma come un’opportunità. La Cremo ora può scendere in campo con la mente libera, senza l’ansia di rincorrere qualcuno che ha già tagliato la linea del traguardo. La squadra deve porsi l’obiettivo di dare più soddisfazioni ai propri tifosi e raccogliere più punti possibili, senza pensare alla classifica. Perché è vero che il viola è il colore del mistero, ma è anche quello della magia: e chissà, forse per una volta i tribunali puniranno a dovere i magheggi aritmetici di qualche società.