Fulignati si sta rivelando il miglior acquisto del mercato estivo grigiorosso. A dimostrarlo, la partita quasi perfetta contro lo Spezia
A inizio calciomercato, il reparto portieri era considerato quello che meno necessitava di rinforzi, archiviate le buone prestazioni sia da parte di Saro che di Jungdal. L’arrivo di Andrea Fulignati aveva, infatti, lasciato perplessi i molti che lo giudicavano come superfluo. Eppure, al momento, l’ex Catanzaro è indiscutibilmente il miglior innesto di casa Cremonese. Il punticino che la squadra di Stroppa è riuscita a portare a casa contro lo Spezia è quasi tutto suo. Ripercorriamo la partita e gli interventi decisivi del classe ’94 con statistiche a supporto (fonte Sofascore).
ALIENO! – È dopo il vantaggio grigiorosso, trovato con Collocolo al 33′, che va in scena lo show di Fulignati. Poco più di 3 minuti dopo, infatti, cala la prima parata deviando in corner il colpo di testa ravvicinato di Soleri. Intervento prodigioso a mano aperta per dire no all’attaccante spezzino. A quel colpo quasi felino dà seguito la doppia chiusura clamorosa su Cassata: prima manda sul palo il colpo di testa sul cross di Reca, poi da terra respinge il tap-in in calcio d’angolo, toccando quel che basta il pallone per prendere fallo e non commettere rigore. Già le due situazioni descritte bastano a definire extraterrestre la prova dell’estremo difensore. Al 64′, sul rigore giustamente revocato dal Var, è comunque bravo a stringere lo specchio a Di Serio, il cui scavetto sarebbe infatti terminato fuori. Infine, volo a togliere dall’incrocio il tiro da fuori di Vignali al 96′. In totale, delle 5 chance avute dai bianconeri, 4 sono state negate dal classe ’94. C’è da aggiungere anche la discreta bravura con i piedi: 86% di passaggi riusciti e 7 lanci lunghi a bersaglio su 12. In stagione, sono 17 le parate, tra le 3 e le 4 a gara. Insomma, Super Fuli colpisce ancora!
UMILTÀ – Un altro pregio del portiere toscano emerso dalla partita contro i liguri di D’Angelo arriva dalla conferenza stampa post partita. Nonostante le numerose prodezze e il titolo indiscusso di mvp, alla domanda sul gol subito Fulignati ha analizzato molto lucidamente l’azione, ammettendo una piccola indecisione in uscita che non gli ha permesso di intervenire sul cross poi finito sulla testa di Hristov. Un’umiltà non scontata e non da tutti, la stessa mostrata nel descrivere il secondo tempo sottotono da parte della squadra. La sensazione è che, oltre ad una pedina fondamentale sul rettangolo verde, il numero 1 grigiorosso possa essere anche una delle colonne portanti dello spogliatoio, orfano di un leader carismatico come Daniel Ciofani.