A campionato terminato diamo i voti alla stagione della Cremonese: è il turno degli allenatori
L’avventura in Serie A della Cremonese dura solo un anno. Al termine di un campionato avaro di soddisfazioni scatta l’ora degli attesissimi pagelloni della redazione di CuoreGrigiorosso. Diamo quindi i voti, ruolo per ruolo: nell’ultimo appuntamento valutiamo l’operato di Alvini e Ballardini.
IL PAGELLONE DEI PORTIERI
IL PAGELLONE DEI DIFENSORI
IL PAGELLONE DEI CENTROCAMPISTI
IL PAGELLONE DEGLI ATTACCANTI
MASSIMILIANO ALVINI, voto 4
Per il ritorno in Serie A dopo un quarto di secolo di attesa la società punta su Alvini, tecnico alla prima esperienza in massima categoria. Le prime uscite sono incoraggianti e nonostante le quattro sconfitte nelle prime quattro partite il morale resta alto. In campo la Cremo è spensierata, la sfrontatezza mostrata a Firenze in un uomo in meno fa ben sperare. I risultati però non arrivano, anche perché la spregiudicatezza si trasforma presto in arroganza (tattica). Sono troppe le reti prese in contropiede per una squadra che si deve salvare e che ogni tanto dovrebbe badare più al sodo che all’estetica. Tante scelte di uomini non convincono, in primis l’accantonamento sistematico della vecchia guardia (Buonaiuto, Castagnetti, Ciofani) che quando viene chiamata in causa risponde sempre presente. Alvini viene esonerato a una giornata dalla fine del girone d’andata dopo un ruolino terribile, che probabilmente condanna i grigiorossi alla retrocessione. 7 punti in 18 partite sono troppo pochi per giustificare i comunque tanti alibi del mister, dalla costruzione della squadra (tanti stranieri da adattare, la mancanza di un centrocampista di qualità) alla sfortuna incontrata in diverse partite in cui la Cremo raccoglie meno di quanto seminato.
DAVIDE BALLARDINI, voto 6.5
La scelta di esonerare Alvini arriva con estremo ritardo, dopo la sconfitta casalinga contro il Monza alla 18a giornata. Al suo posto la Cremo chiama Ballardini, specialista in salvezze (non in miracoli). “Balla” sistema subito la squadra giocando più accorto e rispolverando giocatori dimenticati da Alvini come Vasquez, Castagnetti, Ciofani e Tsadjout. Nonostante le rassicurazioni il mercato non porta i rinforzi sperati, anzi la squadra esce addirittura indebolita dalla sessione invernale. Eppure il mister riesce in una mezza impresa, quella di portare una squadra che non aveva mai vinto una partita in semifinale di Coppa Italia eliminando Roma (!) e Napoli (!!). Gli sforzi e la rosa corta gli fanno perdere qualche punto di troppo in campionato, dove la rincorsa inizia proprio quando terminano gli impegni infrasettimanali. Le tante partite e qualche infortunio di troppo fanno arrivare la squadra scarica al rush finale e l’aritmetica retrocessione arriva a due giornate dalla fine. Il mister raccoglie comunque 20 punti in 19 giornate, per una media che sarebbe valsa una salvezza anticipata. Lui rimarrebbe volentieri, la società deve fare di tutto per accontentarlo.