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Cremo, un anno senza tifosi allo Stadio Zini
Cremo, un anno senza tifosi allo Stadio Zini

Il 16 febbraio di un anno fa si giocava l’ultima partita “normale” allo Stadio Zini, con più di 6mila tifosi grigiorossi presenti

Esattamente un anno fa, 16 febbraio 2020, si giocava l’ultima partita “normale” allo Stadio Zini, con tanto di pubblico, abbracci, gioie, esultanze, tifosi in festa. La Cremonese, ancora allenata da Massimo Rastelli, vinceva con un rotondo 5-0 sul Trapani di Castori. Una manita netta e meritata, con i gol di Palombi (doppietta), Gaetano (al primo fra i Pro), Piccolo su rigore e Migliore. Festa grande per quel match, nonostante una stagione molto complicata. Più di 6mila tifosi allo Zini, poi il Covid-19 ha rovinato – fra le tante cose – anche lo sport più bello del mondo, togliendone l’essenza.

EXCURSUS – Nei giorni successivi furono trovati i primi casi di coronavirus a Codogno e da lì partì tutto. Alla Cremo fu impedito di giocare ad Ascoli con tempistiche alquanto rivedibili, poi il primo match a porte chiuse datato 29 febbraio in quel di Cittadella. Allo Zini successe qualche giorno dopo, per la sconfitta per 3-2 con l’Empoli, all’ultima di Rastelli. Qualche tifoso ha ripopolato – si fa per dire – lo Zini per un paio di partite della stagione in corso. All’inizio, in occasione del k.o. col Cittadella e del pari a reti inviolate col Venezia. Erano aperti solo i Distinti e a capienza limitata. Un barlume di normalità, ma niente a che vedere con la consuetudine.

SPALTI VUOTI – Un calcio senza tifosi non è calcio. Vogliamo continuare a ripeterlo e sottolinearlo, perché purtroppo ci si sta abituando a stadi vuoti e non deve accadere. Ad un anno da quella partita, entriamo in una fase della pandemia decisiva che permetterà di capire se presto si potrà quantomeno riassaggiare quella fantastica normalità, varianti permettendo. Siamo stufi di assistere a partite con una manciata di spettatori su invito, dirigenti, giornalisti o cameraman. Siamo stufi di entrare nella nostra casa, lo Stadio Giovanni Zini, e ammirare gli spalti deserti, lì dove solitamente pulsa il cuore grigiorosso, in tutta la sua immensità e prestigio.

Redazione

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