
Cinque grandi ex hanno parlato delle chance di promozione della Cremonese in Serie A, sia diretta sia tramite i playoff
Nell’edizione di oggi – giovedì 5 maggio – de La Gazzetta dello Sport si trovano cinque interviste ad altrettanti grandi ex della Cremonese in merito alla lotta promozione. Andiamo a vedere chi sono e cosa hanno detto.
CORRADO VERDELLI: «Avevo pronosticato la Cremonese già in Serie A, ma sono stato purtroppo un cattivo profeta perché poi hanno perso due partite che, sulla carta, sembravano facili e, invece, si sono rivelate delle trappole. Nessuno avrebbe pensato che la squadra di Pecchia avrebbe perso a Crotone prima con l’Ascoli in casa poi. Il Lecce oramai è promosso, quindi gli ultimi 90′ saranno decisivi per la Cremo e il Monza. La prima, a Como, non dovrebbe avere grossi problemi, mentre la seconda, a Perugia, potrebbe rischiare. Ho giocato e allenato il Monza, ma sono troppo legato alla Cremo. Spero ce la faccia domani o ai playoff».
MICHELANGELO RAMPULLA: «La sconfitta con l’Ascoli mi ha fatto venire in mente l’ultima giornata dell’86-87, quando ci bastava un pari per essere promossi contro il Pisa di Simoni. Perdemmo 2-1, con i toscani che salirono in Serie A e noi perdemmo poi gli spareggi con Lecce e Cesena. A Pecchia sarebbe bastato vincere a Crotone per festeggiare la promozione, invece hanno pagato una pressione a cui molti di loro, evidentemente, non sono abituati. Adesso non resta che vincere a Como e sperare che il Monza si fermi a Perugia. E anche se dovesse andare male ci sono comunque i playoff».
RICCARDO MASPERO: «La vedo male. Una squadra che è prima e perde due partite consecutive proprio sul filo del traguardo, evidentemente, ha qualche problema. Adesso non ha molte alternative se non vincere a Como, e non è facile dopo due sconfitte che hanno minato il morale dei giocatori. Non credo si tratti di un calo fisico perché in queste situazioni si devono mettere in campo grinta, carattere e determinazione, doti che servivano per il rush finale e che si sono perse per strada. Il contraccolpo della mancata promozione diretta, poi, potrebbe farsi sentire anche nei playoff. Quando ci si arriva dopo essere stati superati nella volata finale diventa ancora più difficile riprendere la rotta».
ANTONIO CABRINI: «Purtroppo la Cremonese si è complicata la vita. Il ko di Crotone e contro l’Ascoli hanno lasciato il segno. La squadra è giovane e, probabilmente, ha risentito delle vertigini di alta classifica nel momento decisivo. Spero che i grigiorossi, colori con i quali sono cresciuto sin da ragazzino, possano raggiungere l’obiettivo già domani. Il mio cuore batte per la squadra della mia città, e se non dovesse andare bene domani ci sarebbero comunque i playoff».
ELIGIO NICOLINI: «Sinceramente sono fiducioso nella promozione diretta della Cremonese. Non esistono partite con risultati scontati, soprattutto in quelle che sembrano semplici. Quando giocavo nell’Atalanta mi è capitato molte volte di non fare risultato contro squadre che non avevano più nulla da chiedere, anche perché queste sono più leggere. Non sarà facile per la Cremo a Como, ma nemmeno per il Monza a Perugia e per il Lecce contro il Pordenone. Non è più una questione di preparazione fisica, ma di testa. Sta all’allenatore e ai giocatori più esperti caricare i più giovani, farsi sentire in campo. Non conta più giocare bene, ma affrontare la partita per vincere».