IL PAGELLONE DEI CENTROCAMPISTI
SANTIAGO ASCACIBAR, voto 5.5
In estate il colpo più importante del centrocampo è questo argentino con più di 100 presenze in Bundesliga. Ascacibar fatica ad adattarsi alla Serie A, complice anche un infortunio estivo. Dopo il brutto errore di San Siro parte dalla panchina, nelle ultime giornate prima della sosta mondiale si riguadagna il posto alzando il rendimento. Non dà seguito alla crescita perché a gennaio decide di tornare in Argentina, dove diventa un pilastro dell’Estudiantes. La sua esperienza grigiorossa non può dirsi positiva, resta il rammarico di non averlo potuto osservare con un allenatore come Ballardini.
SOUALIHO MEITÉ, voto 5
È il centrocampista con più esperienza e numeri in rosa, il tratto d’unione nelle gestioni Alvini e Ballardini che non rinunciano mai a schierarlo. Nemmeno il tecnico ravennate però riesce a tirare fuori il meglio dall’ex Milan, schierato spesso da play davanti alla difesa. I numeri e la fisicità non si discutono, le scelte sì: troppe volte si attarda con la palla nei piedi tentando un dribbling di troppo, vanificando quanto di buono fatto in fase di non possesso. Il voto è basso anche perché le aspettative erano alte.
CHARLES PICKEL, voto 5
Il suo arrivo in estate risponde a precise richieste di Alvini, che in mezzo al campo cerca corsa e fisico. Il rendimento in campo è deficitario, perché il moto perpetuo è vanificato dagli errori di precisione quando ha la palla in mezzo ai piedi. Ha la parziale scusante di essere stato sballottato in tutti i ruoli del centrocampo (in uno spezzone si è pure ritrovato a fare il terzino). È l’unico centrocampista ad andare in rete in campionato (nella trasferta della Spezia) prima della rete di Galdames contro la Lazio alla penultima giornata. Da segnalare anche il gol di Napoli in Coppa Italia.
MICHELE CASTAGNETTI, voto 6.5
Un po’ per sfortuna, un po’ per scelte bislacche di Alvini, nella prima parte di stagione vede poco il campo nonostante il reparto non brilli. Con Ballardini inizia a trovare un po’ più di spazio ma sempre meno di quanto meriterebbe (e fuori ruolo, visto che viene schierato mezzala). Quando scende in campo non risulta praticamente mai insufficiente: da titolare o dalla panchina dimostra di essere insostituibile nella mediana grigiorossa, fatta di tanti muscoli e poco cervello. Che lui, invece, ha in abbondanza.
GONZALO ESCALANTE, voto 5
Acquistato per dare esperienza e qualità a una mediana che già in ritiro sembrava mancante in certe caratteristiche, risulta invece un doppione dei giocatori già in rosa. La gamba c’è, la qualità un po’ meno, soprattutto quando Alvini lo schiera da trequartista. La bella prova difensiva offerta contro il Milan non ha seguito perché lascia la Cremo nella sessione di mercato invernale per andare al Cadice dove gioca un girone di ritorno da protagonista (condito da 4 reti e un assist).
JAIME BAEZ, sv
Nello schieramento di mister Alvini può dire la sua solo come quinto di centrocampo. Dopo due presenze contro Roma e Torino scompare completamente dalle gerarchie, eppure è uno dei pochi che sa creare superiorità numerica. La sua cessione a gennaio al Frosinone (dove trova pochissimo spazio) è uno degli errori del mercato invernale: sarebbe sicuramente tornato utile nel 4-2-3-1 con cui Ballardini ha schierato la squadra nell’ultima parte di campionato.
CHRISTIAN ACELLA, sv
L’unico ex Primavera che, dopo un anno importante in Serie C, riesce a convincere mister Alvini a tenerlo in rosa. Raccoglie due presenze in Coppa Italia (una da titolare), mostrando personalità. Il meritato esordio in Serie A arriva nella trasferta di Napoli. Viste le prestazioni del reparto avrebbe meritato qualche occasione in più.
TOMMASO MILANESE, sv
La grande concorrenza a centrocampo non ha favorito il classe 2002 arrivato a titolo definitivo dalla Roma. Tre le presenze stagionali: l’esordio contro la Lazio (10′ a partita ampiamente conclusa), 68′ nella sfida di Coppa Italia contro il Modena e 16’ contro la Juventus. Anche lui saluta la squadra a gennaio per andare ad accumulare esperienza in prestito al Venezia, dove contribuisce alla rimonta verso la zona playoff.
MARCO BENASSI, voto 5.5
Il rinforzo numero uno del mercato invernale è il centrocampista della Fiorentina, che arriva con l’obiettivo di cambiare marcia a un reparto che non riesce a rendersi pericoloso. Dopo un buon impatto e qualche conclusione insidiosa verso la porta avversaria cala di rendimento. Qualche acciacco non gli permette di trovare la continuità necessaria per fare la differenza. Termina la sua esperienza in grigiorosso con 0 reti e 0 assist, ci si aspettava decisamente qualcosa in più.
PABLO GALDAMES, voto 6.5
Acquisto invernale dell’ultimo minuto, Galdames arriva a Cremona a fari spenti dopo sei mesi in cui gioca (poco) al Genoa in Serie B. All’inizio paga i mesi senza calcio, poi quando Ballardini cambia modulo si prende il posto sulla trequarti e non lo molla più. Pur non essendo Maradona brilla nel centrocampo della Cremo in cui mancava un giocatore tecnico come il cileno. In poco più di un terzo di campionato mette a referto un gol (splendido, contro la Lazio) e due assist (geniale quello contro il Milan), numeri che spiccano rispetto a quelli dei compagni di reparto.
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