Una grande Cremo sbanca Ascoli con una prestazione maiuscola, vola in classifica e si gode il terzo posto momentaneo
Questa Cremo non ha mezze misure. Nonostante le maglie dicano altro non esiste il grigio per questa squadra che quando è in condizione e schiaccia sull’acceleratore mette sotto chiunque. I giocatori eseguono a memoria le indicazioni del tecnico e girano a meraviglia. Se non ci saranno altri cali di tensione e condizione è lecito alzare l’asticella degli obiettivi.
TRE SU TRE – Ad Ascoli arriva la terza vittoria consecutiva, cosa mai riuscita nella gestione Pecchia. L’ultima volta che la Cremo aveva fatto 9 punti in 3 partite era il lontano luglio 2020, sulla panchina grigiorossa c’era Bisoli e si lottava per restare in Serie B. Oggi invece i grigiorossi sfruttano la striscia e salgono al terzo posto in classifica grazie alla loro identità, giocando una partita intensa ed esprimendo il calcio che tanto piace al mister e che ormai identifica questa squadra.
ENTAGLEMENT – Ebbene sì, perché questa squadra ormai ha talmente recepito le idee di Pecchia che fanno parte del suo Dna. C’è un fenomeno fisico che lo spiega e si chiama entaglement. Non vi sto a fare la spiega, anche perché quando ero al liceo l’unico fisico a cui ero interessato era quello femminile (ma se proprio volete farvi del male trovate qualcosa qui). Vi basti sapere che l’entaglement quantistico, che banalmente indica un grande legame tra diversi sottosistemi in un determinato contesto, si può applicare anche ad altri mondi (per VICE è la causa per la quale tendiamo a vestirci come i nostri partner). Nella Cremo questo legame è evidente. Le idee di Pecchia sono impresse nella squadra che insegue l’obiettivo attraverso principi chiari e riconoscibili.
SEMPRE SUPERIORI – La Cremo gioca un primo tempo di grandissima personalità contro un Ascoli da considerare come diretta concorrente per un posto nei playoff. Al netto del periodo non certo scintillante della squadra di Sottil, stupisce come i grigiorossi si impossessino della partita fin dalle prime battute, costringendo i padroni di casa a rintanarsi nella propria metà campo e giocare in contropiede. Il 4-2-3-1 delle ultime uscite aiuta la squadra a giocare un calcio avvolgente in cui brilla la vivacità di Fagioli, giocatore presto destinato ad altri palcoscenici.
CON NATURALEZZA – I gol di Valeri e Buonaiuto arrivano in maniera quasi naturale, come ovvia (ma non banale) conseguenza della mole di gioco espressa. La forza della squadra è quella di riuscire a mettere i giocatori al posto giusto al momento giusto, nelle posizioni dove riescono ad esprimere al meglio le loro qualità. Perché il calcio sarà anche fatto di cura dei dettagli e di attenzione alle zone, ma nell’ultimo quarto di campo i giocatori vanno lasciati liberi di inventare. Non è un caso che il gol di Buonaiuto, nato dopo una giocata tecnicamente pazzesca, arrivi da destra dopo un profondo movimento alla ricerca di spazi partito da sinistra e che implica una serie di scambi di posizione con i compagni.
TUTTI SANNO COSA FARE – Tornando all’entaglement, nella ripresa si vede come anche chi non gioca dall’inizio ha impressi nella testa i dettami tattici di Pecchia. È vero che la rosa della Cremo ha grandissima qualità (si aggiorna intanto il record dei gol dei subentrati) ma chi entra non si limita a incidere nel punteggio. Valzania, Bartolomei, Vido, Di Carmine e Baez sono entrati parlando la stessa lingua di chi stava in campo, palleggiando nello stretto e aggredendo alto, recuperando palloni e ripartendo velocemente in contropiede. L’1-4 finale è più che giusto. Aggiungiamo la ciliegina: il gol dell’ex Verona spegne finalmente una settimana ricca di polemiche, fatta di troppe parole e pochi fatti. Di Carmine risponde sul campo: entra, segna e si candida a tornare centrale nel progetto grigiorosso (e qui vi spieghiamo il motivo della sua esultanza).
FINCHÉ LA CREMO VA – Servirà ora capire come Pecchia riuscirà a tenere sull’attenti la squadra, sia a livello di tensione mentale sia sul piano fisico. Dopo questa prestazione possiamo affermare che il brutto periodo affrontato tra ottobre e novembre è alle spalle e che la Cremo l’ha superato brillantemente. In attesa di terminare l’anno con le due sfide cruciali contro Como e Lecce (vera prova di maturità prima della sosta) non bisogna cullarsi perché restano alcuni difetti. Anche ieri i grigiorossi hanno concesso un gol evitabile, facendosi trovare troppo scoperti sul lato debole. Saranno anche dettagli, ma è proprio dalla cura di questi che arriva il definitivo salto di qualità.