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Cremo, è dolce l’Aspromonte
Cremo, è dolce l’Aspromonte

Una Cremo mai doma va sotto per il gol dell’ex Montalto, poi ribalta il risultato con un gran secondo tempo e sfata il tabù Granillo

Mentre noi ci svegliamo con il dubbio se all’apertura delle finestre troveremo la pioggia o la nebbia, ieri a Reggio Calabria l’abbigliamento consigliato era pantaloncino corto e t-shirt. Eppure il territorio di Reggio non è per nulla pianeggiante: la città sorge alle pendici dell’Aspromonte, catena montuosa dell’appennino calabro con un passato storico discretamente rilevante. Cosa c’entra con Reggina-Cremo? Lo scopriremo più avanti.

CON I TRE – Come ipotizzato alla vigilia Pecchia conferma il centrocampo a tre con Valzania, Castagnetti e Fagioli. In difesa l’unica novità è Crescenzi al posto di Valeri mentre in attacco Buonaiuto vince il ballottaggio con Strizzolo e Vido. Dall’altra parte Aglietti conferma il 4-4-2 di peso con la coppia Montalto-Galabinov davanti e Bellomo e Laribi ad agire sulle fasce.

POCHI SPAZI – L’inizio è tutto della Reggina. Dopo un paio di conclusioni grigiorosse i padroni di casa prendono campo mentre i nostri si impantanano in un terreno di gioco non proprio impeccabile. La Cremo fatica soprattutto a destra dove Sernicola è in giornata no e Okoli è più distratto del solito. Nonostante due punte di ruolo impegnate a tenere bassi i centrali la Cremo non riesce a far valere la superiorità numerica in mezzo al campo dove in teoria Castagnetti dovrebbe avere spazio mentre in realtà non riesce mai a verticalizzare per le punte.

NEL DESTINO – Parlavamo prima dell’Aspromonte. Indovinate un po’ qual è la vetta più alta del massiccio? Proprio lui, il Montalto, che con i suoi 1.955 metri svetta sulla Calabria. Analogamente al 30’ Adriano Montalto svetta su Okoli e regala il meritato vantaggio ai padroni di casa. Discutevamo proprio in settimana con l’ex grigiorosso Gigi Garzya della difficoltà dei difensori di oggi nel marcare in area. Okoli, fortissimo sull’uomo e con qualità fisiche eccezionali, deve ancora migliorare negli ultimi 16 metri di campo. Prima del gol altre due volte la Cremo aveva rischiato di prendere gol per due sue disattenzioni, una sempre su Montalto e una su Stavropoulos che prende la traversa.

CAMBI TATTICI E MENTALI – Nella ripresa Pecchia butta subito nella mischia Ciofani e Valeri al posto di Di Carmine e Sernicola. Mentre la Reggina si culla sul gol del pareggio e su un primo tempo in cui ha dominato, la Cremo torna in campo con la testa e l’atteggiamento giusto. Soprattutto, la Reggina ha un evidente calo fisico, dovuto anche al grande lavoro fatto nella prima frazione per supportare il duo Montalto-Galabinov. Succede quindi che i grigiorossi prendono campo, Castagnetti inizia a trovare più spazi, Buonaiuto e Zanimacchia ricevono più palloni puliti nell’ultimo quarto di campo e sono messi nelle condizioni di puntare l’uomo.

NON È DA QUESTI PARTICOLARI ECC. – La vera forza della Cremo sta nel reagire non solo allo svantaggio, ma anche al rigore procurato da un ottimo Valeri (così si entra in campo) e sbagliato da Fagioli. Il ragazzino della Juve ha il grande merito di non abbattersi dopo l’errore e di continuare a giocare con personalità in mezzo al campo, dote rara nel mondo del calcio. La grande pressione dei grigiorossi porta al gol di Buonaiuto, una conclusione pregevole e ad alto tasso tecnico che riporta la partita sui binari dei grigiorossi.

SAN (GIAN)LUCA – Se in pochi sapevano che il Montalto era la più alta vetta dell’Aspromonte, penso che ancora meno sappiano che in cima c’è una statua del Redentore in bronzo donata dal barone Stranges di San Luca in occasione del Giubileo del 1901. Non poteva quindi pensarci San Gianluca Gaetano da Napoli a risolvere la partita. Entrato al 62’ al posto di un Valzania decisamente sottotono, il giocatore partenopeo segna il decisivo gol dell’1-2 pochi secondi dopo il suo ingresso in campo. Una rete facile ma importante per il risultato finale e per il recupero di un giocatore che l’anno scorso ha fatto intravedere numeri d’alta classe e di cui la Cremo ha estremamente bisogno. I grigiorossi, oltre al tabù Granillo (la Cremo non aveva mai vinto a Reggio Calabria), tornano finalmente a segnare su corner, cosa mai successa nella gestione Pecchia.

CON PERSONALITÀ – Dopo il gol la Cremo non si ferma e continua a giocare come da volere del mister. La Reggina prova a rispondere con Aglietti che aumenta la velocità in attacco rinunciando a Montalto prima e Galabinov poi, ma i grigiorossi non si lasciano intimorire. Castagnetti comanda in mezzo dove Fagioli tiene bene il possesso e Gaetano ci mette la gamba. Alla fine rischia più la Cremo di fare il terzo gol con uno scatenato Buonaiuto che la Reggina di pareggiare, visto l’unica occasione arriva a tempo scaduto mentre dall’altra parte Turati si annovera tra i migliori in campo.

AD ALESSANDRIA PER LA CONTINUITÀ – La vittoria rilancia la Cremo che passa da un ipotetico 12° posto a fine primo tempo al terzo a fine partita. Segno di una classifica cortissima in un campionato molto equilibrato in cui i grigiorossi si sono già giocati il bonus di un mese negativo. Ora va ripresa la corsa per dare continuità a una vittoria importante per spessore dell’avversario e qualità di gioco espresso. Sabato prossimo si va ad Alessandria: un avversario che rievoca dolci ricordi (per noi) e che vorrà in ogni modo fare risultato. Una partita che si preannuncia complicata e che non va in nessun modo sottovalutata.

Nicola Guarneri

Direttore Responsabile

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