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Cremonese, l’esonero di Ballardini riporta a quello di Mandorlini
Cremonese, l’esonero di Ballardini riporta a quello di Mandorlini

L’esonero dopo un pareggio fuori casa, quando non si sospettava di nulla. L’allontanamento di Ballardini ricorda quello di Mandorlini

Se come tempistiche l’esonero di Davide Ballardini alla Cremonese ricorda molto quello di Oscar Brevi del 2012 (allora le giornate di campionato prima dell’allontanamento furono 4 e non 5 come quest’anno), per la tipologia di contesto è associabile a quello di Andrea Mandorlini, datato 2018. Mandorlini salvò la Cremo nel campionato cadetto precedente, fu confermato in grigiorosso per poi essere esonerato dopo appena 10 partite, in cui totalizzò 2 vittorie, 6 pareggi e 2 sconfitte. Insomma, in proporzione corrisponde alla situazione attuale: 1 vittoria, 3 pareggi e 1 sconfitta.

SITUAZIONI SIMILI – Le dinamiche dei due esoneri sono molto simili anche per altre faccende: per esempio, anche Mandorlini fu esonerato due giorni dopo un buon pareggio ottenuto fuori casa (Verona-Cremonese 1-1). E anche allora fu una decisione sorprendente, non vi era alcun sentore di panchina traballante, anche se di certo ci si aspettava qualche punto in più. Il comunicato arrivò di domenica sera, intorno alle 21, lasciando i più a bocca aperta. Il mattino dopo già si presentava Massimo Rastelli. Al tempo i motivi della scelta furono extra-campo, legati a un rapporto incrinato tra il ds Rinaudo e Mandorlini; probabilmente anche tra Ballardini e la società, nel tempo, si è rotto qualcosa.

Redazione

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