Son già 3 sconfitte in 7 gare per la Cremonese, ma questa nel derby col Brescia (3-2 il finale) pesa come un macigno. Riflessioni su Stroppa
La Cremonese doveva dare continuità alla vittoria (più che alla prestazione, sinceramente ancora non all’altezza) di Catanzaro, eppure cade nel trappolone del Rigamonti: il Brescia, nel posticipo della settima giornata di Serie B, passa 3-2 e vola in classifica, sorpassando proprio i grigiorossi. La squadra di Maran ha preparato benissimo la partita, puntando sui lati deboli della formazione avversaria, verticalizzando al massimo in ogni circostanza e costringendo la difesa di Stroppa a tanti errori cruciali. Stroppa, al contrario, con il suo 3-5-2 ha dato troppa poca consistenza, soprattutto a centrocampo e con un’impostazione ossessiva dal basso che ha portato più guai che benefici. E la voglia di vincere l’ha dimenticata dall’altra sponda dell’Oglio.
SOLO BRESCIA – Non c’è stata veramente partita, se non nel secondo tempo quando logicamente il Brescia ha dovuto un attimo rifiatare: oltre ad aver sofferto la furia delle rondinelle, la Cremonese ha commesso una quantità inenarrabile di errori banali. Tanti passaggi a pochi metri di distanza, permettendo agli avversari di volare sulle ali dell’entusiasmo. Sì, c’è anche il fattore pubblico: l’ambiente Brescia si è presentato al derby con poca fiducia, roba per cui la Cremo avrebbe dovuto trarre vantaggio per opprimere definitivamente, dal punto di vista sportivo, il Rigamonti. Invece, dal secondo gol (erroraccio di Collocolo, magia di Borrelli) anche il pubblico si è incendiato, rendendo ancora più dura la vita ai ragazzi di Stroppa.
SERVE LA SCOSSA – Per dire che sia stata l’ultima di Stroppa alla guida della Cremonese bisognerà attendere ancora qualche ora. Di certo l’inizio di campionato dei grigiorossi è stato ben al di sotto delle aspettative: solo 10 punti in 7 giornate, con sole due buonissime prestazioni. Quella in casa col Palermo (gara persa per un grave errore dell’arbitro Fourneau sul punteggio di 0-0) e quella di Reggio Emilia col Sassuolo, da cui è fuoriuscito un 4-1 senza se e senza ma. Per il resto, solo qualche spezzone buono e niente più. Credevamo fosse un periodo di rodaggio, invece le 3 sconfitte in 7 gare testimoniano una gran fatica a incidere da parte della squadra grigiorossa, che peraltro – rispetto alla scorsa stagione – non può nemmeno più contare su una retroguardia praticamente impenetrabile. Occorre una scossa ora, prima che sia troppo tardi.