
Dall’addio di Pecchia alla scelta di Alvini, ecco cosa è successo nell’ultimo mese in casa Cremo
Chi pensava che Como fosse stata una liberazione per la Cremo, la fine di una cavalcata e l’inizio di un sogno, si è probabilmente svegliato tutto sudato. Tutto vero, siamo in Serie A, ma le difficoltà di un campionato alla ricerca della salvezza sono iniziate prima del previsto.
LE RICHIESTE DI PECCHIA – Se nei primi giorni post promozione non sembrano esserci dubbi sull’indissolubilità del matrimonio Cremo-Pecchia, con il passare del tempo qualcosa inizia a incrinarsi. L’allenatore incontra la società in un paio di occasioni, avanzando richieste ben precise. Non solo rassicurazioni sulla campagna acquisti, ma anche alcuni cambiamenti sull’organizzazione del lavoro e sulla gestione del Centro Arvedi. Dopo questi colloqui Pecchia vola in Inghilterra per riflettere, mentre la società resta tranquilla sugli sviluppi futuri. Al suo ritorno invece il tecnico di Formia informa la società di non voler proseguire la sua avventura a Cremona, spiazzando i vertici grigiorossi, sicuri di poter continuare insieme. Difficile entrare nella testa del mister che forse ha avuto paura di vivere una fatal Verona Cremona. Con gli scaligeri, dopo la promozione, era retrocesso immediatamente da penultimo in classifica, facendo un deciso passo indietro a livello di carriera. Non è inverosimile pensare che il tecnico, ora al Parma, abbia volutamente forzato la mano, facendo richieste irrealizzabili in modo da giustificare un divorzio che aveva già in testa.
LA SCELTA DI ALVINI E L’AFFAIRE BRAIDA – A restare deluso dall’addio è innanzitutto Braida, colui che aveva portato Pecchia a Cremona. Tra i due vi era un tacito accordo per continuare insieme, da qui la delusione del consigliere strategico quando il mister ha fatto recapitare alla società certe richieste. Preso atto della decisione parte subito la caccia al sostituto. Braida e Giacchetta però hanno visioni diverse sulla figura a cui affidare la panchina della Cremo. Il primo ha in testa un nome di alto profilo. L’ipotesi Gattuso tramonta subito, mentre Pirlo sembra il nome giusto. Il consigliere strategico smentisce ma l’interesse c’è e la trattativa pure, probabilmente saltata a causa di richieste eccessive. Non è un caso che l’ex bianconero abbia firmato in Turchia solo dopo l’annuncio della Cremo. Giacchetta dall’altra parte va dritto su Alvini: un tecnico giovane, emergente, che conosce dai tempi dell’Albinoleffe. Il problema del contratto con il Perugia però non è secondario e i tempi si dilatano. Ogni giorno che Alvini si avvicina alla Cremo, Braida sembra allontanarsi. Tanto che per alcune testate l’addio è servito: Alfredo Pedullà e TuttoMercatoWeb annunciano la firma con il Parma. Niente di più sbagliato. Come smentito sul nostro portale, il consigliere strategico resta al centro del progetto grigiorosso, più attivo e deciso che mai. Arriva anche la smentita ufficiale e finalmente, a più di un mese dalla trasferta di Como, l’annuncio di Alvini come nuovo tecnico della Cremo. Nella conferenza di presentazione Giacchetta e Braida tessono gli elogi del mister, parlando di scelta condivisa e di unione d’intenti, a partire dal mercato. Promesse e premesse importanti e che devono essere alla base del lavoro societario. Lo scorso mese ormai è archiviato, ora alla Cremo serve solo un team unito che dia la possibilità al mister di avere un parco giocatori in grado di lottare per la permanenza in Serie A.